Politica
Chiusura ospedale: "Metodo Emiliano aberrante"
L'ex sindaco di Tria si schiera contro il presidente e assessore regionale alla sanità
Terlizzi - venerdì 26 febbraio 2016
7.30
Il metodo usato dall'assessore alla Sanità Michele Emiliano è «aberrante». Ad affermarlo è l'ex sindaco Vincenzo di Tria, oggi capogruppo di Uniti a Sinistra in consiglio comunale, in un intervento che non lascia spazio ai compromessi, né alle mezze parole, né tantomeno ai giudizi malceltati. La sua posizione espressa ieri in aula contro il ridimensionamento dell'ospedale "Sarcone" ha sorpreso un po' tutti per schiettezza, severità ed è stata apprezzata per la sua onestà intellettuale.
L'ex primo cittadino, pur facendo parte della famiglia allargata del centrosinistra che governa la Regione, non fa sconti a nessuno e definisce il piano di ordino ospedaliero un "carro armato" che ha "calpestato" le comunità. Pur essendo lontano anni luce dal sindaco Gemmato, ha aggiunto di Tria, devo riconoscere che i sindaci delle città coinvolte in questo piano di ridondino sono stati coinvolti solo a cose fatte, senza aver prima discusso il piano nella sua sede più naturale che è la conferenza dei sindaci dell'Asl di Bari. "Non si può chiudere un ospedale da un giorno all'altro come se nulla fosse" ha dichiarato di Tria ricordando come all'epoca di Fitto le istituzioni decisero di adire le vie giudiziarie contro le decisioni della Regione: "Trovo paradossale — ha poi aggiunto — che non si possa valutare questa minaccia anche questa volta".
Insomma, di Tria suggerisce al sindaco Gemmato di portare all'incontro con Emiliano che si terrà domani a Bari, la "minaccia" di un ricorso contro la Regione laddove il taglio all'ospedale Sarcone dovesse passare. Il riferimento è agli oltre 20 milioni di euro spesi appena qualche anno fa per la ristrutturazione del pronto soccorso e delle sale operatorie: «C'è un danno erariale?» si chiede retoricamente Di Tria che poi aggiunge: «Non si possono depauperare importanti risorse pubbliche in questo modo. Non si può parlare di una riconversione dell'ospedale senza parlare di una perdita di risorse economiche. Dov'è allora questo risparmio? Il presidente della Regione — attacca ancora l'ex primo cittadino — non può essere contemporaneamente anche assessore alla Sanità.»
L'ex primo cittadino, pur facendo parte della famiglia allargata del centrosinistra che governa la Regione, non fa sconti a nessuno e definisce il piano di ordino ospedaliero un "carro armato" che ha "calpestato" le comunità. Pur essendo lontano anni luce dal sindaco Gemmato, ha aggiunto di Tria, devo riconoscere che i sindaci delle città coinvolte in questo piano di ridondino sono stati coinvolti solo a cose fatte, senza aver prima discusso il piano nella sua sede più naturale che è la conferenza dei sindaci dell'Asl di Bari. "Non si può chiudere un ospedale da un giorno all'altro come se nulla fosse" ha dichiarato di Tria ricordando come all'epoca di Fitto le istituzioni decisero di adire le vie giudiziarie contro le decisioni della Regione: "Trovo paradossale — ha poi aggiunto — che non si possa valutare questa minaccia anche questa volta".
Insomma, di Tria suggerisce al sindaco Gemmato di portare all'incontro con Emiliano che si terrà domani a Bari, la "minaccia" di un ricorso contro la Regione laddove il taglio all'ospedale Sarcone dovesse passare. Il riferimento è agli oltre 20 milioni di euro spesi appena qualche anno fa per la ristrutturazione del pronto soccorso e delle sale operatorie: «C'è un danno erariale?» si chiede retoricamente Di Tria che poi aggiunge: «Non si possono depauperare importanti risorse pubbliche in questo modo. Non si può parlare di una riconversione dell'ospedale senza parlare di una perdita di risorse economiche. Dov'è allora questo risparmio? Il presidente della Regione — attacca ancora l'ex primo cittadino — non può essere contemporaneamente anche assessore alla Sanità.»