Politica
Dure sferzate a Gemmato nel comizio di Città Civile
Ancora un appello a costruire un'alternativa con le forze di centrosinistra
Terlizzi - mercoledì 2 ottobre 2019
«Chi fa politica deve incontrare la città». È questo il monito che ha guidato il comizio di Città Civile di lunedì scorso, 30 settembre. Sebbene si tratti di un'attività faticosa e impegnativa, l'ascolto e il confronto con i cittadini non possono essere relegati ai social network né tantomeno alle mura dei palazzi e degli uffici. Stare tra la gente e riscoprire i volti sono alla base del contatto umano e della conseguente riconnessione con il tessuto sociale.
È doloroso, secondo Daniela Zappatore, segretario di Città Civile, fare i conti con «l'edonismo» dell'amministrazione Gemmato, tanto spavaldo da far affermare a un assessore, nell'ultima seduta di consiglio comunale, che la fazione politica di maggioranza governerà per molti anni ancora, confermandosi pure nella prossima legislatura, facilitata anche dalle frammentazioni della sinistra.
Zappatore ha spiattellato all'uditorio quello che, secondo l'opposizione, è stato e soprattutto non è stato fatto. Possono sembrare molteplici gli obiettivi conseguiti negli anni, la maggior parte attinenti a profili urbanistici: si pensi alle giostrine, al numero esiguo di strade messe a punto, alle due rotatorie, a largo Torino, al restyling di Corso Dante e all'introduzione della raccolta differenziata.
Eppure, secondo il segretario del movimento civico, si è ancora lontani dal raggiungere mete ben più importanti. Alcuni punti del programma di Gemmato del 2012 sono stati messi in archivio, come ad esempio il PUG. Per non parlare della raccolta differenziata fuori controllo, dell'abbandono dei rifiuti, dell'aumento della Tari e dei roghi tossici. A tutto ciò si aggiungono la mancata manutenzione delle scuole, gli atti di bullismo, le palme bruciate al parco comunale, gli uffici ancora dislocati nel mercato dei fiori, gli impiegati comunali ridotti all'osso.
Uno scenario a dir poco «penoso» che Città Civile vuole ribaltare costruendo un'alternativa seria, in sinergia con le altre forze di centrosinistra. «Chi ha affermato di voler continuare a governare, probabilmente o difetta di consapevolezza oppure è talmente ripiegato su se stesso che si compiace del ruolo che ricopre a tal punto da essere proiettato solamente sui propri interessi», asserisce in maniera dura Zappatore.
«La città mi sembra avvolta da una cappa che non aiuta a far emergere le bellezze e qualità di cui dispone e la responsabilità è soprattutto dell'amministrazione Gemmato che agisce nel paese senza alcuna visione e strategie, e nelle sedi istituzionali senza rispetto per le opposizioni e per i cittadini dagli stessi rappresentati», chiosa Vito D'amato, consigliere comunale di Città Civile.
Emerge l'amarezza per aver vissuto, a fine settembre, una due giorni di consiglio comunale colmato solamente da un grande senso di vuoto. La critica della minoranza sottolinea non solo la convocazione della seduta di massima assise, dopo una pausa estiva di due mesi, con più di venti punti all'ordine del giorno, ma anche la derisione delle opposizioni, zittite senza ricevere risposte sulle proposte avanzate.
«Basta! Abbiamo bisogno di aria nuova, per questo ci dobbiamo subito mettere in moto da dare voce, spazio e opportunità alla città che vuole progettare una realtà diversa, migliore!», conclude D'amato, «Città civile si mette al servizio di cittadini, associazioni, gruppi organizzati e non, partiti politici con i quali costruire una solida, reale e convincente proposta di amministrazione».
È doloroso, secondo Daniela Zappatore, segretario di Città Civile, fare i conti con «l'edonismo» dell'amministrazione Gemmato, tanto spavaldo da far affermare a un assessore, nell'ultima seduta di consiglio comunale, che la fazione politica di maggioranza governerà per molti anni ancora, confermandosi pure nella prossima legislatura, facilitata anche dalle frammentazioni della sinistra.
Zappatore ha spiattellato all'uditorio quello che, secondo l'opposizione, è stato e soprattutto non è stato fatto. Possono sembrare molteplici gli obiettivi conseguiti negli anni, la maggior parte attinenti a profili urbanistici: si pensi alle giostrine, al numero esiguo di strade messe a punto, alle due rotatorie, a largo Torino, al restyling di Corso Dante e all'introduzione della raccolta differenziata.
Eppure, secondo il segretario del movimento civico, si è ancora lontani dal raggiungere mete ben più importanti. Alcuni punti del programma di Gemmato del 2012 sono stati messi in archivio, come ad esempio il PUG. Per non parlare della raccolta differenziata fuori controllo, dell'abbandono dei rifiuti, dell'aumento della Tari e dei roghi tossici. A tutto ciò si aggiungono la mancata manutenzione delle scuole, gli atti di bullismo, le palme bruciate al parco comunale, gli uffici ancora dislocati nel mercato dei fiori, gli impiegati comunali ridotti all'osso.
Uno scenario a dir poco «penoso» che Città Civile vuole ribaltare costruendo un'alternativa seria, in sinergia con le altre forze di centrosinistra. «Chi ha affermato di voler continuare a governare, probabilmente o difetta di consapevolezza oppure è talmente ripiegato su se stesso che si compiace del ruolo che ricopre a tal punto da essere proiettato solamente sui propri interessi», asserisce in maniera dura Zappatore.
«La città mi sembra avvolta da una cappa che non aiuta a far emergere le bellezze e qualità di cui dispone e la responsabilità è soprattutto dell'amministrazione Gemmato che agisce nel paese senza alcuna visione e strategie, e nelle sedi istituzionali senza rispetto per le opposizioni e per i cittadini dagli stessi rappresentati», chiosa Vito D'amato, consigliere comunale di Città Civile.
Emerge l'amarezza per aver vissuto, a fine settembre, una due giorni di consiglio comunale colmato solamente da un grande senso di vuoto. La critica della minoranza sottolinea non solo la convocazione della seduta di massima assise, dopo una pausa estiva di due mesi, con più di venti punti all'ordine del giorno, ma anche la derisione delle opposizioni, zittite senza ricevere risposte sulle proposte avanzate.
«Basta! Abbiamo bisogno di aria nuova, per questo ci dobbiamo subito mettere in moto da dare voce, spazio e opportunità alla città che vuole progettare una realtà diversa, migliore!», conclude D'amato, «Città civile si mette al servizio di cittadini, associazioni, gruppi organizzati e non, partiti politici con i quali costruire una solida, reale e convincente proposta di amministrazione».