Attività Produttive
De Palma su fiorone "Mingo Tauro": «Occorre fare sistema»
Passaggi obbligati e lavoro di squadra per il riconoscimento IGP. La nostra intervista all'assessore
Terlizzi - venerdì 5 luglio 2024
14.46
«Un cammino collettivo e appassionante e solo provando a tessere le competenze di tutti, riusciremo a raggiungere un bel risultato».
Così Michelangelo De Palma - assessore del Comune di Terlizzi alle Attività Produttive, Artigianato, Marketing Territoriale - descrive il complesso percorso dell'attuale Amministrazione per il riconoscimento della denominazione IGP del fiorone terlizzese "Mingo Tauro".
In vista della tre giorni "Fiori e fioroni", che si svolgerà tra il 5 ed il 7 luglio a Terlizzi, proponiamo un approfondimento sul punto a cura dell'assessore De Palma, che chiosa: "in città esistono risorse e capacità enormi, noi amministratori dobbiamo essere incubatori, promotori, sostenitori di quel salto di qualità".
Assessore, a che punto è la procedura per far acquisire al fiorone "Mingo Tauro" la denominazione IGP?
Terlizzi è il cuore del nostro fiorone Domenico Tauro, coltivato anche nei Comuni di Bitonto, Molfetta, Giovinazzo e in alcune aree dell'alto Salento, dove sta rappresentando una coltura adeguata nel processo di conversione dei territori colpiti da Xylella.
Come Amministrazione, vogliamo sostenere il percorso per il riconoscimento dell'IGP, con una serie di passaggi regolati da direttive europee e step regionali, ministeriali e comunitari.
Abbiamo quindi costituito un tavolo tecnico con associazioni di categoria, vivaisti, Organizzazioni di produttori di base, trasformatori e operatori della distribuzione: saranno loro i protagonisti del comitato promotore dell'IGP.
Una solida ricostruzione storica può fare la differenza nel percorso per un IGP - condotta con metodo scientifico e grazie al contributo del dott. Fabio Lusito dell'Università degli Studi di Bari "A. Moro" - e i relativi esiti saranno presentati nella tre giorni "Fiori e fioroni", in programma il 5, 6 e 7 luglio.
Stiamo riscoprendo una Terlizzi settecentesca - in cui visse il primo sindaco Giuseppe Domenico Tauro, da cui il fiorone prende il nome - vivacissima culturalmente e avanguardista sul piano scientifico e agronomico. Fu la culla dell'Illuminismo in Puglia tramite personalità rilevanti come Ferrante de Gemmis.
Quali sono i vantaggi derivanti da tale denominazione?
La denominazione del fiorone Domenico Tauro porterà una ricaduta sul tessuto produttivo, economico e sociale.
Infatti, il Mingo Tauro diverrà un prodotto di eccellenza: i produttori saranno premiati con prezzi mediamente più alti dei prodotti non riconosciuti e i consumatori saranno tutelati sul legame del prodotto con il territorio e sulla sua qualità. Confidiamo di potere essere più riconoscibili. Quando riusciremo ad avere l'IGP del Domenico Tauro di Terlizzi, ogni volta che un consumatore comprerà quel prodotto sarà incuriosito dalla sua provenienza e questa curiosità sarà la leva per strutturare politiche di promozione e valorizzazione dell'intero territorio.
In ultimo, le DOP, le IGP godono di un fitto sistema di aiuti pubblici e risorse ad hoc che potrebbero consentirci di spiccare il volo in chiave di sviluppo locale, di internazionalizzazione e promozione turistica di Terlizzi.
In che modo tale conquista cambierebbe il mo(n)do produttivo di questa peculiarità terlizzese?
Questa conquista ci indurrà finalmente a superare le divisioni e a ragionare in logica cooperativistica. Paghiamo lo scotto di anni di frammentazione e per competere nello scenario internazionale bisogna avere cuore ed essere comunità. Confido che trovare una radice comune e darsi regole chiare ed applicabili nel tempo ci aiuterà a crescere insieme.
Un'istantanea dello stato dell'arte dell'artigianato made in Terlizzi.
Anche sul tema ceramica, abbiamo provato a fare quel salto di qualità che Terlizzi si merita: con il riconoscimento ministeriale di fine 2022 come Territorio di affermata tradizione ceramica, Terlizzi diventa protagonista di uno sviluppo molto interessante.
Oggi siamo parte dell'Associazione Italiana Città ceramiche e insieme agli altri cinque Comuni pugliesi, stiamo provando a portare il marchio POP "Pottery of Puglia" negli scenari internazionali, partecipando insieme a fiere ed eventi.
