Cronaca
Disabile in carrozzina in stazione: aiutato a scendere e salire le scale da giovani di buona volontà
Per Ferrotramviaria l'assistenza deve essere richiesta almeno 48 ore prima
Terlizzi - sabato 19 settembre 2020
7.03
Risale alla sera del 4 settembre scorso, intorno alle ore 21, uno spiacevolissimo episodio, avvenuto nella stazione di Terlizzi, che si sarebbe consumato nell'indifferenza generale se due nostri concittadini non avessero prestato soccorso a un disabile in carrozzina che necessitava di scendere e salire due rampe di scale.
Denise, ventisei anni, e Alessio, trent'anni, entrambi studenti universitari, hanno contattato la redazione di TerlizziViva per rendere noto un disagio che vivono i portatori di handicap se non adeguatamente accompagnati.
«Eravamo sui binari della stazione e sul nostro stesso binario ci siamo accorti di un ragazzo africano in carrozzina che vagava da una parte all'altra perché non sapeva come superare l'ostacolo delle rampe di scale», raccontano i due terlizzesi, «Nonostante fosse a disposizione un montascale, questo non poteva essere utilizzato e il personale ferroviario in quel momento non era presente».
Così, in assenza di altre soluzioni, il disabile, ormai rassegnato, aveva deciso di scivolare giù dalla sedia e di percorrere le scale "da seduto" con tutti i rischi che poteva comportare per una persona con impossibilità motorie. In quel frangente temporale la stazione era piena di gente, tra cui erano presenti anche diversi giovani: proprio per questo Denise e Alessio hanno provato a chiedere aiuto a chi stava intorno, poiché non avevano abbastanza forze per sollevare il ragazzo assieme alla sua carrozzina.
Tuttavia, nessuno all'inizio si è mostrato solidale nei confronti dei tre: vista la noncuranza, Denise e Alessio si sono messi a disposizione come potevano, facendo scendere il disabile pian piano. Nonostante i visibili sforzi, sono stati ugualmente ignorati.
Dopo aver finalmente oltrepassato la prima rampa di scale, nel salire la successiva, sono stati supportati da altri due passeggeri appena scesi dal treno. Solo in questo modo il ragazzo in carrozzina è riuscito a lasciare la stazione, rivelatasi per lui una vera e propria odissea.
«Siamo rimasti tristemente colpiti dal disinteresse diffuso, dal fatto che nessuno si sia fatto avanti per aiutare una persona in difficoltà», constatano amaramente Denise e Alessio, dal cuore grande verso i più fragili, «Ci siamo chiesti: se la stazione in quel momento fosse stata del tutto deserta, questa persona disabile cosa avrebbe fatto? Avrebbe gattonato per tutte le scale? E la carrozzina? L'avrebbe dovuta lanciare? In più, un qualunque forestiero (che si suppone non abbia i suoi cari nei dintorni) a chi avrebbe dovuto chiedere aiuto?».
Tuttavia, nella Carta dei Servizi 2020 di Ferrotramviaria spa, sono messe per iscritto specifiche linee guida con riguardo ai servizi per viaggiatori con handicap che siano afflitti da ridotta o impedita capacità motoria.
In particolare, è evidenziato che «L'assistenza del personale aziendale deve essere richiesta dal lunedì al venerdì con un anticipo di almeno 48 ore, per i viaggi da effettuarsi il sabato, la domenica e nelle giornate festive con un anticipo di almeno 72 ore: inviando una e-mail all'indirizzo servizi@ferrovienordbarese.it, indicando tutte le informazioni relative al viaggio. Le mail di richiesta dovranno pervenire entro le ore 15; telefonando al numero 0805299348 – Ufficio Relazioni con la Clientela i giorni feriali dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 13.00. Al fine di agevolare il servizio, occorre presentarsi in stazione 30 minuti prima della partenza del treno».
La disavventura narrata intreccia questioni estremamente delicate che coinvolgono la società nella sua interezza. Innanzitutto, sarebbe opportuno mettere in campo migliori garanzie per assicurare l'accessibilità ai servizi alle persone disabili, specie in un luogo come la stazione, in modo da evitare inconvenienti che, molto spesso, non possono essere preventivati con largo anticipo.
