Associazioni
Caro energia: tutta la verità sugli oneri in bolletta
Una proposta concreta a favore dei cittadini e dell'economia
Terlizzi - mercoledì 7 settembre 2022
11.49 Comunicato Stampa
L'associazione "Energia per tutti" - che si propone di promuovere una maggior tutela dei consumatori di energia - ha fatto pervenire al Governo un progetto di legge che, se attuato, permetterebbe di contenere l'attuale crisi energetica.
La proposta non vuole generare aiuti al cittadino ed alle imprese attingendo al debito pubblico con soluzioni peggiori dei danni provocati dall'aumento del gas. Il progetto si basa, al contrario, sul risanamento dell'azione politica, con eliminazione di tutti gli aiuti, sovvenzioni, facilitazioni, prebende che sono state elargite dal sistema politico a determinate categorie di imprese, messe ingiustamente a carico della bolletta.
Con tale proposta si eviterebbe inoltre di riattivare le sei inquinantissime centrali a carbone come ipotizzato dal governo che riporterebbero l'Italia indietro di decenni nella lotta alla produzione di anidride carbonica polveri sottili e piogge acide con un aumento sensibile dei rischi per la nostra salute.
La proposta auspica innanzitutto l'eliminazione di ogni incentivo alla produzione dell'energia elettrica, a carico ingiusto delle famiglie e imprese. Tali incentivi dovrebbero essere eliminati o ridimensionati perché non corretti, ed essere posti, se mantenuti, in capo al Bilancio dello Stato. Si otterrebbe subito una riduzione in bolletta per i cittadini e le imprese di circa 9 miliardi di euro.
Il cittadino e le imprese sono anche chiamati ad aiutare ingiustamente le produzioni quali l'idroelettrico che non usano il gas e che quindi non hanno aumenti, ma che invece la borsa paradossalmente consente di valorizzare al prezzo dell'elettricità prodotta con il gas. Eliminare questo ingiusto onere per gli italiani porterebbe una riduzione dei costi in bolletta per i cittadini e le imprese di un imponente somma pari a 57 miliardi di euro.
Altra interessante proposta è quella di tornare alla pratica di attribuire a tutti i cittadini ed alle imprese l'energia internazionale importata a buon prezzo, eliminando l'attuale spartizione dell'elettricità importata fra gli speculatori con un l'aggravio dei diritti di asta che vanno a vantaggio di Terna.
Si avrebbe una riduzione della bolletta degli italiani di un importante importo circa 16 miliardi di euro.
Collegata a questa proposta anche la reintroduzione del diritto dei clienti energivori (acciaierie ecc) di approvvigionarsi direttamente di energia di importazione a buon prezzo, accettando il distacco del carico se rappresenta un pericolo per la rete. Vuol dire dare di nuovo certezza di approvvigionamento ai clienti energivori (acciaierie, etc.) e eliminare l'ingiusto contributo che il cittadino paga in bolletta per aiutare gli energivori ( 2 miliardi di euro). Questa proposta porterebbe una riduzione dei costi in bolletta di 3 miliardi di euro.
Ma vi sono proposte anche per ridurre i costi del trasporto dell'energia elettrica che gravano sui cittadini abbassando i margini consentiti alle società che trasportano energia elettrica. Si ritiene che il tetto del margine al 10% sia un punto di equilibrio. Oggi invece Enel distribuzione ha riconosciuto da ARERA un ingiustificato MOL pari al 50%. Se le tariffe fossero adeguate e a questo MOL del 10% la riduzione dei costi in bolletta sarebbe di circa 3 miliardi di euro.
Ma le società di distribuzione potrebbero accettare di far circolare liberamente la autoproduzione per ridurre i costi attraverso l'uso diretto della propria energia. Ciò porterebbe una riduzione dei costi in bolletta di circa 1,8 miliardi di euro.
Ci sono anche i riconoscimenti desueti alla Ferrovie dello Stato ante 1960, e l'incomprensibile aiuto delle famiglie in bolletta alle società di ricerca nel settore elettrico. La conseguente riduzione in bolletta sarebbe di circa 1 miliardo di euro.
Per finire la proposta è di riportare la tassazione allo standard europeo. Si propone che sia mantenuto il gettito dell'IVA ai valori precedenti all'aumento dovuto alle sanzioni sterilizzando l'IVA al valore medio di vendita precedente dell'energia 2021. In tal caso la riduzione in bolletta a favore dei cittadini e delle imprese sarebbe di 15 miliardi di euro.
In pratica la somma degli sgravi in bolletta come proposti sarebbe pari all'imponente somma di circa 102,8 miliardi di euro.
Tale somma confrontata con il sovraccosto della bolletta rispetto al 2021dovuto alle assurde ripicche fra UE e Russia sul gas pari a circa 143 miliardi di euro, abbatterebbe questo sovraccosto a solo il 40%, modificando il tasso di sopravvivenza delle imprese (200.000 aziende in fallimento).
Gli esperti che propongono questa riforma ipotizzano anche un acquisto di gas con contratti a lungo termine di raggruppamenti privati di imprese direttamente dalla Russia, per abbandonare contratti spot e tariffe elevatissime collegate alle borse speculative dell'Europa occidentale per adottare il prezzo molto più basso bilaterale di Gasprom. Ciò potrebbe addirittura riportare a un abbattimento del sovraccosto residuo di circa 40 miliardi a valori molto vicini allo zero.
