
Attualità
Disagi a Sovereto: mancano i controlli sulla circolazione dei veicoli
La richiesta di aiuto di una residente del borgo
Terlizzi - lunedì 24 marzo 2025
Non è propriamente un'oasi di pace e tranquillità il borgo di Sovereto, dal momento che si registrano alcuni disagi legati principalmente al transito dei veicoli sia sulla strada principale della frazione che conduce al santuario, sia nelle sue tre traverse. A testimonianza di ciò balzano, innanzitutto, agli occhi due aspetti: in primo luogo, un basolato danneggiato quasi certamente dalla continua circolazione di vetture e mezzi pesanti; in seconda battuta, molteplici automobili parcheggiate, nonostante non sia consentito sostare all'interno del centro abitato.
Sembra essere disattesa l'ordinanza sindacale, recante il titolo di "Istituzione area pedonale borgo di Sovereto", emanata nel lontano 28 giugno 2010 dall'allora Sindaco di Terlizzi, Vincenzo Di Tria. Con tale atto amministrativo si è disposta l'interdizione dell'accesso veicolare alla località soveretana giungendo da Terlizzi, con la chiusura dei varchi attraverso dissuasori e fioriere. È stato, però, lasciato aperto al transito l'ingresso opposto, ossia quello che, da una parte, vede situato il chioschetto in legno quale punto di ristoro e, dall'altra, consente di immettersi sulla via che conduce alla SP231.
Ebbene, nel predetto documento sono stati anche fissati alcuni punti per regolamentare il traffico dentro Sovereto, consentendo delle deroghe, circa l'ingresso e l'uscita, ad alcune categorie di veicoli, quali «veicoli al servizio di persone con capacità di deambulazione sensibilmente ridotta munite di apposito contrassegno per disabili, con possibilità di sosta negli appositi stalli segnalati; veicoli che devono accedere a proprietà laterali idonee allo stazionamenti di veicoli; veicoli dei residenti nell'area pedonale, non in possesso di posto auto privato, limitatamente alla durata delle operazioni di carico e scarico delle merci personali; veicoli dei non residenti nel Borgo di Sovereto, limitatamente alla durata delle operazioni di carico e scarico delle merci; velocipedi, i cui conducenti dovranno condurre il veicolo a mano quando siano di intralcio o di pericolo per i pedoni; veicoli adibiti a soccorso e pubblica necessità». Peraltro, è stabilita anche la velocità di marcia che non deve superare i 10 chilometri all'ora.
Sorgono, tuttavia, dei problemi quando soprattutto veicoli di grosse dimensioni – come camion addetti allo spurgo, alla nettezza urbana, di rifornimento degli esercizi commerciali – entrano in Sovereto dall'ingresso lato stazione, percorrono la strada, arrivano sino in fondo e trovano il vicolo chiuso per via delle fioriere e delle transenne che sbarrano l'uscita per dirigersi verso Terlizzi. Sicché, l'unico modo per tirarsi fuori dall'impasse consiste nel fare retromarcia: poiché lo spazio di manovra non è sufficiente per districarsi agevolmente in un'area ristretta, molti mezzi cercano di inserirsi nella prima traversa del borgo, andando a impattare sullo spigolo del primo palazzo situato sulla via, quello dinanzi al bar.
Ecco il punto cruciale: è dal 2010 che la proprietaria dell'edificio malcapitato si trova costretta a riparare puntualmente, a proprie spese, i danni cagionati sia da un'assenza di segnaletica indicativa della strada chiusa sia dalla noncuranza dei conducenti che ripetutamente hanno procurato nocumenti al muro, rotto il tubo per lo scolo delle acque, distrutto dissuasori in cemento o vasi di piante posti dalla residente per evitare ulteriori pregiudizi. Sono ancora visibili la sgommata e la crepa di un dissuasore per via del passaggio di una ruota ad ampio raggio. Viene messa a repentaglio la stessa stabilità della struttura abitativa, giacché a ogni urto corrispondono delle vibrazioni in casa.
Ha provato più volte negli anni a interfacciarsi con diverse istituzioni Maddalena Catalano, stimato medico terlizzese attualmente in pensione, nota per essere stata, tra le altre qualifiche, primario facente funzioni al reparto di pediatria dell'ospedale di Corato. Come risposta ha ottenuto il silenzio sia dall'amministrazione Gemmato sia da quella guidata da De Chirico: risale, invero, a giugno 2024, un ennesimo tentativo di contatto con la macchina comunale, al fine di trovare una soluzione. Nessun feedback proattivo, nessun ascolto da parte delle autorità; un atteggiamento inerte e indifferente che rattrista molto Catalano, anche perché ella ha sempre coltivato un'idea di politica al servizio della comunità: in giovinezza è stata pure consigliera comunale nel quinquennio 1978-1982.
In verità, la dottoressa non comprende come simili situazioni di difficoltà non vengano affrontate da chi di dovere: la questione assume una valenza pubblicistica, di salvaguardia degli immobili di Sovereto, trascendendo, dunque, i meri profili di tutela della proprietà privata. A ciò si aggiunge la circostanza che potrebbe essere rallentata anche l'attività delle unità di soccorso, come quelle dell'ambulanza o dei vigili del fuoco che potrebbero trovarsi incastrati senza adeguate vie di fuga per muoversi con i propri mezzi.
