Politica
Le riflessioni del consigliere Michele Volpe sul sentiero verde
L'esponente di Città Civile è stato intervistato in esclusiva da TerlizziViva
Terlizzi - lunedì 20 maggio 2024
Michele Volpe, consigliere comunale di Città Civile, è stato intervistato in esclusiva da TerlizziViva al fine di cogliere il suo punto di vista, quale esponente della maggioranza del governo cittadino, sulla discussa vicenda dell'abbattimento degli alberi nella zona di viale Roma e via Campo Sportivo.
Consigliere Volpe, cosa è emerso dalla riunione di maggioranza svoltasi venerdì scorso, 17 maggio, nella stanza del Sindaco Michelangelo De Chirico?
Nella riunione al Comune, ci siamo interfacciati come amministrazione sia con i progettisti sia con l'agronomo che ha redato la relazione agronomica per valutare gli alberi eventualmente da estirpare. All'incontro erano presenti anche le figure dirigenziali del Comune: si è trattato di un momento costruttivo, volto a leggere ancora meglio le carte e le tavole relative ai progetti da mettere in cantiere per i diversi lotti indicati. Sono atti che vanno a costituire in maniera congiunta il progetto Pinqua, teso all'implementazione del "sentiero verde" che collegherà il tratto che va dal nuovo sottopasso fino alla villa in viale Roma. I lavori sono appena iniziati: così se c'è necessità di aggiustare il tiro in alcune valutazioni, siamo ancora in tempo per le dovute modifiche.
Consigliere, può illustrare in cosa consiste la rigenerazione del verde?
Dalle tavole si evince che gli alberi da estirpare sono 62. Preciso, tuttavia, che 8 alberi di questi 62 sono venuti meno, perché già disseccati e non più presenti fisicamente nelle aiuole di interesse (essendo già secchi, non sono più estirpabili).
Quindi, dalla differenza tra 62 e 8, le piante effettive da estirpare risultano 54. Di queste 54 piante, 44 sono realmente malate; le altre 10, invece, sono poco funzionali per il futuro "sentiero verde" e, proprio per questo, i progettisti pensano di abbatterle.
Ci tengo a una riflessione sulle piante malate. So bene che dispiace quando un albero viene estirpato. Però, bisogna considerare la malattia della pianta nella sua oggettività. Essa può essere dovuta a molteplici cause: in ottica fito-patologica; oppure la pianta è stata in passato capitozzata o potata in modo sbagliato con conseguente chioma pericolante; ancora, può presentare un apparato radicale talmente superficiale (come nel caso dei pini e delle conifere) da sollevare qualsiasi tipo di pavimentazione o di asfalto.
Nei siti in questione ci sono parecchi pini impiantati decenni fa che hanno rovinato del tutto la pavimentazione.
Infatti, proprio nella piazzetta di viale Roma, quella adiacente al campo sportivo, era difficile camminarci, visto che bisogna effettuare uno slalom tra radici fuoriuscite e mattonelle divelte: l'apparato radicale le sollevava e le rovinava.
Questo tipo di rigenerazione del verde gioverà con una maggiore vivibilità: oltre a esserci un ordine nella piazzetta, verranno anche messe a dimora altre piante – in tutto 59 tra arbusti e alberi – che, invece, sono consone all'arredo urbano. Si tratta di specie vegetali diverse che col passare del tempo non andranno ad arrecare problemi alla nuova pavimentazione.
In caso contrario, qualora lasciassimo le piante malate, oltre a essere pericolose per i pedoni, potrebbero nuovamente ledere la pavimentazione.
Difendo palesemente l'operato dell'amministrazione De Chirico, perché tutto ciò che stiamo facendo è volto a conferire un nuovo e inedito volto a quelle zone della città che ad oggi sono obsolete.
Bisogna saper sfruttare i finanziamenti del PNRR in un'ottica ragionata, per evitare di perderli: è improbabile che con le casse comunali potremmo formulare progetti simili a quelli avviati.
Non crede che sarebbe stata opportuna una preventiva campagna di comunicazione che informasse i cittadini del grosso intervento da attuare?
Sempre per conto dell'amministrazione, ma anche a nome personale, chiedo scusa alla cittadinanza, alle associazioni ambientaliste e, in particolare, ai residenti dei quartieri in questione per la poca comunicazione che abbiamo dato prima dell'inizio dei lavori. Mi rendo conto che quando ci sono scelte che possono apparire impopolari, è necessaria una tempestiva e trasparente comunicazione, cosa che noi non abbiamo fatto. È giusto, dunque, scusarci con tutti quanti.
