
Attività Produttive
Distretto Florovivaistico di Puglia, Tunno: «Per le imprese serve immissione di liquidità»
Briefing a distanza tra Gemmato ed i suoi omologhi di Taviano e Leverano
Terlizzi - martedì 31 marzo 2020
06.00 Comunicato Stampa
«I mercati floricoli di Terlizzi, Taviano e Leverano restano chiusi per questioni di salute e sicurezza pubblica, ma le imprese hanno bisogno di ristoro perché la filiera è bloccata dal lockdown che impedisce la libera circolazione delle persone e l'organizzazione di eventi quali cerimonie religiose e feste che rappresentano una fonte di reddito importante per il comparto floricolo. C'è urgenza di misure ad hoc per le imprese florovivaistiche che portino ad una immissione di liquidità. Speriamo che si parli di queste misure, auspicate da tutti Distretti Flororivaistici, già nella Conferenza Stato-Regioni di martedì 31 marzo».
I sindaci e i rappresentanti delle Associazioni dei tre mercati floricoli della Puglia (Terlizzi, Taviano e Leverano), in un briefing organizzato venerdì scorso dal Distretto Florovivaistico di Puglia con il Presidente Piero Tunno ed il Vicepresente, Giuseppe Caporale, hanno esplicitamente dichiarato che la filiera sta attraverso la più grande crisi mai vissuta e che i tre mercati rimarranno chiusi sia per preservare la salute degli operatori sia per una valutazione tecnico-economica secondo cui una potenziale riapertura non inciderebbe molto sul fatturato delle imprese.
I rappresentanti degli imprenditori dei tre mercati floricoli ritengono che poco si possa fare con i mercati aperti, perché se manca il commercio al dettaglio e se mancano i grandi eventi dalle vendite non ci si potrà aspettare un vantaggio tangibile alle aziende. Vero anche che se qualche azienda può trarre beneficio da questa apertura, può lavorare al fine di compensare i traumi di questa situazione.
La produzione florovivaistica si caratterizza per una programmazione che dura diversi mesi, termine in cui vengono sostenuti ingenti costi per far sì che la pianta giunga alla fioritura, quali ad esempio: costo delle talee/bulbi/piante, costi della radicazione, irrigazione, costo per il trattamento fitosanitario, costi di energia elettrica, costi per il riscaldamento delle serre, costo della manodopera e così via. Tutti questi costi rappresentano un capitale che allo stato attuale sta andando completamente perso. Al mancato guadagno dovuto al blocco delle vendite si aggiunge la perdita del capitale investito in tutti questi mesi di programmazione.
1. La sospensione a distanza, grazie ad un processo di scambio di informazioni e documenti via telefono e e-mail direttamente tra il cliente ed il gestore (istituto di credito), dei pagamenti delle rate per mutui, finanziamenti e prestiti, fino al 31 dicembre 2020: primo intervento essenziale per sostenere la liquidità delle imprese;
2. Prevedere l'istituzione di un Fondo di Garanzia ad hoc per il Florovivaismo per operazioni finalizzate alla rinegoziazione dei finanziamenti o al consolidamento di passività a breve, con garanzia gratuita per tutte le operazioni, con la percentuale massima di copertura (80% per la garanzia diretta e 90% per la riassicurazione) senza limiti di importo per singola impresa e con l'esclusione della valutazione dell'andamento dell'impresa: secondo intervento per sostenere la liquidità delle imprese;
3. Riconoscimento dal Mipaaf dello stato di Calamità Naturale ai sensi e per gli effetti del D.Lgs. 29 marzo 2004 n. 102, con declaratoria di riconoscimento dell'eccezionalità dell'evento pandemico per il Settore Florovivaistico, mediante l'attivazione del Fondo di Solidarietà Nazionale che preveda interventi compensativi per favorire la ripresa dell'attività produttiva con contributi in conto capitale fino all'80% dei danni subiti.
4. Istituzione di un Fondo di Sostegno dedicato e garantito con intervento di Cassa Depositi e Prestiti (CDP) a copertura delle voci dei punti precedenti al fine di assicurare l'erogazione attraverso una dedicata "Piattaforma imprese Florovivaistiche" fino a 250 milioni di euro;
5. Azzeramento di tutti i versamenti contributivi, previdenziali e assistenziali, imposte e tasse per tutto il 2020;
6. Indennità di 600 euro per il mese di marzo (e per i mesi successivi, in base alle nuove disposizioni previste per il nuovo decreto di aprile) anche per gli imprenditori agricoli professionali (IAP) ad oggi esclusi, poiché rientrano nella categoria dei lavoratori autonomi.
