Cronaca
Disastro ferroviario, cinque anni senza giustizia per le due vittime di Terlizzi
Il ricordo di quelle drammatiche ore e di ciò che ancora c'è da fare
Terlizzi - lunedì 12 luglio 2021
14.07
Ore 11.06 del 12 luglio 2016. Il silenzio delle campagne tra Corato ed Andria ed il cicalio insistente è interrotto dallo schianto di due treni delle Ferrovie del Nord Barese. 23 le vittime, 2 erano terlizzesi, Albino de Nicolo e Donata Pepe. Concetta Pagano e Mario Volpe rimasero invece seriamente feriti.
Il dolore dei parenti delle vittime non si placa a 5 anni di distanza, Terlizzi e tutti i comuni coinvolti in quella tragedia cercano giustizia in un processo che ha subito un forte ritardo anche per via dell'epidemia in corso.
Terlizzi piange, lo fa con la discrezione di una comunità che nei momenti difficili si richiude in sé stessa ma fa quadrato con chi quel dolore lo ha subito in prima persona.
Restano i ricordi di quelle 51 anime innocenti, morte in un giorno come tanti, mentre andavano al lavoro, mentre pensavano alle vacanze o tornavano dall'università. Ricordi che devono tenere vivo l'impegno dell'associazione dei familiari, in modo da dare continui input affinché si celebri un processo equo, completo e al contempo rapido. Ci vuole giustizia e finalmente che ci sia un perché ad una tragedia che ha colpito l'intera nazione, non solo la Puglia o il nord barese.
Per Albino e Donata, per chi li ha amati, per chi non ha intenzione di dimenticarli. 5 anni senza di loro, 5 anni di silenzi e di quel cicalio che non va più via dalle orecchie, mentre restano nella mente le lamiere accartocciate e le lacrime fanno fatica ormai a sgorgare.
Il dolore dei parenti delle vittime non si placa a 5 anni di distanza, Terlizzi e tutti i comuni coinvolti in quella tragedia cercano giustizia in un processo che ha subito un forte ritardo anche per via dell'epidemia in corso.
Terlizzi piange, lo fa con la discrezione di una comunità che nei momenti difficili si richiude in sé stessa ma fa quadrato con chi quel dolore lo ha subito in prima persona.
Restano i ricordi di quelle 51 anime innocenti, morte in un giorno come tanti, mentre andavano al lavoro, mentre pensavano alle vacanze o tornavano dall'università. Ricordi che devono tenere vivo l'impegno dell'associazione dei familiari, in modo da dare continui input affinché si celebri un processo equo, completo e al contempo rapido. Ci vuole giustizia e finalmente che ci sia un perché ad una tragedia che ha colpito l'intera nazione, non solo la Puglia o il nord barese.
Per Albino e Donata, per chi li ha amati, per chi non ha intenzione di dimenticarli. 5 anni senza di loro, 5 anni di silenzi e di quel cicalio che non va più via dalle orecchie, mentre restano nella mente le lamiere accartocciate e le lacrime fanno fatica ormai a sgorgare.