Politica
Caso Censum, la maggioranza all'attaco: «Strumentalizzazioni aberranti e spregevoli»
Il caso Censum riguarda una vicenda gravissima risalente agli anni 2008-2012, nessuno di questa amministrazione è coinvolto»
Terlizzi - venerdì 11 gennaio 2019
13.42
«Sono politicamente aberranti e umanamente spregevoli le speculazioni alle quali in questo momento la Comunità di Terlizzi è costretta ad assistere a seguito della sentenza di primo grado sul cosiddetto caso Censum. Le forze politiche di opposizione, più volte sconfitte elettoralmente e prive di qualsiasi proposta per la Città, provano a strumentalizzare una sentenza di primo grado che nulla ha a che vedere con questa maggioranza politica e con questa Amministrazione Comunale».
«È bene ricordare che…» si legge nel comunicato:
• Oggi nessun rappresentante istituzionale dell'attuale Amministrazione Comunale è coinvolto, direttamente o indirettamente, in questa vicenda giudiziaria;
• Il caso Censum riguarda una vicenda gravissima risalente agli anni 2008-2012 rispetto alla quale il Comune di Terlizzi si è costituito parte civile nel processo contro l'imputato Re David (all'epoca dei fatti Presidente del Consiglio di Amministrazione della Censum) ottenendo il diritto ad un primo "acconto" di 100.000 euro a titolo di risarcimento;
• Si tratta di fatti che riguardano tributi non versati nelle casse comunali quando alla guida della Città di Terlizzi c'era una maggioranza sostenuta dal Partito Democratico e da altre espressioni politiche e culturali di sinistra oggi confluite nel "Movimento Civico";
• Le stesse forze politiche di centrosinistra, che oggi cantano vittoria e chiedono fantomatiche dimissioni, sorvolano sul fatto che il principale condannato è la Censum in quanto unico soggetto che "ha preso i soldi dei cittadini": lo dimenticano perché l'Amministratore Delegato Censum dell'epoca era dirigente provinciale del Partito Democratico?
• Già nel 2010 la dirigente Dott.ssa Panzini avvertiva l'Amministrazione Comunale di centrosinistra dei ritardati versamenti dei tributi da parte della Censum: perché il Partito Democratico e i suoi alleati non fecero nulla per porre rimedio a tale situazione?
• Oggi un consigliere comunale di opposizione sembra aver ingaggiato una battaglia personale nei confronti della dirigente comunale: quali sono i motivi di questo risentimento? Motivi personali? Particolari "richieste" non accolte?
La sentenza sul caso Censum è di primo grado e non definitiva. La Costituzione dice espressamente che "l'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva" e la nostra cultura di garantismo e legalità sarà coerente fino in fondo con questo principio. Le persone che in questo processo sono coinvolte, a qualsiasi titolo, meritano rispetto e silenzio. Assistiamo invece in queste ore a un isterismo animalesco di chi per professione schizza fango sugli altri e prova a ribaltare la storia per trarne profitto politico.
I cittadini sono stufi di queste strumentalizzazioni
lontanissime dai problemi reali di ogni giorno e dalle loro soluzioni.
La coalizione che governa la Città continuerà a lavorare per Terlizzi e i Terlizzesi.
«È bene ricordare che…» si legge nel comunicato:
• Oggi nessun rappresentante istituzionale dell'attuale Amministrazione Comunale è coinvolto, direttamente o indirettamente, in questa vicenda giudiziaria;
• Il caso Censum riguarda una vicenda gravissima risalente agli anni 2008-2012 rispetto alla quale il Comune di Terlizzi si è costituito parte civile nel processo contro l'imputato Re David (all'epoca dei fatti Presidente del Consiglio di Amministrazione della Censum) ottenendo il diritto ad un primo "acconto" di 100.000 euro a titolo di risarcimento;
• Si tratta di fatti che riguardano tributi non versati nelle casse comunali quando alla guida della Città di Terlizzi c'era una maggioranza sostenuta dal Partito Democratico e da altre espressioni politiche e culturali di sinistra oggi confluite nel "Movimento Civico";
• Le stesse forze politiche di centrosinistra, che oggi cantano vittoria e chiedono fantomatiche dimissioni, sorvolano sul fatto che il principale condannato è la Censum in quanto unico soggetto che "ha preso i soldi dei cittadini": lo dimenticano perché l'Amministratore Delegato Censum dell'epoca era dirigente provinciale del Partito Democratico?
• Già nel 2010 la dirigente Dott.ssa Panzini avvertiva l'Amministrazione Comunale di centrosinistra dei ritardati versamenti dei tributi da parte della Censum: perché il Partito Democratico e i suoi alleati non fecero nulla per porre rimedio a tale situazione?
• Oggi un consigliere comunale di opposizione sembra aver ingaggiato una battaglia personale nei confronti della dirigente comunale: quali sono i motivi di questo risentimento? Motivi personali? Particolari "richieste" non accolte?
La sentenza sul caso Censum è di primo grado e non definitiva. La Costituzione dice espressamente che "l'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva" e la nostra cultura di garantismo e legalità sarà coerente fino in fondo con questo principio. Le persone che in questo processo sono coinvolte, a qualsiasi titolo, meritano rispetto e silenzio. Assistiamo invece in queste ore a un isterismo animalesco di chi per professione schizza fango sugli altri e prova a ribaltare la storia per trarne profitto politico.
I cittadini sono stufi di queste strumentalizzazioni
lontanissime dai problemi reali di ogni giorno e dalle loro soluzioni.
La coalizione che governa la Città continuerà a lavorare per Terlizzi e i Terlizzesi.