
Attualità
Conferenza servizi su impianto biogas, Legambiente Terlizzi c'è
Saranno presenti alla discussione in Regione Puglia ingegneri, agronomi, archeologi e legali legati all'associazione
Terlizzi - martedì 25 gennaio 2022
Si terrà quest'oggi, 25 gennaio, la conferenza di servizi convocata dalla Regione Puglia sulla possibile realizzazione di un impianto a biogas nell'agro terlizzese. A questo importantissimo appuntamento parteciperanno anche i tecnici ed i legali di Legambiente Terlizzi.
Di seguito il comunicato ufficiale del circolo guidato da Michelangelo Guastamacchia.
«Nell'ambito del procedimento volto al rilascio dell'autorizzazione per la realizzazione dell'Impianto Sorgenia, il nostro Circolo Legambiente Terlizzi "Amici di Vito e Clara" è stato ammesso dalla Sezione Transizione Energetica della Regione Puglia, presso cui è incardinato il procedimento amministrativo, a partecipare alla seconda seduta della Conferenza di Servizi del 25 gennaio prossimo, avendo presentato mesi fa richiesta di ammissione a parteciparvi, in quanto portatori di interessi diffusi.
Un team di tecnici, agronomi, archeologi e legali, tutti soci della nostra associazione, ha predisposto una dettagliata relazione che evidenzia tutta una serie di criticità del progetto dell'impianto di digestione anaerobica che Sorgenia vorrebbe realizzare nel sito individuato, a ridosso della via Traiana, e che a nostro avviso non lo rendono ammissibile.
Nella relazione, che abbiamo chiesto venga acquisita agli atti della Conferenza e allegata dunque al verbale della stessa, evidenziamo: l'incompatibilità paesaggistica dell'impianto con il sito, come asserito dalla Sezione Tutela e Valorizzazione del Paesaggio della Regione Puglia, perché in contrasto con gli obiettivi di salvaguardia del paesaggio e per la forte trasformazione del paesaggio che l'impianto comporterebbe; l'incompatibilità urbanistica, perché l'impianto ricade in zona agricola di salvaguardia dell'interesse archeologico, come già evidenziato nel 2020 dall'ufficio tecnico comunale nell'atto di diniego della PAS; la superficialità delle valutazioni sull'interesse archeologico e culturale del sito, condotte da Sorgenia nel progetto; criticità normative e agronomiche legate all'utilizzo del digestato prodotto dall'impianto per la fertilizzazione dei terreni, e all'approvvigionamento della biomassa per la produzione del digestato; l'assenza dei presupposti di legge per la realizzazione dell'impianto in area agricola, specie riguardo il riutilizzo dei siti industriali esistenti e la mancanza di trasparenza e di adeguata informazione ai cittadini da parte del Comune, propedeutica alla presentazione del progetto; inadeguatezza delle infrastrutture viarie, prettamente di carattere rurale, nel sostenere l'ingente traffico pesante da e per l'impianto (fino a 36 camion da 25 tonnellate, al giorno); anomalie nell'iter del procedimento amministrativo volto al rilascio dell'autorizzazione unica per la realizzazione e l'esercizio dell'impianto.
Legambiente Terlizzi non è contraria alla realizzazione di impianti di interesse pubblico per la produzione di energie rinnovabili e che contribuiscono all'economia circolare, ma non può essere favorevole alla realizzazione di un impianto "privato" fortemente impattante sul territorio, in quella zona, la cui finalità, di fatto, non è la produzione di biogas, che rappresenta solo il 3 percento di ciò che l'impianto produce, ma l'enorme quantità di digestato di dubbia qualità e di incerta destinazione».
Di seguito il comunicato ufficiale del circolo guidato da Michelangelo Guastamacchia.
«Nell'ambito del procedimento volto al rilascio dell'autorizzazione per la realizzazione dell'Impianto Sorgenia, il nostro Circolo Legambiente Terlizzi "Amici di Vito e Clara" è stato ammesso dalla Sezione Transizione Energetica della Regione Puglia, presso cui è incardinato il procedimento amministrativo, a partecipare alla seconda seduta della Conferenza di Servizi del 25 gennaio prossimo, avendo presentato mesi fa richiesta di ammissione a parteciparvi, in quanto portatori di interessi diffusi.
Un team di tecnici, agronomi, archeologi e legali, tutti soci della nostra associazione, ha predisposto una dettagliata relazione che evidenzia tutta una serie di criticità del progetto dell'impianto di digestione anaerobica che Sorgenia vorrebbe realizzare nel sito individuato, a ridosso della via Traiana, e che a nostro avviso non lo rendono ammissibile.
Nella relazione, che abbiamo chiesto venga acquisita agli atti della Conferenza e allegata dunque al verbale della stessa, evidenziamo: l'incompatibilità paesaggistica dell'impianto con il sito, come asserito dalla Sezione Tutela e Valorizzazione del Paesaggio della Regione Puglia, perché in contrasto con gli obiettivi di salvaguardia del paesaggio e per la forte trasformazione del paesaggio che l'impianto comporterebbe; l'incompatibilità urbanistica, perché l'impianto ricade in zona agricola di salvaguardia dell'interesse archeologico, come già evidenziato nel 2020 dall'ufficio tecnico comunale nell'atto di diniego della PAS; la superficialità delle valutazioni sull'interesse archeologico e culturale del sito, condotte da Sorgenia nel progetto; criticità normative e agronomiche legate all'utilizzo del digestato prodotto dall'impianto per la fertilizzazione dei terreni, e all'approvvigionamento della biomassa per la produzione del digestato; l'assenza dei presupposti di legge per la realizzazione dell'impianto in area agricola, specie riguardo il riutilizzo dei siti industriali esistenti e la mancanza di trasparenza e di adeguata informazione ai cittadini da parte del Comune, propedeutica alla presentazione del progetto; inadeguatezza delle infrastrutture viarie, prettamente di carattere rurale, nel sostenere l'ingente traffico pesante da e per l'impianto (fino a 36 camion da 25 tonnellate, al giorno); anomalie nell'iter del procedimento amministrativo volto al rilascio dell'autorizzazione unica per la realizzazione e l'esercizio dell'impianto.
Legambiente Terlizzi non è contraria alla realizzazione di impianti di interesse pubblico per la produzione di energie rinnovabili e che contribuiscono all'economia circolare, ma non può essere favorevole alla realizzazione di un impianto "privato" fortemente impattante sul territorio, in quella zona, la cui finalità, di fatto, non è la produzione di biogas, che rappresenta solo il 3 percento di ciò che l'impianto produce, ma l'enorme quantità di digestato di dubbia qualità e di incerta destinazione».