Inoltre, occorrerebbe imparare a coltivare un più raffinato sentimento di sensibilità e solidarietà verso chi sta attraversando avversità anche soltanto temporanee, dal momento che la collaborazione tra singoli rappresenta una ricchezza per tutta la comunità.
Denise, ventisei anni, e Alessio, trent'anni, entrambi studenti universitari, hanno contattato la redazione di TerlizziViva per rendere noto un disagio che vivono i portatori di handicap se non adeguatamente accompagnati.
«Eravamo sui binari della stazione e sul nostro stesso binario ci siamo accorti di un ragazzo africano in carrozzina che vagava da una parte all'altra perché non sapeva come superare l'ostacolo delle rampe di scale», raccontano i due terlizzesi, «Nonostante fosse a disposizione un montascale, questo non poteva essere utilizzato e il personale ferroviario in quel momento non era presente».
Così, in assenza di altre soluzioni, il disabile, ormai rassegnato, aveva deciso di scivolare giù dalla sedia e di percorrere le scale "da seduto" con tutti i rischi che poteva comportare per una persona con impossibilità motorie. In quel frangente temporale la stazione era piena di gente, tra cui erano presenti anche diversi giovani: proprio per questo Denise e Alessio hanno provato a chiedere aiuto a chi stava intorno, poiché non avevano abbastanza forze per sollevare il ragazzo assieme alla sua carrozzina.
Tuttavia, nessuno all'inizio si è mostrato solidale nei confronti dei tre: vista la noncuranza, Denise e Alessio si sono messi a disposizione come potevano, facendo scendere il disabile pian piano. Nonostante i visibili sforzi, sono stati ugualmente ignorati.
Dopo aver finalmente oltrepassato la prima rampa di scale, nel salire la successiva, sono stati supportati da altri due passeggeri appena scesi dal treno. Solo in questo modo il ragazzo in carrozzina è riuscito a lasciare la stazione, rivelatasi per lui una vera e propria odissea.
«Siamo rimasti tristemente colpiti dal disinteresse diffuso, dal fatto che nessuno si sia fatto avanti per aiutare una persona in difficoltà», constatano amaramente Denise e Alessio, dal cuore grande verso i più fragili, «Ci siamo chiesti: se la stazione in quel momento fosse stata del tutto deserta, questa persona disabile cosa avrebbe fatto? Avrebbe gattonato per tutte le scale? E la carrozzina? L'avrebbe dovuta lanciare? In più, un qualunque forestiero (che si suppone non abbia i suoi cari nei dintorni) a chi avrebbe dovuto chiedere aiuto?».
Tuttavia, nella Carta dei Servizi 2020 di Ferrotramviaria spa, sono messe per iscritto specifiche linee guida con riguardo ai servizi per viaggiatori con handicap che siano afflitti da ridotta o impedita capacità motoria.
In particolare, è evidenziato che «L'assistenza del personale aziendale deve essere richiesta dal lunedì al venerdì con un anticipo di almeno 48 ore, per i viaggi da effettuarsi il sabato, la domenica e nelle giornate festive con un anticipo di almeno 72 ore: inviando una e-mail all'indirizzo servizi@ferrovienordbarese.it, indicando tutte le informazioni relative al viaggio. Le mail di richiesta dovranno pervenire entro le ore 15; telefonando al numero 0805299348 – Ufficio Relazioni con la Clientela i giorni feriali dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 13.00. Al fine di agevolare il servizio, occorre presentarsi in stazione 30 minuti prima della partenza del treno».
La disavventura narrata intreccia questioni estremamente delicate che coinvolgono la società nella sua interezza. Innanzitutto, sarebbe opportuno mettere in campo migliori garanzie per assicurare l'accessibilità ai servizi alle persone disabili, specie in un luogo come la stazione, in modo da evitare inconvenienti che, molto spesso, non possono essere preventivati con largo anticipo.
Inoltre, occorrerebbe imparare a coltivare un più raffinato sentimento di sensibilità e solidarietà verso chi sta attraversando avversità anche soltanto temporanee, dal momento che la collaborazione tra singoli rappresenta una ricchezza per tutta la comunità.