Cronaca
Caso Censum, Francesca Panzini ha chiesto il dibattimento immediato
Una precisazione del Comune di Terlizzi: non c'è stato il rinvio a giudizio della dirigente
Terlizzi - lunedì 23 marzo 2015
16.16
Caso Censum, riceviamo e pubblichiamo un chiarimento da parte dell'Ufficio di Gabinetto del Comune di Terlizzi:
In merito alle prime, confuse notizie relative alla procedura penale in essere e alle presunte richieste di rinvio a giudizio per la cosiddetta "vicenda Censum", gioveranno alcune precisazioni al fine di evitare la diffusione di ulteriori inesattezze.
Anzitutto, l'udienza preliminare del 18 marzo 2015 ha interessato solo ed esclusivamente gli indagati, Vito Re David e Livio Tenerelli, all'epoca dei fatti, rispettivamente Presidente del C.d.a. ed Amministratore delegato di Censum S.p.a.
Costoro, a seguito della costituzione di parte civile del Comune di Terlizzi, hanno manifestato la volontà di voler risarcire l'Ente comunale di quanto da essi stessi dovuto; sicché, alla luce del consenso del Pubblico Ministero e del G.U.P., dr. Messina, quest'ultimo decideva un rinvio all'udienza del 3 giugno 2015. Ciò per verificare la soluzione proposta e per addivenire a una definizione giudiziaria con riti alternativi al dibattimento. Il Comune, pertanto, non ha chiesto alcun rinvio della udienza, né avrebbe potuto chiederlo.
Diversamente, il 16 marzo 2015, lo stesso G.I.P. ha fissato il giudizio immediato per la sola dr.ssa Francesca Panzini, tuttora dirigente del Comune, la quale espressamente ed in ragione della opportunità prevista dall'art. 419, comma 5 del Codice di procedura penale, ha chiesto il dibattimento immediato, rinunciando alla udienza preliminare.
Tutto ciò implica la possibilità che sia attesa una udienza che potrebbe vedere il Comune risarcito del danno emerso dalla vicenda e che, peraltro, è già stato riconosciuto, azionato e parzialmente recuperato in svariate sedi: civili, esecutive, contabili ed ora anche penali.
Il vaglio della udienza preliminare così come non ha interessato e non interesserà la posizione della Panzini, con buona probabilità non disporrà il rinvio a giudizio dei due indagati, Re David e Tenerelli, se questi ultimi, risarcendo il Comune di Terlizzi, definiranno la loro posizione in sede di rito alternativo, evitando il dibattimento.
In merito alle prime, confuse notizie relative alla procedura penale in essere e alle presunte richieste di rinvio a giudizio per la cosiddetta "vicenda Censum", gioveranno alcune precisazioni al fine di evitare la diffusione di ulteriori inesattezze.
Anzitutto, l'udienza preliminare del 18 marzo 2015 ha interessato solo ed esclusivamente gli indagati, Vito Re David e Livio Tenerelli, all'epoca dei fatti, rispettivamente Presidente del C.d.a. ed Amministratore delegato di Censum S.p.a.
Costoro, a seguito della costituzione di parte civile del Comune di Terlizzi, hanno manifestato la volontà di voler risarcire l'Ente comunale di quanto da essi stessi dovuto; sicché, alla luce del consenso del Pubblico Ministero e del G.U.P., dr. Messina, quest'ultimo decideva un rinvio all'udienza del 3 giugno 2015. Ciò per verificare la soluzione proposta e per addivenire a una definizione giudiziaria con riti alternativi al dibattimento. Il Comune, pertanto, non ha chiesto alcun rinvio della udienza, né avrebbe potuto chiederlo.
Diversamente, il 16 marzo 2015, lo stesso G.I.P. ha fissato il giudizio immediato per la sola dr.ssa Francesca Panzini, tuttora dirigente del Comune, la quale espressamente ed in ragione della opportunità prevista dall'art. 419, comma 5 del Codice di procedura penale, ha chiesto il dibattimento immediato, rinunciando alla udienza preliminare.
Tutto ciò implica la possibilità che sia attesa una udienza che potrebbe vedere il Comune risarcito del danno emerso dalla vicenda e che, peraltro, è già stato riconosciuto, azionato e parzialmente recuperato in svariate sedi: civili, esecutive, contabili ed ora anche penali.
Il vaglio della udienza preliminare così come non ha interessato e non interesserà la posizione della Panzini, con buona probabilità non disporrà il rinvio a giudizio dei due indagati, Re David e Tenerelli, se questi ultimi, risarcendo il Comune di Terlizzi, definiranno la loro posizione in sede di rito alternativo, evitando il dibattimento.