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Attualità

I cittadini adottano due spazi verdi in viale Dei Giardini: a Terlizzi nascono gli orti urbani

L'entusiasmo contagioso dei protagonisti

«Le mani nella terra danno un senso di pace, il contatto con la natura è rigenerante, permette un maggior grado di autonomia, un miglioramento dello stato di salute e del benessere psicologico: chi di noi non ha un parente che anche nel tempo libero passa del tempo in campagna a lavorare la terra? Vi ringrazio immensamente per l'opportunità che state dando non solo a me, quanto ai ragazzi». Teresa Aniello è una ortoterapista, una esperta agrotecnica, soprattutto è una cittadina terlizzese. Ha presentato un progetto di orto urbano all'amministrazione comunale, l'idea cioé di realizzare un'isola sensoriale per i bambini diversamente abili e uno spazio di socializzazione per gli anziani.

L'entusiasmo le si legge negli occhi. E' proprio lei, insieme alla sua bambina, a mettere a dimora una pianta mediterranea, il primo passo di questo processo nuovo e bello per Terlizzi. Appena saputo che il sindaco Ninni Gemmato e l'assessore all'Urbanistica Laura Chiapparino avevano accolto il suo progetto, ha coinvolto altre associazioni, altre realtà cittadine, altri commercianti per mettere in cantiere altri progetti e idee.

La stessa contaminazione positiva che unisce Arcangelo Fumarola, Antonio Iuliano, Michele De Vanna, Michele Stragapede, Arianna Tangari, Antonella Sigrisi, Carmela Marzulli, i ragazzi del Collettivo R8. Che poi sarebbero le otto "R" che ispirano la Permacultura, l'economia circolare, un modello di vita che si ispira a una natura a rifiuto zero. Il loro entusiasmo è contagioso. Anche il loro progetto di giardini edibili e orti urbani è stato accolto dall'amministrazione comunale.

Si prenderanno cura di due spazi verdi comunali in via dei Giardini. La prima cosa che faranno sarà un incontro di quartiere.
«Grazie a questi orti urbani ricuciamo la nostra storia con il nostro futuro» dice Laura Chiapparino, assessore all'Urbanistica che ha lavorato in prima persona per raggiungere questo obiettivo. «Pasquale Tricarico, pioniere della nostra floricoltura - spiega l'assessore - in via Pisciniello già molti anni fa aveva creato il primo orto urbano ad acqua potabile: e proprio in quell'orto ha cominciato a coltivare le prime piante di garofano, simbolo della nostra economia e della nostra cultura. Ecco noi oggi riallacciamo la nostra storia con l'attualità. Stiamo collegando il futuro con il nostro passato».

Il sindaco Ninni Gemmato ha auspicato che questo esempio di cittadinanza attiva possa diventare esempio anche per altri cittadini. «Una comunità cresce attraverso esempi concreti. Questi orti urbani non rappresentano solo una moda, quanto un esempio di cittadini che si prendono una responsabilità, nella consapevolezza di essere tutti parte della stessa comunità e di dover ciascuno contribuire alla crescita di questa città».
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