
Attualità
Eccola la pavimentazione settecentesca in largo Lago dentro
Verso la conclusione il saggio dell'archeologa Maria Teresa Foscolo
Terlizzi - mercoledì 28 settembre 2016
9.29
Sono terminati i «saggi» in Largo lago dentro. L'archeologa Maria Teresa Foscolo ha ripulito completamente un pezzettino della piazzetta nel cuore del centro storico di Terlizzi dove è stato approfondito lo scavo. Eccola la pavimentazione settecentesca con la sua trama di pietre antiche, suggestiva e bellissima.
Si tratta di uno scavo effettuato a mo' di test, ordinato dall'amministrazione comunale di concerto con la Soprintendenza ai beni archeologici regionale, allo scopo di comprendere meglio cosa si nasconda sotto largo Lago dentro e che importanza possa avere sotto il profilo della testimonianza storico-archeologica. Non solo: ora resta da capire se estendere gli scavi a tutta la piazzetta e dare una nuova vita a questa antica pavimentazione. Per esempio, si potrebbe pensare di allestire una vetrata a pavimento in modo da non occultare queste tracce storiche, ma c'è da fare anche i conti con le spese che questa scelta comportebbe e soprattutto con la misura dell'eventuale impatto turistico che il ritrovamento (insieme alle tracce di suppellettili antichi ritrovate nei giorni scorsi e già repertati) potrà avere in futuro.
Sul punto la politica sembra essere d'accordo nel senso di favorire ulteriori approfondimenti. Il consigliere comunale Michelangelo de Chirico, che tra le altre cose è anche ingegnere, spiega che adesso «occorrerà studiare alcune caratteristiche della pavimentazione come pendenza, tessitura con ricorsi regolari e ricostruire le sue possibili funzioni». Il sindaco Ninni Gemmato già in commissione consiliare aveva assicurato «è nostro intendimento portare alla luce quei rinvenimenti che siano rilevanti dal punto di visto archeologico, motivo per il quale siamo disposti a prenderci il tempo che dovesse occorrere a rintracciare o recuperare resti o a effettuare studi specifici che si rilevino di effettiva evidenza storica e di interesse per il sapere collettivo».
il progetto originario di riqualificazione della piazzetta prevedeva lo scavo per realizzare una cisterna di raccolta acque ma, dal momento che la cisterna che non verrà più realizzata, quelle risorse non investite potranno essere utilizzare per studi e ricerche più approfondite.
Si tratta di uno scavo effettuato a mo' di test, ordinato dall'amministrazione comunale di concerto con la Soprintendenza ai beni archeologici regionale, allo scopo di comprendere meglio cosa si nasconda sotto largo Lago dentro e che importanza possa avere sotto il profilo della testimonianza storico-archeologica. Non solo: ora resta da capire se estendere gli scavi a tutta la piazzetta e dare una nuova vita a questa antica pavimentazione. Per esempio, si potrebbe pensare di allestire una vetrata a pavimento in modo da non occultare queste tracce storiche, ma c'è da fare anche i conti con le spese che questa scelta comportebbe e soprattutto con la misura dell'eventuale impatto turistico che il ritrovamento (insieme alle tracce di suppellettili antichi ritrovate nei giorni scorsi e già repertati) potrà avere in futuro.
Sul punto la politica sembra essere d'accordo nel senso di favorire ulteriori approfondimenti. Il consigliere comunale Michelangelo de Chirico, che tra le altre cose è anche ingegnere, spiega che adesso «occorrerà studiare alcune caratteristiche della pavimentazione come pendenza, tessitura con ricorsi regolari e ricostruire le sue possibili funzioni». Il sindaco Ninni Gemmato già in commissione consiliare aveva assicurato «è nostro intendimento portare alla luce quei rinvenimenti che siano rilevanti dal punto di visto archeologico, motivo per il quale siamo disposti a prenderci il tempo che dovesse occorrere a rintracciare o recuperare resti o a effettuare studi specifici che si rilevino di effettiva evidenza storica e di interesse per il sapere collettivo».
il progetto originario di riqualificazione della piazzetta prevedeva lo scavo per realizzare una cisterna di raccolta acque ma, dal momento che la cisterna che non verrà più realizzata, quelle risorse non investite potranno essere utilizzare per studi e ricerche più approfondite.