Vita di città
Carro Trionfale e Festa Maggiore, le riflessioni del sindaco De Chirico
Il primo cittadino ha già tracciato un bilancio parziale del grande evento di domenica 4 agosto e di giornate straordinariamente intense
Terlizzi - giovedì 8 agosto 2024
Ma come è stata questa Festa Maggiore? E come è stata la sfilata del Carro Trionfale?
Per riavvolgere il nastro bisogna far trascorrere alcuni giorni, fissare nella mente scene, volti, suoni, emozioni. Farlo con calma, farlo a mente lucida e cercare di cristallizzare quei momenti per capire e dare giudizi oggettivi o comunque molto vicini all'obiettività.
Lo ha fatto il sindaco Michelangelo De Chirico attraverso il suo profilo privato Facebook, quello del libero cittadino prima che dell'amministratore, quello del ragazzo che un tempo aspettava quel momento dell'anno per far festa con famiglia ed amici.
Ecco cosa ha scritto il 5 agosto scorso, a voi la libertà di commentare dicendo la vostra:
«Il giorno dopo la grande festa è sempre il momento della rivisitazione a freddo di come è andata, del racconto delle emozioni, delle critiche, della gratificazione per il tanto lavoro svolto da tutti, ognuno nel proprio ruolo.
E così, ti rivedi tutti all'opera durante il percorso del Carro Trionfale: il capotimoniere e i timonieri carichi di tensione e di concentrazione per senso di responsabilità, il costruttore del Carro che monitora i vari pezzi lignei e le ruote durante il movimento, gli spingitori stanchi ma mai sfiniti fino al termine dell'impresa, i bambini sognanti, il fischiettaio che detta i tempi dei riavvii e delle fermate con estrema attenzione al contesto, i fotografi e i giornalisti impegnati a raccontare il pathos che si respira tra il popolo, i terlizzesi orgogliosi e i turisti incantati, l'appassionato presidente Miky Matacchione e i membri del Comitato Festa che tirano il fiato affinché tutto proceda secondo i programmi, la Polizia Locale impegnatissima a gestire la viabilità in una città mezza bloccata, il battaglione di decine di Carabinieri che sorveglia il corteo, i forzuti e numerosi uomini della Security a proteggere la folla, il Vescovo e il Clero in preghiera, lo staff del Cerimoniale impegnato con l'accoglienza ai graditissimi ospiti istituzionali, gli operatori impegnati a tenere costantemente pulite le strade, le apprezzatissime attività commerciali (bar, pizzerie, macellerie) a ristorarci fino a tarda ora, i giostrai, gli ambulanti in fiera e tanto, tantissimo altro che non basterebbe un post per descrivere.
Ciò che mi piace sempre immaginare è la consapevolezza di una comunità coesa che si stringe con orgoglio intorno alla propria fede e al proprio simbolo identitario, il Carro Trionfale, da far ammirare a tutto il mondo.
E per questo mi soffermo sul video in cui i timonieri vengono sbalzati dal timone ma, tutti insieme, non perdono il contatto del proprio fianco con il timone, rimanendo in piedi, forti, uniti, riportano il timone sulla direttrice giusta durante la curva, non perdendosi d'animo, mantenendo il forte senso di responsabilità di chi sa che deve continuare a lottare per superare il momento di difficoltà, che non può mollare e che può contare sul capotimoniere, che interviene con altrettanta forza e sicurezza, in un gioco di squadra che premia sempre. E tutti, vicini, che incitano e si lasciano andare ad abbracci e pianti pieni d'orgoglio terlizzese.
Accade sempre così, per ogni squadra di timonieri che si avvicenda nella storia.
Così dovremmo essere tutti i giorni!
Ecco, mi rimane impressa l'idea della nostra bellissima città, piena di storia, piena di cultura tramandata dai nostri avi, ricca di cittadini coraggiosi, onesti, capaci di reagire uniti ai momenti difficili come in occasione della ricostruzione del Carro dopo l'incendio del.1991, una città che si adopera per costruire una società fondata sui valori forti della cristianità, sul rispetto umano, sulla solidarietà, sull'importanza delle proprie origini per essere consapevoli di chi siamo e come dobbiamo guardare al nostro futuro.