I sindaci e i rappresentanti delle Associazioni dei tre mercati floricoli della Puglia (Terlizzi, Taviano e Leverano), in un briefing organizzato venerdì scorso dal Distretto Florovivaistico di Puglia con il Presidente Piero Tunno ed il Vicepresente, Giuseppe Caporale, hanno esplicitamente dichiarato che la filiera sta attraverso la più grande crisi mai vissuta e che i tre mercati rimarranno chiusi sia per preservare la salute degli operatori sia per una valutazione tecnico-economica secondo cui una potenziale riapertura non inciderebbe molto sul fatturato delle imprese.
I rappresentanti degli imprenditori dei tre mercati floricoli ritengono che poco si possa fare con i mercati aperti, perché se manca il commercio al dettaglio e se mancano i grandi eventi dalle vendite non ci si potrà aspettare un vantaggio tangibile alle aziende. Vero anche che se qualche azienda può trarre beneficio da questa apertura, può lavorare al fine di compensare i traumi di questa situazione.
LE DICHIARAZIONI DEL PRESIDENTE TUNNO
«Chiediamo una immissione di liquidità da parte delle Istituzioni nazionali e regionali verso le imprese florovivaistiche italiane. Il comparto necessità di misure straordinarie sulla scorta di quelle attivate anche da altre regioni anni or sono che prevedevano somme alle imprese in difficoltà attraverso assegni i cui importi venivano calcolati sulla base della dichiarazione dei redditi dell'anno precedente. Paesi coma la Germania stanno già prevedendo aiuti d'emergenza una tantum alle imprese di tutti i settori dell'economia con il pagamento fino a 9mila euro per tre mesi per lavoratori autonomi e imprese fino a 5 dipendenti; 15.000mila euro per tre mesi per imprese fino a 10 dipendenti. Se poi attiviamo buone prassi come l'obbligo per la GDO di vendere il 50% di prodotti agricoli e agroalimentari locali a km 0, allora il sistema Italia avrà reagito nel modo giusto». Così il Presidente del Distretto Florovivaistico e del Cibo di Puglia, Piero Tunno interviene, senza giri di parole, dopo la nota di Palazzo Chigi che autorizzava l'apertura dei mercati florovivaistici.La produzione florovivaistica si caratterizza per una programmazione che dura diversi mesi, termine in cui vengono sostenuti ingenti costi per far sì che la pianta giunga alla fioritura, quali ad esempio: costo delle talee/bulbi/piante, costi della radicazione, irrigazione, costo per il trattamento fitosanitario, costi di energia elettrica, costi per il riscaldamento delle serre, costo della manodopera e così via. Tutti questi costi rappresentano un capitale che allo stato attuale sta andando completamente perso. Al mancato guadagno dovuto al blocco delle vendite si aggiunge la perdita del capitale investito in tutti questi mesi di programmazione.
LE PROPOSTE DI TUTTI I DISTRETTI NELLA CONFERENZA STATO REGIONI
Il settore florovivaistico necessita che vengano adottate urgentemente le seguenti Misure:1. La sospensione a distanza, grazie ad un processo di scambio di informazioni e documenti via telefono e e-mail direttamente tra il cliente ed il gestore (istituto di credito), dei pagamenti delle rate per mutui, finanziamenti e prestiti, fino al 31 dicembre 2020: primo intervento essenziale per sostenere la liquidità delle imprese;
2. Prevedere l'istituzione di un Fondo di Garanzia ad hoc per il Florovivaismo per operazioni finalizzate alla rinegoziazione dei finanziamenti o al consolidamento di passività a breve, con garanzia gratuita per tutte le operazioni, con la percentuale massima di copertura (80% per la garanzia diretta e 90% per la riassicurazione) senza limiti di importo per singola impresa e con l'esclusione della valutazione dell'andamento dell'impresa: secondo intervento per sostenere la liquidità delle imprese;
3. Riconoscimento dal Mipaaf dello stato di Calamità Naturale ai sensi e per gli effetti del D.Lgs. 29 marzo 2004 n. 102, con declaratoria di riconoscimento dell'eccezionalità dell'evento pandemico per il Settore Florovivaistico, mediante l'attivazione del Fondo di Solidarietà Nazionale che preveda interventi compensativi per favorire la ripresa dell'attività produttiva con contributi in conto capitale fino all'80% dei danni subiti.
4. Istituzione di un Fondo di Sostegno dedicato e garantito con intervento di Cassa Depositi e Prestiti (CDP) a copertura delle voci dei punti precedenti al fine di assicurare l'erogazione attraverso una dedicata "Piattaforma imprese Florovivaistiche" fino a 250 milioni di euro;
5. Azzeramento di tutti i versamenti contributivi, previdenziali e assistenziali, imposte e tasse per tutto il 2020;
6. Indennità di 600 euro per il mese di marzo (e per i mesi successivi, in base alle nuove disposizioni previste per il nuovo decreto di aprile) anche per gli imprenditori agricoli professionali (IAP) ad oggi esclusi, poiché rientrano nella categoria dei lavoratori autonomi.