Gli esperti che avanzano questa proposta auspicano che qualche coalizione presente alle elezioni adotti questo pacchetto di riforme. Sicuramente avrebbe l' appoggio di molti italiani che non riescono più a pagare la bolletta della luce.
La proposta non vuole generare aiuti al cittadino ed alle imprese attingendo al debito pubblico con soluzioni peggiori dei danni provocati dall'aumento del gas. Il progetto si basa, al contrario, sul risanamento dell'azione politica, con eliminazione di tutti gli aiuti, sovvenzioni, facilitazioni, prebende che sono state elargite dal sistema politico a determinate categorie di imprese, messe ingiustamente a carico della bolletta.
Con tale proposta si eviterebbe inoltre di riattivare le sei inquinantissime centrali a carbone come ipotizzato dal governo che riporterebbero l'Italia indietro di decenni nella lotta alla produzione di anidride carbonica polveri sottili e piogge acide con un aumento sensibile dei rischi per la nostra salute.
La proposta auspica innanzitutto l'eliminazione di ogni incentivo alla produzione dell'energia elettrica, a carico ingiusto delle famiglie e imprese. Tali incentivi dovrebbero essere eliminati o ridimensionati perché non corretti, ed essere posti, se mantenuti, in capo al Bilancio dello Stato. Si otterrebbe subito una riduzione in bolletta per i cittadini e le imprese di circa 9 miliardi di euro.
Il cittadino e le imprese sono anche chiamati ad aiutare ingiustamente le produzioni quali l'idroelettrico che non usano il gas e che quindi non hanno aumenti, ma che invece la borsa paradossalmente consente di valorizzare al prezzo dell'elettricità prodotta con il gas. Eliminare questo ingiusto onere per gli italiani porterebbe una riduzione dei costi in bolletta per i cittadini e le imprese di un imponente somma pari a 57 miliardi di euro.
Altra interessante proposta è quella di tornare alla pratica di attribuire a tutti i cittadini ed alle imprese l'energia internazionale importata a buon prezzo, eliminando l'attuale spartizione dell'elettricità importata fra gli speculatori con un l'aggravio dei diritti di asta che vanno a vantaggio di Terna.
Si avrebbe una riduzione della bolletta degli italiani di un importante importo circa 16 miliardi di euro.
Collegata a questa proposta anche la reintroduzione del diritto dei clienti energivori (acciaierie ecc) di approvvigionarsi direttamente di energia di importazione a buon prezzo, accettando il distacco del carico se rappresenta un pericolo per la rete. Vuol dire dare di nuovo certezza di approvvigionamento ai clienti energivori (acciaierie, etc.) e eliminare l'ingiusto contributo che il cittadino paga in bolletta per aiutare gli energivori ( 2 miliardi di euro). Questa proposta porterebbe una riduzione dei costi in bolletta di 3 miliardi di euro.
Ma vi sono proposte anche per ridurre i costi del trasporto dell'energia elettrica che gravano sui cittadini abbassando i margini consentiti alle società che trasportano energia elettrica. Si ritiene che il tetto del margine al 10% sia un punto di equilibrio. Oggi invece Enel distribuzione ha riconosciuto da ARERA un ingiustificato MOL pari al 50%. Se le tariffe fossero adeguate e a questo MOL del 10% la riduzione dei costi in bolletta sarebbe di circa 3 miliardi di euro.
Ma le società di distribuzione potrebbero accettare di far circolare liberamente la autoproduzione per ridurre i costi attraverso l'uso diretto della propria energia. Ciò porterebbe una riduzione dei costi in bolletta di circa 1,8 miliardi di euro.
Ci sono anche i riconoscimenti desueti alla Ferrovie dello Stato ante 1960, e l'incomprensibile aiuto delle famiglie in bolletta alle società di ricerca nel settore elettrico. La conseguente riduzione in bolletta sarebbe di circa 1 miliardo di euro.
Per finire la proposta è di riportare la tassazione allo standard europeo. Si propone che sia mantenuto il gettito dell'IVA ai valori precedenti all'aumento dovuto alle sanzioni sterilizzando l'IVA al valore medio di vendita precedente dell'energia 2021. In tal caso la riduzione in bolletta a favore dei cittadini e delle imprese sarebbe di 15 miliardi di euro.
In pratica la somma degli sgravi in bolletta come proposti sarebbe pari all'imponente somma di circa 102,8 miliardi di euro.
Tale somma confrontata con il sovraccosto della bolletta rispetto al 2021dovuto alle assurde ripicche fra UE e Russia sul gas pari a circa 143 miliardi di euro, abbatterebbe questo sovraccosto a solo il 40%, modificando il tasso di sopravvivenza delle imprese (200.000 aziende in fallimento).
Gli esperti che propongono questa riforma ipotizzano anche un acquisto di gas con contratti a lungo termine di raggruppamenti privati di imprese direttamente dalla Russia, per abbandonare contratti spot e tariffe elevatissime collegate alle borse speculative dell'Europa occidentale per adottare il prezzo molto più basso bilaterale di Gasprom. Ciò potrebbe addirittura riportare a un abbattimento del sovraccosto residuo di circa 40 miliardi a valori molto vicini allo zero.
Gli esperti che avanzano questa proposta auspicano che qualche coalizione presente alle elezioni adotti questo pacchetto di riforme. Sicuramente avrebbe l' appoggio di molti italiani che non riescono più a pagare la bolletta della luce.