Vita di città
Casa de Napoli adibita a casa per anziani: sì, forse, anzi no
La politica si interroga sulle reali possibilità di trasformare l'edificio pubblico in un centro per anziani
Terlizzi - venerdì 6 marzo 2015
8.33
Tutti d'accordo sull'importanza di avere a Terlizzi una casa di riposo per anziani, tuttavia la politica ancora non trova una soluzione per concretizzare questo obiettivo. Se ne parla da decenni, eppure ancora nulla di concreto. Anche l'ultimo consiglio comunale, pur affrontando il tema (sulla spinta dell'associazione Terlizzi Libera che ha promosso una petizione) è terminato con un rinvio del punto a non meglio specificati approfondimenti tecnici.
La questione sta così. Oltre mille cittadini hanno firmato una petizione con la quale, in sostanza, si chiede al Comune di Terlizzi di ristrutturare lo stabile Casa de Napoli per adibirlo a centro diurno per anziani. Nella stessa petizione si fa richiesta di un suolo comunale adiacente alla stessa Casa de Napoli per potervi costruire un nuovo edificio destinato alla residenza notturna degli anziani. Un progetto complesso e ambizioso, come sottolinea Michele Dantes, ex consigliere comunale e primo firmatario della petizione, intervenuto durante l'ultimo consiglio comunale: «E' importante dare dignità agli anziani di Terlizzi. La nostra proposta è che l'immobile di via Pasquale Fiore donato al Comune da Michele de Napoli venga utilizzato secondo le sue volontà testamentari. Non sono un razzista - specifica Dantes riferendosi all'accoglienza degli extracomunitari cui oggi destinata quella struttura - ma tutti sanno che in quella sede oggi accade di tutto e di più.»
Tutti d'accordo, dicevamo, sulla necessità di una casa di riposo. Dal sindaco ai consiglieri di minoranza, passando per gli esponenti cui maggioranza: tutti ringraziano gli oltre mille cittadini della petizione per aver sollevato la questione. Ma per il momento nessuno sa che pesci prendere.
Il consigliere Francesco Malerba parla di un «problema molto serio e sentito che la politica in tante circostanze non ha sentito» e lancia un «appello ai dirigenti affinché trovino soluzioni serie e concrete.»
Per il consigliere Gaetano Minutillo, invece, la questione non è così semplice dal momento che Casa de Napoli non avrebbe le condizioni strutturali adeguate - previste dalle leggi - per ospitare un centro per anziani («Invito a fare una passeggiata nelle case di riposo in Puglia: non c'è nessuna sede che assomigli a Casa de nNapoli). Per l'esponente del centrodestra non tocca alle amministrazione pubbliche gestire attività di questo tipo, così complesse e articolate, «l'unico modo per realizzare l'obiettivo sarebbe necessario andare all'esterno per reperire risorse economiche private. Non si può pensare alla residenza socio-assistenziale per anziani come a un luogo improvvisato: una struttura simile per poter funzionare ha bisogno di requisiti organizzativi e di capacità imprenditoriali che non possono essere presenti in una pubblica amministrazione. Al Comune tocca solo il compito di dare la possibilità che questo obiettivo si raggiunga.» Alle associazioni restano le attività di volontariato, non di certo di gestori.
Marisa Chiapparino, invece, invita a tenere fede alle volontà testamentarie di De Napoli e suggerisce al sindaco Gemmato di essere meno vago, di «fare una delibera più specifica e più concreta, affinché l'Amministrazione si adoperi per realizzare ciò che gran parte dei cittadini propongono con una petizione che giace ormai da un anno.»
Il sindaco Ninni Gemmato ringrazia i cittadini che si sono resi promotori e firmatari della petizione: «Si tratta di un'attività meritoria che ha acceso i riflettori su un problema reale a Terlizzi: l'assenza di una struttura per anziani. L'impostazione che il Consiglio si è dato è quella di intraprendere un percorso condiviso, in primis con gli oltre mille firmatari, che miri a raggiungere l'obiettivo, nella consapevolezza che sul piano normativo la situazione è ampia e complessa.»
La questione sta così. Oltre mille cittadini hanno firmato una petizione con la quale, in sostanza, si chiede al Comune di Terlizzi di ristrutturare lo stabile Casa de Napoli per adibirlo a centro diurno per anziani. Nella stessa petizione si fa richiesta di un suolo comunale adiacente alla stessa Casa de Napoli per potervi costruire un nuovo edificio destinato alla residenza notturna degli anziani. Un progetto complesso e ambizioso, come sottolinea Michele Dantes, ex consigliere comunale e primo firmatario della petizione, intervenuto durante l'ultimo consiglio comunale: «E' importante dare dignità agli anziani di Terlizzi. La nostra proposta è che l'immobile di via Pasquale Fiore donato al Comune da Michele de Napoli venga utilizzato secondo le sue volontà testamentari. Non sono un razzista - specifica Dantes riferendosi all'accoglienza degli extracomunitari cui oggi destinata quella struttura - ma tutti sanno che in quella sede oggi accade di tutto e di più.»
Tutti d'accordo, dicevamo, sulla necessità di una casa di riposo. Dal sindaco ai consiglieri di minoranza, passando per gli esponenti cui maggioranza: tutti ringraziano gli oltre mille cittadini della petizione per aver sollevato la questione. Ma per il momento nessuno sa che pesci prendere.
Il consigliere Francesco Malerba parla di un «problema molto serio e sentito che la politica in tante circostanze non ha sentito» e lancia un «appello ai dirigenti affinché trovino soluzioni serie e concrete.»
Per il consigliere Gaetano Minutillo, invece, la questione non è così semplice dal momento che Casa de Napoli non avrebbe le condizioni strutturali adeguate - previste dalle leggi - per ospitare un centro per anziani («Invito a fare una passeggiata nelle case di riposo in Puglia: non c'è nessuna sede che assomigli a Casa de nNapoli). Per l'esponente del centrodestra non tocca alle amministrazione pubbliche gestire attività di questo tipo, così complesse e articolate, «l'unico modo per realizzare l'obiettivo sarebbe necessario andare all'esterno per reperire risorse economiche private. Non si può pensare alla residenza socio-assistenziale per anziani come a un luogo improvvisato: una struttura simile per poter funzionare ha bisogno di requisiti organizzativi e di capacità imprenditoriali che non possono essere presenti in una pubblica amministrazione. Al Comune tocca solo il compito di dare la possibilità che questo obiettivo si raggiunga.» Alle associazioni restano le attività di volontariato, non di certo di gestori.
Marisa Chiapparino, invece, invita a tenere fede alle volontà testamentarie di De Napoli e suggerisce al sindaco Gemmato di essere meno vago, di «fare una delibera più specifica e più concreta, affinché l'Amministrazione si adoperi per realizzare ciò che gran parte dei cittadini propongono con una petizione che giace ormai da un anno.»
Il sindaco Ninni Gemmato ringrazia i cittadini che si sono resi promotori e firmatari della petizione: «Si tratta di un'attività meritoria che ha acceso i riflettori su un problema reale a Terlizzi: l'assenza di una struttura per anziani. L'impostazione che il Consiglio si è dato è quella di intraprendere un percorso condiviso, in primis con gli oltre mille firmatari, che miri a raggiungere l'obiettivo, nella consapevolezza che sul piano normativo la situazione è ampia e complessa.»