
Vita di città
"Sì alle Case dell'Acqua ma non devono sostituire le fontanine pubbliche già esistenti"
La posizione di Legambiente sull'istallazione delle case dell'acqua
Terlizzi - domenica 14 giugno 2015
14.13
È noto che l'Amministrazione Comunale ha deliberato l'installazione a Terlizzi di due distributori di acqua alla spina, noti come "Casa dell'Acqua", che permettono di imbottigliare acqua dell'acquedotto pugliese (dunque a chilometro zero), dopo essere stata ulteriormente trattata localmente con filtri, refrigerata ed eventualmente addizionata di anidride carbonica per le "bollicine", portandola a casa per il consumo quotidiano, previo pagamento di un modesto compenso. Qual è la posizione di Legambiente? Il nostro principio è sempre stato quello che vanno adottate e incentivate tutte le iniziative che favoriscano il consumo dell'acqua della rete pubblica cittadina e che la stessa debba essere buona, garantita e controllata, da qualsiasi rubinetto venga prelevata. L'acqua spillata da un rubinetto (fontana pubblica, casa propria o Casa dell'Acqua) permette di ridurre l'impatto ambientale dovuto al trasporto su ruota, dal produttore al punto vendita, dell'acqua imbottigliata ed alla produzione e smaltimento di tonnellate di inutile plastica: una casa dell'acqua che distribuisce circa 2.500 litri giornalieri (valore medio rilevato nelle attuali case dell'acqua), permette un risparmio di circa 1.700 bottiglie di plastica da 1 litro e ½ corrispondente a 20 tonnellate di PET all'anno in meno da produrre, trasportare su gomma e smaltire a fine utilizzo. Non trascurabile è, inoltre, il fatto che per produrre una sola bottiglia in PET occorrono ben 17,5 litri di acqua. Un occhio al portafoglio: ipotizzando un consumo medio giornaliero di 2 litri d'acqua a persona, la spesa annua di una famiglia media è di € 2,86 se prelevata dal rubinetto di casa, di circa € 40 se proveniente dalla casa dell'acqua e di ben € 493 per quella imbottigliata. Con queste brevi ma significative informazioni, il cittadino rimane libero di scegliere la soluzione migliore per l'ambiente e per il proprio portafoglio, sperando che scarti l'ultima ipotesi, anche per i problemi al fegato ed al sistema endocrino che l'acqua in PET provoca a causa dei numerosi sbalzi termici cui la bottiglia è sottoposta dall'imbottigliamento al consumo. Le "Case dell'Acqua" possono indubbiamente incentivare il consumo di acqua della rete idrica cittadina, rimanendo però ferma la necessita' che esse non possono, né devono sostituire le fontanine pubbliche già esistenti, che vanno – invece - periodicamente manutenute e valorizzate. Riteniamo utile consigliare, infine, una preziosa e "idratante" APP per smartphone e tablet denominata "FontaninAPP", realizzata da Acquedotto Pugliese con la preziosa collaborazione degli alunni dell'Istituto Tecnico Industriale di Gioia del Colle e scaricabile gratuitamente, che permette di localizzare su mappa tutte le pubbliche fontanine presenti in Puglia.