Attualità
Caro-bollette florovivaismo: il sindaco di Terlizzi scrive a Draghi ed Emiliano
Gemmato al Premier: «Tempestive misure di sostegno a favore delle aziende dell’intera filiera»
Terlizzi - sabato 19 febbraio 2022
«L'aumento in atto dei costi dell'energia e di altre materie prime sta comportando gravissime ripercussioni economiche sull'intera filiera produttiva del settore florovivaistico pugliese. Al fine di prevenire, o quantomeno contenere nel brevissimo termine, gli ulteriori rincari dei costi di produzione, si chiede con cortese urgenza l'attuazione di adeguate e tempestive misure di sostegno a favore delle aziende dell'intera filiera florovivaistica». Inizia così la lettera ufficiale che il sindaco di Terlizzi, Ninni Gemmato, ha inviato al Presidente del Consiglio, Mario Draghi e al governatore della Puglia, Michele Emiliano.
Nella missiva indirizzata anche ai ministri delle Politiche Agricole, dello Sviluppo Economico e della Transizione Ecologica, il primo cittadino della "Città dei Fiori" chiede che il comparto florovivaistico possa beneficiare subito di ristori specifici destinate alle imprese "energivore".
«La coltivazione di fiori recisi e piante rappresenta un asset portante dell'economia locale, come dimostra la circostanza che Terlizzi è sede di un mercato all'ingrosso di fiori e piante tra i più grandi d'Italia» scrive Gemmato. «L'aumento considerevole dei costi per l'approvvigionamento energetico sta mettendo in ginocchio l'intero comparto del florovivaismo locale, già duramente provato in questi ultimi anni da fattori strutturali legati ai mercati, nonché da cause congiunturali connesse all'emergenza Covid-19. I costi di alcuni fattori produttivi — quali il gasolio per il riscaldamento delle serre, i carburanti per la movimentazione dei prodotti, la plastica e i cartoni per gli imballaggi, i fertilizzanti e altri componenti chimici per la coltivazione — stanno drasticamente riducendo la capacità di reddito di queste aziende».
Se da un lato — spiega ancora il sindaco — vanno individuate nuove fonti di energia alternative, dall'altro servono «adeguate misure economiche capaci di calmierare gli effetti del cosiddetto "caro-bollette" o quantomeno compensare la perdita di liquidità e redditività che stanno subendo le nostre imprese. Solo così si potranno prevenire gli effetti deleteri di tale sproporzionato aumento dei costi che, se non adeguatamente affrontato, metterà in ginocchio migliaia di aziende».
Nella missiva indirizzata anche ai ministri delle Politiche Agricole, dello Sviluppo Economico e della Transizione Ecologica, il primo cittadino della "Città dei Fiori" chiede che il comparto florovivaistico possa beneficiare subito di ristori specifici destinate alle imprese "energivore".
«La coltivazione di fiori recisi e piante rappresenta un asset portante dell'economia locale, come dimostra la circostanza che Terlizzi è sede di un mercato all'ingrosso di fiori e piante tra i più grandi d'Italia» scrive Gemmato. «L'aumento considerevole dei costi per l'approvvigionamento energetico sta mettendo in ginocchio l'intero comparto del florovivaismo locale, già duramente provato in questi ultimi anni da fattori strutturali legati ai mercati, nonché da cause congiunturali connesse all'emergenza Covid-19. I costi di alcuni fattori produttivi — quali il gasolio per il riscaldamento delle serre, i carburanti per la movimentazione dei prodotti, la plastica e i cartoni per gli imballaggi, i fertilizzanti e altri componenti chimici per la coltivazione — stanno drasticamente riducendo la capacità di reddito di queste aziende».
Se da un lato — spiega ancora il sindaco — vanno individuate nuove fonti di energia alternative, dall'altro servono «adeguate misure economiche capaci di calmierare gli effetti del cosiddetto "caro-bollette" o quantomeno compensare la perdita di liquidità e redditività che stanno subendo le nostre imprese. Solo così si potranno prevenire gli effetti deleteri di tale sproporzionato aumento dei costi che, se non adeguatamente affrontato, metterà in ginocchio migliaia di aziende».