Da ultimo, si sollecita l'implementazione di una maggiore illuminazione ai fini di incrementare la sicurezza pubblica: a sera, ci sono zone del borgo totalmente immerse nelle tenebre, dove si rinvengono escrementi umani e residui di materiale impiegato per l'utilizzo di stupefacenti.
Sembra essere disattesa l'ordinanza sindacale, recante il titolo di "Istituzione area pedonale borgo di Sovereto", emanata nel lontano 28 giugno 2010 dall'allora Sindaco di Terlizzi, Vincenzo Di Tria. Con tale atto amministrativo si è disposta l'interdizione dell'accesso veicolare alla località soveretana giungendo da Terlizzi, con la chiusura dei varchi attraverso dissuasori e fioriere. È stato, però, lasciato aperto al transito l'ingresso opposto, ossia quello che, da una parte, vede situato il chioschetto in legno quale punto di ristoro e, dall'altra, consente di immettersi sulla via che conduce alla SP231.
Ebbene, nel predetto documento sono stati anche fissati alcuni punti per regolamentare il traffico dentro Sovereto, consentendo delle deroghe, circa l'ingresso e l'uscita, ad alcune categorie di veicoli, quali «veicoli al servizio di persone con capacità di deambulazione sensibilmente ridotta munite di apposito contrassegno per disabili, con possibilità di sosta negli appositi stalli segnalati; veicoli che devono accedere a proprietà laterali idonee allo stazionamenti di veicoli; veicoli dei residenti nell'area pedonale, non in possesso di posto auto privato, limitatamente alla durata delle operazioni di carico e scarico delle merci personali; veicoli dei non residenti nel Borgo di Sovereto, limitatamente alla durata delle operazioni di carico e scarico delle merci; velocipedi, i cui conducenti dovranno condurre il veicolo a mano quando siano di intralcio o di pericolo per i pedoni; veicoli adibiti a soccorso e pubblica necessità». Peraltro, è stabilita anche la velocità di marcia che non deve superare i 10 chilometri all'ora.
Sorgono, tuttavia, dei problemi quando soprattutto veicoli di grosse dimensioni – come camion addetti allo spurgo, alla nettezza urbana, di rifornimento degli esercizi commerciali – entrano in Sovereto dall'ingresso lato stazione, percorrono la strada, arrivano sino in fondo e trovano il vicolo chiuso per via delle fioriere e delle transenne che sbarrano l'uscita per dirigersi verso Terlizzi. Sicché, l'unico modo per tirarsi fuori dall'impasse consiste nel fare retromarcia: poiché lo spazio di manovra non è sufficiente per districarsi agevolmente in un'area ristretta, molti mezzi cercano di inserirsi nella prima traversa del borgo, andando a impattare sullo spigolo del primo palazzo situato sulla via, quello dinanzi al bar.
Ecco il punto cruciale: è dal 2010 che la proprietaria dell'edificio malcapitato si trova costretta a riparare puntualmente, a proprie spese, i danni cagionati sia da un'assenza di segnaletica indicativa della strada chiusa sia dalla noncuranza dei conducenti che ripetutamente hanno procurato nocumenti al muro, rotto il tubo per lo scolo delle acque, distrutto dissuasori in cemento o vasi di piante posti dalla residente per evitare ulteriori pregiudizi. Sono ancora visibili la sgommata e la crepa di un dissuasore per via del passaggio di una ruota ad ampio raggio. Viene messa a repentaglio la stessa stabilità della struttura abitativa, giacché a ogni urto corrispondono delle vibrazioni in casa.
Ha provato più volte negli anni a interfacciarsi con diverse istituzioni Maddalena Catalano, stimato medico terlizzese attualmente in pensione, nota per essere stata, tra le altre qualifiche, primario facente funzioni al reparto di pediatria dell'ospedale di Corato. Come risposta ha ottenuto il silenzio sia dall'amministrazione Gemmato sia da quella guidata da De Chirico: risale, invero, a giugno 2024, un ennesimo tentativo di contatto con la macchina comunale, al fine di trovare una soluzione. Nessun feedback proattivo, nessun ascolto da parte delle autorità; un atteggiamento inerte e indifferente che rattrista molto Catalano, anche perché ella ha sempre coltivato un'idea di politica al servizio della comunità: in giovinezza è stata pure consigliera comunale nel quinquennio 1978-1982.
In verità, la dottoressa non comprende come simili situazioni di difficoltà non vengano affrontate da chi di dovere: la questione assume una valenza pubblicistica, di salvaguardia degli immobili di Sovereto, trascendendo, dunque, i meri profili di tutela della proprietà privata. A ciò si aggiunge la circostanza che potrebbe essere rallentata anche l'attività delle unità di soccorso, come quelle dell'ambulanza o dei vigili del fuoco che potrebbero trovarsi incastrati senza adeguate vie di fuga per muoversi con i propri mezzi.
Da ultimo, si sollecita l'implementazione di una maggiore illuminazione ai fini di incrementare la sicurezza pubblica: a sera, ci sono zone del borgo totalmente immerse nelle tenebre, dove si rinvengono escrementi umani e residui di materiale impiegato per l'utilizzo di stupefacenti.