Solo attraverso il lavoro sinergico e partecipato è possibile alzare gli occhi e guardare lontano.
Con il lavoro delle nostre botteghe e quello di un gruppo di tecnici volontari (il compianto e indimenticato Renato Brucoli, Nico D'Aniello, Tiziana Veneto, Paolo De Sandoli e Donatella Di Bisceglie, che ringrazio di cuore) è stato avviato un processo che ci porterà nei prossimi giorni ad approvare in Giunta il disciplinare per il conferimento, a chi ne avrà le caratteristiche, del marchio Ceramiche Artistiche Tradizionali di Terlizzi. Avere una bottega a Terlizzi sarà un valore.
E sempre nell'idea di quel salto di qualità, si colloca anche la seconda edizione del Concorso "Terra Fuoco": lavoreremo sull'arredo urbano e confidiamo di essere POP.
Quali le criticità di un tale scenario?
Non vedo criticità, vedo belle prospettive per tutte e tutti quelli che avranno voglia di lavorare, sperimentare e crescere.
Noi cerchiamo di innescare processi di coinvolgimento che si autosostengono e caratterizzati dalla trasparenza (procedure di evidenza pubblica, bandi, commissioni consigliari) e dal supporto di competenze vere. Qualche giorno fa ho letto di qualche screzio che sono sicuro supereremo. Sicuramente l'interesse per la ceramica ora è alto tanto da farne argomento di discussione e per me questo è un grande risultato. Dobbiamo imparare ad essere sistema.
Amministrazione Comunale e artigianato locale: un binomio (im)possibile?
Le Amministrazioni comunali devono oggi essere la cassa di risonanza di processi virtuosi e accompagnarli. Spesso prevale la tendenza a lavorare da soli, ma solo mettendo insieme le eccellenze, le idee, le differenze si può valorizzare tutto il comparto.
E quando in un negozio, lontano da qui, si leggerà "Domenico Tauro" si penserà a Terlizzi e magari al Carro, alla Torre dell'orologio. E quando tra le stradine di un centro turistico si vedrà sulle nostre ceramiche, finalmente valorizzate, il nostro marchio di riconoscimento, si accenderà la voglia di andare a vedere questa città dove si trova e magari andare a visitarne una bottega artigiana, in una delle nostre bellissime aziende florovivaistiche o fare una passeggiata in un campo di fioroni Domenico Tauro.
Così Michelangelo De Palma - assessore del Comune di Terlizzi alle Attività Produttive, Artigianato, Marketing Territoriale - descrive il complesso percorso dell'attuale Amministrazione per il riconoscimento della denominazione IGP del fiorone terlizzese "Mingo Tauro".
In vista della tre giorni "Fiori e fioroni", che si svolgerà tra il 5 ed il 7 luglio a Terlizzi, proponiamo un approfondimento sul punto a cura dell'assessore De Palma, che chiosa: "in città esistono risorse e capacità enormi, noi amministratori dobbiamo essere incubatori, promotori, sostenitori di quel salto di qualità".
Assessore, a che punto è la procedura per far acquisire al fiorone "Mingo Tauro" la denominazione IGP?
Terlizzi è il cuore del nostro fiorone Domenico Tauro, coltivato anche nei Comuni di Bitonto, Molfetta, Giovinazzo e in alcune aree dell'alto Salento, dove sta rappresentando una coltura adeguata nel processo di conversione dei territori colpiti da Xylella.
Come Amministrazione, vogliamo sostenere il percorso per il riconoscimento dell'IGP, con una serie di passaggi regolati da direttive europee e step regionali, ministeriali e comunitari.
Abbiamo quindi costituito un tavolo tecnico con associazioni di categoria, vivaisti, Organizzazioni di produttori di base, trasformatori e operatori della distribuzione: saranno loro i protagonisti del comitato promotore dell'IGP.
Una solida ricostruzione storica può fare la differenza nel percorso per un IGP - condotta con metodo scientifico e grazie al contributo del dott. Fabio Lusito dell'Università degli Studi di Bari "A. Moro" - e i relativi esiti saranno presentati nella tre giorni "Fiori e fioroni", in programma il 5, 6 e 7 luglio.
Stiamo riscoprendo una Terlizzi settecentesca - in cui visse il primo sindaco Giuseppe Domenico Tauro, da cui il fiorone prende il nome - vivacissima culturalmente e avanguardista sul piano scientifico e agronomico. Fu la culla dell'Illuminismo in Puglia tramite personalità rilevanti come Ferrante de Gemmis.
