Cronaca
Coronavirus, l'OMS dichiara la pandemia. L'Italia non è più sola
Potranno essere emanate direttive e potenziate le misure a livello mondiale
Terlizzi - mercoledì 11 marzo 2020
19.55
L'OMS dichiara la pandemia. Il Coronavirus o più tecnicamente il COVID-19 non è più questione dei singoli stati sovrani, tanti o pochi, più contagiati o meno contagiati che essi siano, bensì questione del mondo intero.
L'Organizzazione mondiale della Sanità ha dunque deciso che «questo virus si diffonde in tutto il mondo», come una macchia che sembra inarrestabile se volessimo tacere sulle buone notizie che giungono dalla grande Cina o dalla piccola Codogno.
Non si tratta di un'azione da sprovveduti, l'epidemia – ormai pandemia - è diffusa in ogni continente a eccezione dell'Antartide e i paesi colpiti sono 105 su 180. Ora l'Oms avrà la facoltà di emanare direttive e aiutare le nazioni più colpite, come ha già fatto in Cina, Italia, Corea del Sud e Iran. Dunque vengono potenziate le azioni di contenimento, è quasi uno shock psicologico dato a tutti i governi.
Il più vicino precedente di pandemia risale al 2009: allora la paura aveva il nome di influenza suina e tale dichiarazione fu dichiarata eccessiva. Una settimana fa l'OMS invece dichiarava che «ci sono Paesi che non stanno facendo abbastanza per arginare l'epidemia».
Non cambia nulla per un paese come l'Italia che ha già messo in campo misure eccezionali, se non l'effetto di usare una parola che rievoca scenari catastrofici. Ne rimane una maggiore consapevolezza mondiale e la certezza che l'Italia tutta, come Codogno, come Vò, come Barletta, come la Cina, non sono più soli. Adesso la questione riguarda tutti.
L'Organizzazione mondiale della Sanità ha dunque deciso che «questo virus si diffonde in tutto il mondo», come una macchia che sembra inarrestabile se volessimo tacere sulle buone notizie che giungono dalla grande Cina o dalla piccola Codogno.
Non si tratta di un'azione da sprovveduti, l'epidemia – ormai pandemia - è diffusa in ogni continente a eccezione dell'Antartide e i paesi colpiti sono 105 su 180. Ora l'Oms avrà la facoltà di emanare direttive e aiutare le nazioni più colpite, come ha già fatto in Cina, Italia, Corea del Sud e Iran. Dunque vengono potenziate le azioni di contenimento, è quasi uno shock psicologico dato a tutti i governi.
Il più vicino precedente di pandemia risale al 2009: allora la paura aveva il nome di influenza suina e tale dichiarazione fu dichiarata eccessiva. Una settimana fa l'OMS invece dichiarava che «ci sono Paesi che non stanno facendo abbastanza per arginare l'epidemia».
Non cambia nulla per un paese come l'Italia che ha già messo in campo misure eccezionali, se non l'effetto di usare una parola che rievoca scenari catastrofici. Ne rimane una maggiore consapevolezza mondiale e la certezza che l'Italia tutta, come Codogno, come Vò, come Barletta, come la Cina, non sono più soli. Adesso la questione riguarda tutti.