Eventi e cultura
Caso Emanuela Orlandi: a Terlizzi Laura Sgrò, l'avvocato della famiglia
Appuntamento sabato 18 maggio nel Chiostro delle Clarisse
Terlizzi - venerdì 17 maggio 2024
L'annoso caso di Emanuela Orlandi sarà al centro del secondo incontro della XIII edizione del "Festival per la legalità" nella serata di domani, sabato 18 maggio, a partire dalle ore 19, all'interno del Chiostro delle Clarisse. Ospite d'eccezione sarà Laura Sgrò, avvocatessa della famiglia Orlandi, che dal 2017 segue la tortuosa vicenda che si protrae da quarantuno anni.
L'allora quindicenne Emanuela Orlandi scomparve nel nulla il 22 giugno 1983, dopo esser uscita dalla scuola di musica senza mai più fare rientro a casa. Nel tempo si sono susseguite due inchieste della magistratura italiana che, però, sono state archiviate. I resti dell'adolescente non sono stati ancora ritrovati e nella famiglia Orlandi rimane accesa una speranza, seppur flebile, che Emanuela possa essere ancora viva.
Con la presentazione del libro "Cercando Emanuela Orlandi – Le verità nascoste e le nuove indagini" (ed. Rizzoli) di cui è autrice il legale Sgrò, si aprirà un dibattito coinvolgente che sarà introdotto da Pierluca Prudente, l'animatore del laboratorio di lettura dedicato al volume, e sarà moderato dalla giornalista Cinzia Urbano.
Il testo si offre come una guida al lettore per tentare di ricomporre le tessere di un puzzle misterioso che continua a far discutere la società civile, la politica e il mondo clericale: è stata, infatti, istituita una Commissione d'inchiesta parlamentare, è stato realizzato il documentario "Vatican girl" divulgato su Netflix, numerosi libri sono stati pubblicati.
Si cerca, così, di penetrare con uno sguardo approfondito in un "cold case" dai tratti enigmatici, rivisitando le indagini passate e rivelando aspetti nascosti. Laura Sgrò, con tenacia e coraggio, ci mette la faccia, nonostante le intimidazioni subite in passato per difendere la famiglia Orlandi: evidenzia gli atteggiamenti oscuri e reticenti del Vaticano, sottolinea le lacune che lo stesso Stato italiano ha contribuito a produrre.
Tre sono le piste principali che sono state seguite per tentare di addivenire a una risoluzione della questione: la prima di stampo terroristico internazionale è stata, poi, esclusa dai giudici, avendo sortito come effetto dissimulatorio quello di distogliere l'attenzione dalle vere cause; la seconda, di impronta criminale, si fonda sul collegamento con il boss Enrico De Pedis, a capo della fazione "testaccina" della Banda della Magliana; l'ultima - che sembra quella sulla quale ci sono maggiori punti di convergenza sebbene manchino riscontri ufficiali - concerne il lato pedofilo dei prelati, invischiati in festini orgiastici con adescamento di minorenni.
L'appuntamento di questo weekend segna la conclusione del laboratorio di lettura tenutosi nei mesi scorsi grazie alla preziosa collaborazione dei volontari dell'associazione "È fatto giorno aps" e all'accoglienza della libreria "Le città invisibili". Il percorso laboratoriale rientra nel progetto "Leggere la legalità", finanziato dalla Regione Puglia con risorse statali del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, attraverso l'Avviso Pubblico "Puglia Capitale Sociale".
L'evento è organizzato da "È fatto giorno aps" con il patrocinio del Comune di Terlizzi e della Fondazione Casillo.
L'allora quindicenne Emanuela Orlandi scomparve nel nulla il 22 giugno 1983, dopo esser uscita dalla scuola di musica senza mai più fare rientro a casa. Nel tempo si sono susseguite due inchieste della magistratura italiana che, però, sono state archiviate. I resti dell'adolescente non sono stati ancora ritrovati e nella famiglia Orlandi rimane accesa una speranza, seppur flebile, che Emanuela possa essere ancora viva.
Con la presentazione del libro "Cercando Emanuela Orlandi – Le verità nascoste e le nuove indagini" (ed. Rizzoli) di cui è autrice il legale Sgrò, si aprirà un dibattito coinvolgente che sarà introdotto da Pierluca Prudente, l'animatore del laboratorio di lettura dedicato al volume, e sarà moderato dalla giornalista Cinzia Urbano.
Il testo si offre come una guida al lettore per tentare di ricomporre le tessere di un puzzle misterioso che continua a far discutere la società civile, la politica e il mondo clericale: è stata, infatti, istituita una Commissione d'inchiesta parlamentare, è stato realizzato il documentario "Vatican girl" divulgato su Netflix, numerosi libri sono stati pubblicati.
Si cerca, così, di penetrare con uno sguardo approfondito in un "cold case" dai tratti enigmatici, rivisitando le indagini passate e rivelando aspetti nascosti. Laura Sgrò, con tenacia e coraggio, ci mette la faccia, nonostante le intimidazioni subite in passato per difendere la famiglia Orlandi: evidenzia gli atteggiamenti oscuri e reticenti del Vaticano, sottolinea le lacune che lo stesso Stato italiano ha contribuito a produrre.
Tre sono le piste principali che sono state seguite per tentare di addivenire a una risoluzione della questione: la prima di stampo terroristico internazionale è stata, poi, esclusa dai giudici, avendo sortito come effetto dissimulatorio quello di distogliere l'attenzione dalle vere cause; la seconda, di impronta criminale, si fonda sul collegamento con il boss Enrico De Pedis, a capo della fazione "testaccina" della Banda della Magliana; l'ultima - che sembra quella sulla quale ci sono maggiori punti di convergenza sebbene manchino riscontri ufficiali - concerne il lato pedofilo dei prelati, invischiati in festini orgiastici con adescamento di minorenni.
L'appuntamento di questo weekend segna la conclusione del laboratorio di lettura tenutosi nei mesi scorsi grazie alla preziosa collaborazione dei volontari dell'associazione "È fatto giorno aps" e all'accoglienza della libreria "Le città invisibili". Il percorso laboratoriale rientra nel progetto "Leggere la legalità", finanziato dalla Regione Puglia con risorse statali del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, attraverso l'Avviso Pubblico "Puglia Capitale Sociale".
L'evento è organizzato da "È fatto giorno aps" con il patrocinio del Comune di Terlizzi e della Fondazione Casillo.