Politica
Elezioni amministrative Terlizzi: sarà corsa a due
De Chirico sfida Ruggiero. Centrosinistra e centrodestra correranno unite
Terlizzi - mercoledì 27 aprile 2022
19.13
Sarà dunque una corsa a due, come in tanti avevano pronosticato ad inizio aprile, quando Michelangelo De Chirico era entrato in gioco.
Centrosinistra con lui, centrodestra con Piero Ruggiero. Due volti, due coalizioni, due visioni della città probabilmente opposte o, se non altro, assai distanti.
Da una parte la voglia di riprovarci, di riportare i progressisti terlizzesi a Palazzo di Città (speriamo quello di piazza IV Novembre al più presto torni fruibile), senza più stucchevoli divisioni o fughe in avanti che nelle scorse consultazioni elettorali ne avevano fiaccato le forze.
Dall'altra parte Pietro "Piero" Ruggiero, una vita spesa nel civismo, la cui candidatura è stata figlia di un travaglio politico non indifferente perché figlio di un periodo storico complicato e del necessario abbandono della fascia tricolore di Ninni Gemmato, già eletto per ben due volte e quindi a fine mandato.
E proprio di questo si discuterà nelle prossime settimane: del post-Gemmato a destra e dell'unità a sinistra, dopo che De Chirico aveva dovuto mettere d'accordo tante differenti teste.
Il 12 giugno non è lontanissimo ed in 41 giorni bisognerà far capire alla gente programmi e visione della città sino al 2027, un quinquennio in cui si dovranno utilizzare bene i fondi del PNRR, in cui bisognerà ricucire le ferite che inevitabilmente la pandemia ha lasciato aperte nel tessuto sociale ed economico-produttivo cittadino e ridare slancio ad opere pubbliche in parte programmate dalla Giunta uscente, in parte da pensare ex novo.
Si ricomincia da Michelangelo e Piero, conosciuti entrambi in città, pronti, ci auguriamo noi della stampa locale, a darsi battaglia senza mai sfociare nel personale. Contenuti, idee e chiarezza sono le tre parole d'ordine a cui le due coalizioni dovranno rifarsi, presentandosi presto all'elettorato.
C'è da pensare alla Terlizzi che verrà.
Centrosinistra con lui, centrodestra con Piero Ruggiero. Due volti, due coalizioni, due visioni della città probabilmente opposte o, se non altro, assai distanti.
Da una parte la voglia di riprovarci, di riportare i progressisti terlizzesi a Palazzo di Città (speriamo quello di piazza IV Novembre al più presto torni fruibile), senza più stucchevoli divisioni o fughe in avanti che nelle scorse consultazioni elettorali ne avevano fiaccato le forze.
Dall'altra parte Pietro "Piero" Ruggiero, una vita spesa nel civismo, la cui candidatura è stata figlia di un travaglio politico non indifferente perché figlio di un periodo storico complicato e del necessario abbandono della fascia tricolore di Ninni Gemmato, già eletto per ben due volte e quindi a fine mandato.
E proprio di questo si discuterà nelle prossime settimane: del post-Gemmato a destra e dell'unità a sinistra, dopo che De Chirico aveva dovuto mettere d'accordo tante differenti teste.
Il 12 giugno non è lontanissimo ed in 41 giorni bisognerà far capire alla gente programmi e visione della città sino al 2027, un quinquennio in cui si dovranno utilizzare bene i fondi del PNRR, in cui bisognerà ricucire le ferite che inevitabilmente la pandemia ha lasciato aperte nel tessuto sociale ed economico-produttivo cittadino e ridare slancio ad opere pubbliche in parte programmate dalla Giunta uscente, in parte da pensare ex novo.
Si ricomincia da Michelangelo e Piero, conosciuti entrambi in città, pronti, ci auguriamo noi della stampa locale, a darsi battaglia senza mai sfociare nel personale. Contenuti, idee e chiarezza sono le tre parole d'ordine a cui le due coalizioni dovranno rifarsi, presentandosi presto all'elettorato.
C'è da pensare alla Terlizzi che verrà.