Attualità
Blitz migranti Terlizzi, il dissenso delle organizzazioni del terzo settore
In una nota si ribadisce l'esigenza di una strategia più articolata e di una reale presa in carico delle persone
Terlizzi - martedì 26 novembre 2024
17.53
Dopo il blitz di questa mattina, 26 novembre, all'interno dell'ex Laterificio Pugliese, i cui esiti saranno resi noti nelle prossime giornata, alcune organizzazioni del terzo settore sono intervenute nel dibattito cittadino sull'accoglienza e la gestione dei migranti stagionali.
Da queste associazioni si punta il dito verso una scarsa conoscenza del fenomeno migratorio e si ribadisce una posizione di netto dissenso verso l'operazione di polizia completata a Terlizzi.
Di seguito il testo integrale pervenutoci in redazione.
«Le organizzazioni del terzo settore e sindacali, Zorba cooperativa sociale, Caritas, Comunita' Oasi2 , la Garra aps, Cgil Bari, che hanno preso parte al "tavolo comunale per le politiche inerenti i lavoratori immigrati stagionali" promosso dall'assessorato alle politiche sociali del Comune di Terlizzi e hanno dato la propria disponibilità alla gestione operativa dei servizi di accoglienza da attivare, in merito all'operazione di polizia in corso nella giornata del 26.11.2024, sottolineano che:
- La presenza dei lavoratori stagionali stranieri necessita di attenta conoscenza del fenomeno, delle sue cause e dei bisogni connessi;
- La tutela dell'intera comunità passa attraverso un'adeguata gestione delle dinamiche e presa in carico delle persone;
- Il lavoro quotidiano deve essere strutturato e sinergico tra le forze in campo, politiche, sociali e di pubblica sicurezza al fine di contrastare ogni forma di sfruttamento.
Confermano, a tal riguardo, il proprio impegno nella gestione dell'accoglienza intesa come attivazione di reti territoriali a supporto dei lavoratori stagionali, sotto il profilo della tutela dei diritti umani e del lavoro e dell'accompagnamento ai servizi sociali e sanitari, nel soddisfacimento dei bisogni primari come quello abitativo e di distribuzione di beni di conforto.
Dissentono da un'operazione di polizia gestita in chiave unicamente securitaria e repressiva che di fatto innesca "minacciosità preventiva" basata sul pregiudizio e, auspicano, invece, una collaborazione costante e quotidiana con le istituzioni e le forze di pubblica sicurezza in grado sia di favorire un clima di distensione sociale che di tutela nei confronti di chi è vittima del sistema di sfruttamento notoriamente radicato sui nostri territori».
Da queste associazioni si punta il dito verso una scarsa conoscenza del fenomeno migratorio e si ribadisce una posizione di netto dissenso verso l'operazione di polizia completata a Terlizzi.
Di seguito il testo integrale pervenutoci in redazione.
«Le organizzazioni del terzo settore e sindacali, Zorba cooperativa sociale, Caritas, Comunita' Oasi2 , la Garra aps, Cgil Bari, che hanno preso parte al "tavolo comunale per le politiche inerenti i lavoratori immigrati stagionali" promosso dall'assessorato alle politiche sociali del Comune di Terlizzi e hanno dato la propria disponibilità alla gestione operativa dei servizi di accoglienza da attivare, in merito all'operazione di polizia in corso nella giornata del 26.11.2024, sottolineano che:
- La presenza dei lavoratori stagionali stranieri necessita di attenta conoscenza del fenomeno, delle sue cause e dei bisogni connessi;
- La tutela dell'intera comunità passa attraverso un'adeguata gestione delle dinamiche e presa in carico delle persone;
- Il lavoro quotidiano deve essere strutturato e sinergico tra le forze in campo, politiche, sociali e di pubblica sicurezza al fine di contrastare ogni forma di sfruttamento.
Confermano, a tal riguardo, il proprio impegno nella gestione dell'accoglienza intesa come attivazione di reti territoriali a supporto dei lavoratori stagionali, sotto il profilo della tutela dei diritti umani e del lavoro e dell'accompagnamento ai servizi sociali e sanitari, nel soddisfacimento dei bisogni primari come quello abitativo e di distribuzione di beni di conforto.
Dissentono da un'operazione di polizia gestita in chiave unicamente securitaria e repressiva che di fatto innesca "minacciosità preventiva" basata sul pregiudizio e, auspicano, invece, una collaborazione costante e quotidiana con le istituzioni e le forze di pubblica sicurezza in grado sia di favorire un clima di distensione sociale che di tutela nei confronti di chi è vittima del sistema di sfruttamento notoriamente radicato sui nostri territori».