Cronaca
Davide Biscotti ed il sogno di un camper tutto suo
La tragica fine del rapper ha sconvolto la comunità terlizzese ed ha aperto qualche riflessione
Terlizzi - domenica 16 gennaio 2022
13.12
Il sogno, un piccolo grande sogno che sapeva di libertà: un camper tutto suo per girare il mondo, osservarlo da vicino ed esprimere la sua musica ed i suoi pensieri, lavorando nei campi.
Davide Biscotti non c'è più, portato via da una tragica fine a cui tutti stentano a credere. Eppure di lui, del suo temperamento fuori dagli schemi, spesso controcorrente, rimane un post Facebook che racconta meglio di qualunque altra testimonianza il suo sentire più recente.
«Ok...penso sia arrivato il momento... - scriveva il rapper classe 1986 il 6 ottobre scorso - È quasi un anno (precisamente da gennaio) che ho fatto una promessa a me stesso. Quella data è stata la mia salvezza. Nessuno sa cosa ho provato e sinceramente poco mi importa...ora ve lo posso dire...
Sono stato male ma mi sono rimboccato le maniche...non ho scritto nulla e a chi mi chiedeva come stavo ho sempre risposto "alla grande" anche se dentro di me mi sentivo solo e impotente...le mie crisi le ho passate da solo a letto senza dire nulla.
E va bene così - continuava Biscotti -. Sai perché? Perché non mi sono abbattuto, non ho passato le mie giornate rimuginando o cercando compassione ma ho passato le mie giornate cercando una soluzione..
La fine della storia? Mah...penso non sia ancora finita anzi...ho lavorato tutta un'estate testa bassa e ora...eccola qua... è bellissima soprattutto perché è il frutto del mio sudore. Goccia su goccia. Morale della favola? Beh... Ora realmente sto bene e le fottute crisi non le ho più!! Soprattutto perché sto realizzando il mio sogno. Un piccolo passo alla volta però tutto da solo».
Quel sogno era un camper, con cui viaggiare e scoprire angoli di mondo insieme ad una cagnetta e lavorare. Ed in quel camper ha perso la vita Zio Felp. La foto dell'ottobre 2021 oggi è un pugno nello stomaco dei genitori, dei parenti e degli amici, oltre che dei tanti ragazzi e ragazze di Terlizzi che gli volevano bene. Mai si sarebbe potuta immaginare una fine così tremenda.
Restano la musica, i sorrisi con le persone che lo amavano e gli applausi quando saliva sul palco nei concerti o nei festival in tutta la regione. Niente più tormenti, solo la pace di un cane amico e di un disco bello.
Ai suoi genitori, alla sua famiglia, va l'abbraccio sentito della nostra redazione.
Davide Biscotti non c'è più, portato via da una tragica fine a cui tutti stentano a credere. Eppure di lui, del suo temperamento fuori dagli schemi, spesso controcorrente, rimane un post Facebook che racconta meglio di qualunque altra testimonianza il suo sentire più recente.
«Ok...penso sia arrivato il momento... - scriveva il rapper classe 1986 il 6 ottobre scorso - È quasi un anno (precisamente da gennaio) che ho fatto una promessa a me stesso. Quella data è stata la mia salvezza. Nessuno sa cosa ho provato e sinceramente poco mi importa...ora ve lo posso dire...
Sono stato male ma mi sono rimboccato le maniche...non ho scritto nulla e a chi mi chiedeva come stavo ho sempre risposto "alla grande" anche se dentro di me mi sentivo solo e impotente...le mie crisi le ho passate da solo a letto senza dire nulla.
E va bene così - continuava Biscotti -. Sai perché? Perché non mi sono abbattuto, non ho passato le mie giornate rimuginando o cercando compassione ma ho passato le mie giornate cercando una soluzione..
La fine della storia? Mah...penso non sia ancora finita anzi...ho lavorato tutta un'estate testa bassa e ora...eccola qua... è bellissima soprattutto perché è il frutto del mio sudore. Goccia su goccia. Morale della favola? Beh... Ora realmente sto bene e le fottute crisi non le ho più!! Soprattutto perché sto realizzando il mio sogno. Un piccolo passo alla volta però tutto da solo».
Quel sogno era un camper, con cui viaggiare e scoprire angoli di mondo insieme ad una cagnetta e lavorare. Ed in quel camper ha perso la vita Zio Felp. La foto dell'ottobre 2021 oggi è un pugno nello stomaco dei genitori, dei parenti e degli amici, oltre che dei tanti ragazzi e ragazze di Terlizzi che gli volevano bene. Mai si sarebbe potuta immaginare una fine così tremenda.
Restano la musica, i sorrisi con le persone che lo amavano e gli applausi quando saliva sul palco nei concerti o nei festival in tutta la regione. Niente più tormenti, solo la pace di un cane amico e di un disco bello.
Ai suoi genitori, alla sua famiglia, va l'abbraccio sentito della nostra redazione.