Tuttavia, ci siamo ripromessi di istituire una seconda commissione, invitando anche i responsabili delle associazioni ambientaliste, al fine di spiegare meglio i progetti. Abbiamo pure invitato i responsabili delle associazioni nei prossimi sopralluoghi in cantiere per far visionare le piante malate e quelle che non lo sono.
Da progetto, oltre alle piante da estirpare e da impiantare, ci sono quasi 30 piante da valutare, cioè piante che sono sane, ma che sarebbero di ostacolo al sentiero da realizzare. Faremo comunque di tutto per salvare tali piante che non sono malate.
Quindi, ribadisco il concetto che deve essere chiaro: se una pianta è malata, va estirpata; invece, se una pianta non è malata, ma è solo interferente col tipo di piazzetta o col tipo di sentiero che sarà costruito, allora faremo di tutto per salvarla.
Inoltre, al netto delle piante da estirpare e da ripiantare, ci sono 4 piante in più che verranno messe a nuovo.
Quindi, non è vero che ci sarà un abbattimento del verde e non è vero che ci saranno meno piante.
Può ripercorrere le azioni messe in campo dall'amministrazione a tutela del verde pubblico?
Questa amministrazione è stata sempre attenta all'aspetto ambientale con tanti atti concreti che sono stati svolti in questi due anni dall'insediamento: iniziativa degli alberi per ogni nato, nonché il riconoscimento dell'eucalipto presente in villa come pianta monumentale mappata della Regione Puglia.
In questo biennio, sono state, inoltre, messe a dimora oltre 100 piante. Quindi nessuno può dire che questa amministrazione non abbia un occhio di riguardo per l'ambiente.
Ricordo, ancora, che in prima persona mi sono battuto lo scorso anno per la pulizia delle strade rurali di campagna: sono stati rimossi metri cubi di terreno e di erba infestante dai cigli di diverse strade dell'agro terlizzese.
Si tratta di un'operazione che verrà eseguita anche quest'anno in altre strade importanti e di eccessiva viabilità dell'agro terlizzese. Anche questa è un'attenzione verso il paesaggio.
Quale messaggio sente di rivolgere alle associazioni ambientaliste?
Sottolineo, in prima battuta, che l'amministrazione apprezza fortemente il lavoro compiuto nel settore agricolo. I primi custodi del verde e della terra sono proprio gli agricoltori che quotidianamente si adoperano nei campi. Sono gli agricoltori che fanno sì che il nostro territorio non sia abbandonato a sé stesso.
In secondo luogo, ringrazio le associazioni ambientaliste. Tutte si mettono a disposizione del territorio per la sua salvaguardia. È grazie al loro campanello di allarme che ci siamo fermati per valutare approfonditamente i progetti.
Non c'è assolutamente indifferenza da parte dell'amministrazione nei loro confronti. Però è anche giusto che – a fronte del nostro invito sul cantiere per i sopralluoghi – le associazioni ambientaliste si assumano la loro responsabilità nelle scelte che si effettueranno.
Consigliere, quindi, lei sostiene la necessità di azioni drastiche quando necessarie.
Quando a volte è necessario esperire un'azione drastica, questa va effettuata per conseguire un bene superiore.
Mi viene in mente un'analogia con la questione Xylella. Quando fu scoperta nel tacco della Puglia, tutti quanti dissero la loro, anche chi non era della materia. Però, a un certo punto, bisogna tirare una linea per prendere delle scelte impattanti che la scienza ci consiglia. Se all'epoca la Xylella fosse stata combattuta in tempo nella zona di Santa Maria di Leuca, oggi non sarebbe arrivata quasi a Bari. Questo non è stato fatto, perché le associazioni ambientaliste si erano opposte per salvare quegli olivi infetti, ma di fatto, nel non fare nulla, milioni di piante di olive sono morte ugualmente.
Con questo voglio trasmettere che è vero che dispiace rimuovere un albero ammalato; tuttavia, è anche vero che se si vuole migliorare la vivibilità di un quartiere, di una strada, di un'aiuola, è necessario in tali casi adottare delle scelte difficili. Nel giro di un paio d'anni, quello stesso quartiere prenderà un aspetto che prima non aveva.