Grazie di cuore a tutti coloro che hanno collaborato per la buona riuscita della processione, continuiamo a goderci insieme questi altri giorni di festa.
W Terlizzi!».
Michelangelo De Chirico
Per riavvolgere il nastro bisogna far trascorrere alcuni giorni, fissare nella mente scene, volti, suoni, emozioni. Farlo con calma, farlo a mente lucida e cercare di cristallizzare quei momenti per capire e dare giudizi oggettivi o comunque molto vicini all'obiettività.
Lo ha fatto il sindaco Michelangelo De Chirico attraverso il suo profilo privato Facebook, quello del libero cittadino prima che dell'amministratore, quello del ragazzo che un tempo aspettava quel momento dell'anno per far festa con famiglia ed amici.
Ecco cosa ha scritto il 5 agosto scorso, a voi la libertà di commentare dicendo la vostra:
«Il giorno dopo la grande festa è sempre il momento della rivisitazione a freddo di come è andata, del racconto delle emozioni, delle critiche, della gratificazione per il tanto lavoro svolto da tutti, ognuno nel proprio ruolo.
E così, ti rivedi tutti all'opera durante il percorso del Carro Trionfale: il capotimoniere e i timonieri carichi di tensione e di concentrazione per senso di responsabilità, il costruttore del Carro che monitora i vari pezzi lignei e le ruote durante il movimento, gli spingitori stanchi ma mai sfiniti fino al termine dell'impresa, i bambini sognanti, il fischiettaio che detta i tempi dei riavvii e delle fermate con estrema attenzione al contesto, i fotografi e i giornalisti impegnati a raccontare il pathos che si respira tra il popolo, i terlizzesi orgogliosi e i turisti incantati, l'appassionato presidente Miky Matacchione e i membri del Comitato Festa che tirano il fiato affinché tutto proceda secondo i programmi, la Polizia Locale impegnatissima a gestire la viabilità in una città mezza bloccata, il battaglione di decine di Carabinieri che sorveglia il corteo, i forzuti e numerosi uomini della Security a proteggere la folla, il Vescovo e il Clero in preghiera, lo staff del Cerimoniale impegnato con l'accoglienza ai graditissimi ospiti istituzionali, gli operatori impegnati a tenere costantemente pulite le strade, le apprezzatissime attività commerciali (bar, pizzerie, macellerie) a ristorarci fino a tarda ora, i giostrai, gli ambulanti in fiera e tanto, tantissimo altro che non basterebbe un post per descrivere.
Ciò che mi piace sempre immaginare è la consapevolezza di una comunità coesa che si stringe con orgoglio intorno alla propria fede e al proprio simbolo identitario, il Carro Trionfale, da far ammirare a tutto il mondo.
E per questo mi soffermo sul video in cui i timonieri vengono sbalzati dal timone ma, tutti insieme, non perdono il contatto del proprio fianco con il timone, rimanendo in piedi, forti, uniti, riportano il timone sulla direttrice giusta durante la curva, non perdendosi d'animo, mantenendo il forte senso di responsabilità di chi sa che deve continuare a lottare per superare il momento di difficoltà, che non può mollare e che può contare sul capotimoniere, che interviene con altrettanta forza e sicurezza, in un gioco di squadra che premia sempre. E tutti, vicini, che incitano e si lasciano andare ad abbracci e pianti pieni d'orgoglio terlizzese.
Accade sempre così, per ogni squadra di timonieri che si avvicenda nella storia.
Così dovremmo essere tutti i giorni!
Ecco, mi rimane impressa l'idea della nostra bellissima città, piena di storia, piena di cultura tramandata dai nostri avi, ricca di cittadini coraggiosi, onesti, capaci di reagire uniti ai momenti difficili come in occasione della ricostruzione del Carro dopo l'incendio del.1991, una città che si adopera per costruire una società fondata sui valori forti della cristianità, sul rispetto umano, sulla solidarietà, sull'importanza delle proprie origini per essere consapevoli di chi siamo e come dobbiamo guardare al nostro futuro.
Grazie di cuore a tutti coloro che hanno collaborato per la buona riuscita della processione, continuiamo a goderci insieme questi altri giorni di festa.
W Terlizzi!».
Michelangelo De Chirico