Politica
Città Civile chiede il ritiro dell'ordinanza anti-assembramento
Il perché è spiegato in una nota del movimento civico terlizzese
Terlizzi - lunedì 14 dicembre 2020
Continua a far discutere l'ordinanza anti-assembramento entrata in vigore ieri, 13 dicembre, e che sarà in vigore anche nelle giornate del 19, 20, 24, 27 e 31 dicembre. Il Sindaco Ninni Gemmato ha spiegato anche in una diretta social le motivazioni del provvedimento, assai simile a quello preso a Bari da Antonio Decaro, e di essersi confrontato con tre associazioni di categoria (Confcommercio, Confartigianato ed Associazione Partite IVA).
Non ci sta però il movimento civico Città Civile, che nelle scorse ore ha scritto: «Chiediamo il ritiro dell'ordinanza per farne un'altra a seguito di confronto con esercenti e previa assicurazione di controlli per le strade. Nel tardo pomeriggio di ieri (sabato 12 dicembre, ndr) senza alcun preavviso (sarebbe stato importante per i ristoratori già organizzati per la giornata di oggi), il Sindaco ha emanato una ordinanza anti-assembramento, tutta da interpretare e poco chiara.
L'ha emanata - insistono dal gruppo coordinato da Daniela Zappatore - perché quello che è accaduto la scorsa settimana non deve, giustamente, ripetersi. I numeri dei contagi restano alti e non dobbiamo abbassare la guardia.
In un immaginario ed utopico confronto col nostro primo cittadino sulla questione avremmo provato a suggerirgli strade diverse - è la stoccata rivolta all'avversario politico -. Per porre rimedio a quanto accaduto, evitando che una categoria già molto provata, soffra ulteriormente, si sarebbe potuto, per esempio, presidiare il territorio chiedendo maggiori controlli alle forze dell'ordine.
Ma per il Sindaco - continua la nota di Città Civile -, in questo momento era importante "essere sul pezzo" e seguire la scia, quella di altri Sindaci, di altri Comuni. L' avesse mai fatto - è il commento ironico - in altre circostanze e per altre iniziative!».
La conclusione ricalca l'incipit e punta il dito contro quello che per Città Civile è eccessivo rigore da parte dell'Amministrazione comunale: «Chiediamo il ritiro dell'ordinanza perché non chiara ed eccessivamente restrittiva anche a confronto delle altre simili».
Non ci sta però il movimento civico Città Civile, che nelle scorse ore ha scritto: «Chiediamo il ritiro dell'ordinanza per farne un'altra a seguito di confronto con esercenti e previa assicurazione di controlli per le strade. Nel tardo pomeriggio di ieri (sabato 12 dicembre, ndr) senza alcun preavviso (sarebbe stato importante per i ristoratori già organizzati per la giornata di oggi), il Sindaco ha emanato una ordinanza anti-assembramento, tutta da interpretare e poco chiara.
L'ha emanata - insistono dal gruppo coordinato da Daniela Zappatore - perché quello che è accaduto la scorsa settimana non deve, giustamente, ripetersi. I numeri dei contagi restano alti e non dobbiamo abbassare la guardia.
In un immaginario ed utopico confronto col nostro primo cittadino sulla questione avremmo provato a suggerirgli strade diverse - è la stoccata rivolta all'avversario politico -. Per porre rimedio a quanto accaduto, evitando che una categoria già molto provata, soffra ulteriormente, si sarebbe potuto, per esempio, presidiare il territorio chiedendo maggiori controlli alle forze dell'ordine.
Ma per il Sindaco - continua la nota di Città Civile -, in questo momento era importante "essere sul pezzo" e seguire la scia, quella di altri Sindaci, di altri Comuni. L' avesse mai fatto - è il commento ironico - in altre circostanze e per altre iniziative!».
La conclusione ricalca l'incipit e punta il dito contro quello che per Città Civile è eccessivo rigore da parte dell'Amministrazione comunale: «Chiediamo il ritiro dell'ordinanza perché non chiara ed eccessivamente restrittiva anche a confronto delle altre simili».