L'amministrazione, quindi, proseguirà nel suo percorso?
Anche se siamo soggetti a critiche, noi andremo avanti, non sottraendoci alle osservazioni che, insieme alle associazioni ambientaliste, potrebbero essere avanzate. Sono interventi di cui Terlizzi ha bisogno.
Consigliere Volpe, cosa è emerso dalla riunione di maggioranza svoltasi venerdì scorso, 17 maggio, nella stanza del Sindaco Michelangelo De Chirico?
Nella riunione al Comune, ci siamo interfacciati come amministrazione sia con i progettisti sia con l'agronomo che ha redato la relazione agronomica per valutare gli alberi eventualmente da estirpare. All'incontro erano presenti anche le figure dirigenziali del Comune: si è trattato di un momento costruttivo, volto a leggere ancora meglio le carte e le tavole relative ai progetti da mettere in cantiere per i diversi lotti indicati. Sono atti che vanno a costituire in maniera congiunta il progetto Pinqua, teso all'implementazione del "sentiero verde" che collegherà il tratto che va dal nuovo sottopasso fino alla villa in viale Roma. I lavori sono appena iniziati: così se c'è necessità di aggiustare il tiro in alcune valutazioni, siamo ancora in tempo per le dovute modifiche.
Consigliere, può illustrare in cosa consiste la rigenerazione del verde?
Dalle tavole si evince che gli alberi da estirpare sono 62. Preciso, tuttavia, che 8 alberi di questi 62 sono venuti meno, perché già disseccati e non più presenti fisicamente nelle aiuole di interesse (essendo già secchi, non sono più estirpabili).
Quindi, dalla differenza tra 62 e 8, le piante effettive da estirpare risultano 54. Di queste 54 piante, 44 sono realmente malate; le altre 10, invece, sono poco funzionali per il futuro "sentiero verde" e, proprio per questo, i progettisti pensano di abbatterle.
Ci tengo a una riflessione sulle piante malate. So bene che dispiace quando un albero viene estirpato. Però, bisogna considerare la malattia della pianta nella sua oggettività. Essa può essere dovuta a molteplici cause: in ottica fito-patologica; oppure la pianta è stata in passato capitozzata o potata in modo sbagliato con conseguente chioma pericolante; ancora, può presentare un apparato radicale talmente superficiale (come nel caso dei pini e delle conifere) da sollevare qualsiasi tipo di pavimentazione o di asfalto.
Nei siti in questione ci sono parecchi pini impiantati decenni fa che hanno rovinato del tutto la pavimentazione.
Infatti, proprio nella piazzetta di viale Roma, quella adiacente al campo sportivo, era difficile camminarci, visto che bisogna effettuare uno slalom tra radici fuoriuscite e mattonelle divelte: l'apparato radicale le sollevava e le rovinava.
Questo tipo di rigenerazione del verde gioverà con una maggiore vivibilità: oltre a esserci un ordine nella piazzetta, verranno anche messe a dimora altre piante – in tutto 59 tra arbusti e alberi – che, invece, sono consone all'arredo urbano. Si tratta di specie vegetali diverse che col passare del tempo non andranno ad arrecare problemi alla nuova pavimentazione.
In caso contrario, qualora lasciassimo le piante malate, oltre a essere pericolose per i pedoni, potrebbero nuovamente ledere la pavimentazione.
Difendo palesemente l'operato dell'amministrazione De Chirico, perché tutto ciò che stiamo facendo è volto a conferire un nuovo e inedito volto a quelle zone della città che ad oggi sono obsolete.
Bisogna saper sfruttare i finanziamenti del PNRR in un'ottica ragionata, per evitare di perderli: è improbabile che con le casse comunali potremmo formulare progetti simili a quelli avviati.
Non crede che sarebbe stata opportuna una preventiva campagna di comunicazione che informasse i cittadini del grosso intervento da attuare?
Sempre per conto dell'amministrazione, ma anche a nome personale, chiedo scusa alla cittadinanza, alle associazioni ambientaliste e, in particolare, ai residenti dei quartieri in questione per la poca comunicazione che abbiamo dato prima dell'inizio dei lavori. Mi rendo conto che quando ci sono scelte che possono apparire impopolari, è necessaria una tempestiva e trasparente comunicazione, cosa che noi non abbiamo fatto. È giusto, dunque, scusarci con tutti quanti.
