Politica
Cantiere fermo alla ex scuola "Pacecco", Grassi: «Il grande ciambotto»
L'attacco del Consigliere democratico arriva via Facebook
Terlizzi - sabato 21 novembre 2020
Ne aveva già scritto il 10 novembre scorso, denunciando lo stato di sostanziale abbandono del cantiere della scuola "Pacecco" di Terlizzi in largo Torino.
Il Consigliere comunale del Partito Democratico, Michele Grassi, è tornato nelle scorse ore scrivendo di un «grande ciambotto» (una corposa zuppa di pesce del barese, nda) nella gestione di una situazione divenuta insostenibile.
L'ANTEFATTO
Grassi aveva rappresentato in questo modo quanto stava accadendo intorno a quel cantiere che non vede più operai da tempo: «La ex Scuola "Pacecco" è sempre un cantiere fermo, perché l'impresa - nonostante abbia già costruito in Largo Torino - ora vuole essere pure risarcita dal Comune, senza neanche più voler terminare i lavori di ristrutturazione dei nuovi uffici comunali. Nonostante le sedute di Consiglio Comunale, volute dall'opposizione, che hanno affrontato l'annosa vicenda - insisteva l'esponente Dem -, l'Amministrazione non riesce neanche ad opporsi con un legale alla citazione pervenuta per "risarcimento danni". Non c'è neanche più un po' dignità e di morale a tutelare l'interesse pubblico. Di politica non c'è più nulla. Occorrerebbe altro», era stata la chiusa del 10 novembre.
LA NUOVA STOCCATA
Ancora di ciambotto, di interessi a suo dire poco chiari, ha scritto Grassi nella giornata di ieri, 20 novembre: «Nonostante il Consiglio Comunale - racconta il Consigliere del PD - abbia deliberato già da oltre un mese di impegnare il Sindaco a nominare un avvocato di prestigio ed esperto di lavori pubblici e contrattualistica, nonostante il fermo dei lavori di ristrutturazione sin dal 4 maggio scorso e pure la citazione per risarcimento danni di 1 milione di euro, il Sindaco e Co. non hanno ancora affidato l'incarico legale per difendere e salvaguardare l' Ente Locale. Si chiama per caso questo atteggiamento connivenza?», è il duro attacco di Grassi.
L'AUSPICIO
La speranza di buona parte della cittadinanza, fuori dalla quasi fisiologica querelle politica, è che i lavori possano in qualche modo arrivare al termine e che la controversia giuridica non comprometta definitivamente il progetto. Perderebbe sempre e solo la città di Terlizzi. Purtroppo i tempi appaiono però ancora lunghi.
Il Consigliere comunale del Partito Democratico, Michele Grassi, è tornato nelle scorse ore scrivendo di un «grande ciambotto» (una corposa zuppa di pesce del barese, nda) nella gestione di una situazione divenuta insostenibile.
L'ANTEFATTO
Grassi aveva rappresentato in questo modo quanto stava accadendo intorno a quel cantiere che non vede più operai da tempo: «La ex Scuola "Pacecco" è sempre un cantiere fermo, perché l'impresa - nonostante abbia già costruito in Largo Torino - ora vuole essere pure risarcita dal Comune, senza neanche più voler terminare i lavori di ristrutturazione dei nuovi uffici comunali. Nonostante le sedute di Consiglio Comunale, volute dall'opposizione, che hanno affrontato l'annosa vicenda - insisteva l'esponente Dem -, l'Amministrazione non riesce neanche ad opporsi con un legale alla citazione pervenuta per "risarcimento danni". Non c'è neanche più un po' dignità e di morale a tutelare l'interesse pubblico. Di politica non c'è più nulla. Occorrerebbe altro», era stata la chiusa del 10 novembre.
LA NUOVA STOCCATA
Ancora di ciambotto, di interessi a suo dire poco chiari, ha scritto Grassi nella giornata di ieri, 20 novembre: «Nonostante il Consiglio Comunale - racconta il Consigliere del PD - abbia deliberato già da oltre un mese di impegnare il Sindaco a nominare un avvocato di prestigio ed esperto di lavori pubblici e contrattualistica, nonostante il fermo dei lavori di ristrutturazione sin dal 4 maggio scorso e pure la citazione per risarcimento danni di 1 milione di euro, il Sindaco e Co. non hanno ancora affidato l'incarico legale per difendere e salvaguardare l' Ente Locale. Si chiama per caso questo atteggiamento connivenza?», è il duro attacco di Grassi.
L'AUSPICIO
La speranza di buona parte della cittadinanza, fuori dalla quasi fisiologica querelle politica, è che i lavori possano in qualche modo arrivare al termine e che la controversia giuridica non comprometta definitivamente il progetto. Perderebbe sempre e solo la città di Terlizzi. Purtroppo i tempi appaiono però ancora lunghi.