Quali sono i vantaggi derivanti da tale denominazione?
La denominazione del fiorone Domenico Tauro porterà una ricaduta sul tessuto produttivo, economico e sociale.
Infatti, il Mingo Tauro diverrà un prodotto di eccellenza: i produttori saranno premiati con prezzi mediamente più alti dei prodotti non riconosciuti e i consumatori saranno tutelati sul legame del prodotto con il territorio e sulla sua qualità. Confidiamo di potere essere più riconoscibili. Quando riusciremo ad avere l'IGP del Domenico Tauro di Terlizzi, ogni volta che un consumatore comprerà quel prodotto sarà incuriosito dalla sua provenienza e questa curiosità sarà la leva per strutturare politiche di promozione e valorizzazione dell'intero territorio.
In ultimo, le DOP, le IGP godono di un fitto sistema di aiuti pubblici e risorse ad hoc che potrebbero consentirci di spiccare il volo in chiave di sviluppo locale, di internazionalizzazione e promozione turistica di Terlizzi.
In che modo tale conquista cambierebbe il mo(n)do produttivo di questa peculiarità terlizzese?
Questa conquista ci indurrà finalmente a superare le divisioni e a ragionare in logica cooperativistica. Paghiamo lo scotto di anni di frammentazione e per competere nello scenario internazionale bisogna avere cuore ed essere comunità. Confido che trovare una radice comune e darsi regole chiare ed applicabili nel tempo ci aiuterà a crescere insieme.
Un'istantanea dello stato dell'arte dell'artigianato made in Terlizzi.
Anche sul tema ceramica, abbiamo provato a fare quel salto di qualità che Terlizzi si merita: con il riconoscimento ministeriale di fine 2022 come Territorio di affermata tradizione ceramica, Terlizzi diventa protagonista di uno sviluppo molto interessante.
Oggi siamo parte dell'Associazione Italiana Città ceramiche e insieme agli altri cinque Comuni pugliesi, stiamo provando a portare il marchio POP "Pottery of Puglia" negli scenari internazionali, partecipando insieme a fiere ed eventi.
Solo attraverso il lavoro sinergico e partecipato è possibile alzare gli occhi e guardare lontano.
Con il lavoro delle nostre botteghe e quello di un gruppo di tecnici volontari (il compianto e indimenticato Renato Brucoli, Nico D'Aniello, Tiziana Veneto, Paolo De Sandoli e Donatella Di Bisceglie, che ringrazio di cuore) è stato avviato un processo che ci porterà nei prossimi giorni ad approvare in Giunta il disciplinare per il conferimento, a chi ne avrà le caratteristiche, del marchio Ceramiche Artistiche Tradizionali di Terlizzi. Avere una bottega a Terlizzi sarà un valore.
E sempre nell'idea di quel salto di qualità, si colloca anche la seconda edizione del Concorso "Terra Fuoco": lavoreremo sull'arredo urbano e confidiamo di essere POP.
Quali le criticità di un tale scenario?
Non vedo criticità, vedo belle prospettive per tutte e tutti quelli che avranno voglia di lavorare, sperimentare e crescere.
Noi cerchiamo di innescare processi di coinvolgimento che si autosostengono e caratterizzati dalla trasparenza (procedure di evidenza pubblica, bandi, commissioni consigliari) e dal supporto di competenze vere. Qualche giorno fa ho letto di qualche screzio che sono sicuro supereremo. Sicuramente l'interesse per la ceramica ora è alto tanto da farne argomento di discussione e per me questo è un grande risultato. Dobbiamo imparare ad essere sistema.
Amministrazione Comunale e artigianato locale: un binomio (im)possibile?
Le Amministrazioni comunali devono oggi essere la cassa di risonanza di processi virtuosi e accompagnarli. Spesso prevale la tendenza a lavorare da soli, ma solo mettendo insieme le eccellenze, le idee, le differenze si può valorizzare tutto il comparto.
E quando in un negozio, lontano da qui, si leggerà "Domenico Tauro" si penserà a Terlizzi e magari al Carro, alla Torre dell'orologio. E quando tra le stradine di un centro turistico si vedrà sulle nostre ceramiche, finalmente valorizzate, il nostro marchio di riconoscimento, si accenderà la voglia di andare a vedere questa città dove si trova e magari andare a visitarne una bottega artigiana, in una delle nostre bellissime aziende florovivaistiche o fare una passeggiata in un campo di fioroni Domenico Tauro.