Tuttavia, ci siamo ripromessi di istituire una seconda commissione, invitando anche i responsabili delle associazioni ambientaliste, al fine di spiegare meglio i progetti. Abbiamo pure invitato i responsabili delle associazioni nei prossimi sopralluoghi in cantiere per far visionare le piante malate e quelle che non lo sono.
Da progetto, oltre alle piante da estirpare e da impiantare, ci sono quasi 30 piante da valutare, cioè piante che sono sane, ma che sarebbero di ostacolo al sentiero da realizzare. Faremo comunque di tutto per salvare tali piante che non sono malate.
Quindi, ribadisco il concetto che deve essere chiaro: se una pianta è malata, va estirpata; invece, se una pianta non è malata, ma è solo interferente col tipo di piazzetta o col tipo di sentiero che sarà costruito, allora faremo di tutto per salvarla.
Inoltre, al netto delle piante da estirpare e da ripiantare, ci sono 4 piante in più che verranno messe a nuovo.
Quindi, non è vero che ci sarà un abbattimento del verde e non è vero che ci saranno meno piante.
Può ripercorrere le azioni messe in campo dall'amministrazione a tutela del verde pubblico?
Questa amministrazione è stata sempre attenta all'aspetto ambientale con tanti atti concreti che sono stati svolti in questi due anni dall'insediamento: iniziativa degli alberi per ogni nato, nonché il riconoscimento dell'eucalipto presente in villa come pianta monumentale mappata della Regione Puglia.
In questo biennio, sono state, inoltre, messe a dimora oltre 100 piante. Quindi nessuno può dire che questa amministrazione non abbia un occhio di riguardo per l'ambiente.
Ricordo, ancora, che in prima persona mi sono battuto lo scorso anno per la pulizia delle strade rurali di campagna: sono stati rimossi metri cubi di terreno e di erba infestante dai cigli di diverse strade dell'agro terlizzese.
Si tratta di un'operazione che verrà eseguita anche quest'anno in altre strade importanti e di eccessiva viabilità dell'agro terlizzese. Anche questa è un'attenzione verso il paesaggio.
Quale messaggio sente di rivolgere alle associazioni ambientaliste?
Sottolineo, in prima battuta, che l'amministrazione apprezza fortemente il lavoro compiuto nel settore agricolo. I primi custodi del verde e della terra sono proprio gli agricoltori che quotidianamente si adoperano nei campi. Sono gli agricoltori che fanno sì che il nostro territorio non sia abbandonato a sé stesso.
In secondo luogo, ringrazio le associazioni ambientaliste. Tutte si mettono a disposizione del territorio per la sua salvaguardia. È grazie al loro campanello di allarme che ci siamo fermati per valutare approfonditamente i progetti.
Non c'è assolutamente indifferenza da parte dell'amministrazione nei loro confronti. Però è anche giusto che – a fronte del nostro invito sul cantiere per i sopralluoghi – le associazioni ambientaliste si assumano la loro responsabilità nelle scelte che si effettueranno.
Consigliere, quindi, lei sostiene la necessità di azioni drastiche quando necessarie.
Quando a volte è necessario esperire un'azione drastica, questa va effettuata per conseguire un bene superiore.
Mi viene in mente un'analogia con la questione Xylella. Quando fu scoperta nel tacco della Puglia, tutti quanti dissero la loro, anche chi non era della materia. Però, a un certo punto, bisogna tirare una linea per prendere delle scelte impattanti che la scienza ci consiglia. Se all'epoca la Xylella fosse stata combattuta in tempo nella zona di Santa Maria di Leuca, oggi non sarebbe arrivata quasi a Bari. Questo non è stato fatto, perché le associazioni ambientaliste si erano opposte per salvare quegli olivi infetti, ma di fatto, nel non fare nulla, milioni di piante di olive sono morte ugualmente.
Con questo voglio trasmettere che è vero che dispiace rimuovere un albero ammalato; tuttavia, è anche vero che se si vuole migliorare la vivibilità di un quartiere, di una strada, di un'aiuola, è necessario in tali casi adottare delle scelte difficili. Nel giro di un paio d'anni, quello stesso quartiere prenderà un aspetto che prima non aveva.
L'amministrazione, quindi, proseguirà nel suo percorso?
Anche se siamo soggetti a critiche, noi andremo avanti, non sottraendoci alle osservazioni che, insieme alle associazioni ambientaliste, potrebbero essere avanzate. Sono interventi di cui Terlizzi ha bisogno.