
Attualità
Bocciata la sanità pugliese: insufficiente e con i conti in rosso
La regione Puglia offre servizi assistenziali al di sotto dei livelli minimi
Terlizzi - sabato 1 aprile 2017
7.50
La Puglia è una delle cinque regioni italiana il cui sistema sanitario risulta, secondo i primi dati anticipati relativi al 2015, sotto la soglia minima di attuazione dei Livelli essenziali di assistenza. Questo raccontano le statistiche ufficiali rese note dal ministero della Salute. La sanità pugliese, dopo le amministrazioni di Nichi Vendola e anche dopo l'inizio del governo di Michele Emiliano, risulta strutturalmente insufficiente. Carente - spiegano dal ministero - sul piano dell'assistenza territoriale, in particolare, nell'assistenza domiciliare, nel numero dei posti letto per l'assistenza residenziale, nell'assistenza ai disabili, nelle coperture vaccinali e negli screening del tumore al colon-retto, alla mammella e alla cervice uterina. Il punteggio minimo da raggiungere per essere adempienti è 160 ma dai primi risultati del 2015, anche se non ufficiali, sono ancora sotto soglia Calabria (147 punti), Molise (156), Puglia (155), Sicilia (153) e Campania con 99 punti Se la qualità dei servizi lascia a desiderare, anche i conti non sono da meno con un disavanzo nel 2016 di -49 milioni di euro.
Se la qualità dei servizi lascia a desiderare, anche i conti non sono da meno con un disavanzo nel 2016 di -49 milioni di euro.
Questa è la spiegazione dello stesso Emiliano: «"Quando sono arrivato in Regione, ho immediatamente preso atto della grande criticità rappresentata dalla sanità. Una regione andata in piano di rientro nel 2010 e che andava governata con polso e con trasparenza se si voleva invertire la rotta e allontanare definitivamente la politica dalla sua gestione. Ho pensato dunque di non dare la delega, l'ho tenuta per me e ho cominciato a lavorare. Certo i dati dei Lea cui fa riferimento la Lorenzin sono relativi al 2015 e non ci si può sbagliare. Dal 2016 però la Puglia ha lavorato per un Piano operativo che invertisse la rotta e che ci desse la possibilità di superare le criticità, come ad esempio quella relativa alla spesa farmaceutica, sulla quale stiamo lavorando tantissimo raggiungendo importanti obiettivi di risparmio».
Se la qualità dei servizi lascia a desiderare, anche i conti non sono da meno con un disavanzo nel 2016 di -49 milioni di euro.
Questa è la spiegazione dello stesso Emiliano: «"Quando sono arrivato in Regione, ho immediatamente preso atto della grande criticità rappresentata dalla sanità. Una regione andata in piano di rientro nel 2010 e che andava governata con polso e con trasparenza se si voleva invertire la rotta e allontanare definitivamente la politica dalla sua gestione. Ho pensato dunque di non dare la delega, l'ho tenuta per me e ho cominciato a lavorare. Certo i dati dei Lea cui fa riferimento la Lorenzin sono relativi al 2015 e non ci si può sbagliare. Dal 2016 però la Puglia ha lavorato per un Piano operativo che invertisse la rotta e che ci desse la possibilità di superare le criticità, come ad esempio quella relativa alla spesa farmaceutica, sulla quale stiamo lavorando tantissimo raggiungendo importanti obiettivi di risparmio».