Attualità
Dirotta su Cuba: chiusura adrenalinica del festival "M'illumino di jazz"
Sabato scorso il concerto finale in grande stile della rassegna di Emma Ceglie
Terlizzi - lunedì 7 ottobre 2024
11.01
«Adrenalinici, talentuosi. La musica è luce». Si è conclusa in bellezza la quattro giorni del festival "M'illumino di jazz" col concerto finale dei "Dirotta su Cuba", organizzato in partnership col Comitato Madonna del Rosario. Ha fatto centro, dunque, Emma Ceglie, dea ex machina di una rassegna sfidante, per aver direzionato tutte le sue energie nella creazione di un contenitore culturale vincente.
Sabato scorso, 5 ottobre, piazza Cavour è stata testimone della performance di una band rimessa a nuovo e che ha rinvigorito la sua vitalità, proponendo brani conosciuti e inediti, oltre a rivisitazioni di tracce cantautoriali. Specializzati nei generi funk e dell'acid jazz, i musicisti sanno ben districarsi anche tra le note pop. Non solo artisti professionalmente preparati sulla parte strumentale e vocalica, ma proprio dei veri animali da palcoscenico: il gruppo ha, infatti, manifestato pienamente la propria espressività, agendo come un magnete sull'attenzione degli spettatori.
Raggiante e in piena forma, la cantante Simona Bencini ha governato l'intera esibizione con maestria e concentrazione, unendo alla voce trasmissiva di emozioni movimenti fluidi e travolgenti. Ballare e interfacciarsi con gli altri componenti della squadra hanno sicuramente rappresentato un valore aggiunto che evidenzia la sinergia umana tra i vari elementi.
«Oggi non ci sono tutti i membri originari della band, alcuni hanno intrapreso altre strade a loro più consone. Io avevo voglia di andare avanti e di fare concerti», ha dichiarato nel corso della serata Bencini, confermando la sua predisposizione a brillare come una stella quando calca il palco, «Il gruppo attuale è davvero incredibile». La frontwoman è affiancata in questo percorso di riscoperta da ben cinque colleghi: Emiliano Pari, tastierista, sound, voce e «intenditore di vino»; Stefano Profazi, chitarrista «e soprattutto persona di umiltà e dolcezza infinite»; il venticinquenne Vincenzo Protano alla batteria; Patrizio Sacco a un indispensabile basso; ai fiati due esperti di annosa esperienza, Donato Sensini «con il suo avere il black dentro» al sax e flauto e Antonio Scannapieco alla tromba.
La traccia vincitrice di Sanremo 1997 "È andata così", "La macchina del tempo", "Vivere con te", "Solo baci", "Dove sei", "Sensibilità" - brano costruito sul mashup di una canzone anni Settanta - "Notti d'estate" e "Gelosia", al trentesimo anno dalla sua uscita, sono soltanto alcuni dei titoli interpretati in questo magnifico tour con tappa a Terlizzi. Non sono mancati né un testo in inglese "Nothing in impossibile", a segnalare la voglia di valicare i confini, né un omaggio a Lucio Battisti con "Sì, viaggiare". È, però, su "Jesahel" che il pubblico ha lasciato le sedie per lasciarsi trasportare nella danza.
Sabato scorso, 5 ottobre, piazza Cavour è stata testimone della performance di una band rimessa a nuovo e che ha rinvigorito la sua vitalità, proponendo brani conosciuti e inediti, oltre a rivisitazioni di tracce cantautoriali. Specializzati nei generi funk e dell'acid jazz, i musicisti sanno ben districarsi anche tra le note pop. Non solo artisti professionalmente preparati sulla parte strumentale e vocalica, ma proprio dei veri animali da palcoscenico: il gruppo ha, infatti, manifestato pienamente la propria espressività, agendo come un magnete sull'attenzione degli spettatori.
Raggiante e in piena forma, la cantante Simona Bencini ha governato l'intera esibizione con maestria e concentrazione, unendo alla voce trasmissiva di emozioni movimenti fluidi e travolgenti. Ballare e interfacciarsi con gli altri componenti della squadra hanno sicuramente rappresentato un valore aggiunto che evidenzia la sinergia umana tra i vari elementi.
«Oggi non ci sono tutti i membri originari della band, alcuni hanno intrapreso altre strade a loro più consone. Io avevo voglia di andare avanti e di fare concerti», ha dichiarato nel corso della serata Bencini, confermando la sua predisposizione a brillare come una stella quando calca il palco, «Il gruppo attuale è davvero incredibile». La frontwoman è affiancata in questo percorso di riscoperta da ben cinque colleghi: Emiliano Pari, tastierista, sound, voce e «intenditore di vino»; Stefano Profazi, chitarrista «e soprattutto persona di umiltà e dolcezza infinite»; il venticinquenne Vincenzo Protano alla batteria; Patrizio Sacco a un indispensabile basso; ai fiati due esperti di annosa esperienza, Donato Sensini «con il suo avere il black dentro» al sax e flauto e Antonio Scannapieco alla tromba.
La traccia vincitrice di Sanremo 1997 "È andata così", "La macchina del tempo", "Vivere con te", "Solo baci", "Dove sei", "Sensibilità" - brano costruito sul mashup di una canzone anni Settanta - "Notti d'estate" e "Gelosia", al trentesimo anno dalla sua uscita, sono soltanto alcuni dei titoli interpretati in questo magnifico tour con tappa a Terlizzi. Non sono mancati né un testo in inglese "Nothing in impossibile", a segnalare la voglia di valicare i confini, né un omaggio a Lucio Battisti con "Sì, viaggiare". È, però, su "Jesahel" che il pubblico ha lasciato le sedie per lasciarsi trasportare nella danza.