Politica
Emiliano: «Terlizzi dovrà scegliere il centrosinistra che ha il talento di governare, non quello che sa solo perdere»
Il governatore a sostegno di De Chirico parla delle elezioni come occasione per «riconciliare ulteriormente il centrosinistra»
Terlizzi - sabato 10 giugno 2017
8.27
«I cittadini terlizzesi domenica dovranno scegliere da quale centrosinistra farsi rappresentare, dovranno decidere tra un centrosinistra che ha il talento di governare questa città e il chi invece ha solo il talento di far perdere le elezioni». In una sola frase il presidente Michele Emiliano mette a fuoco uno dei significati politici più profondi che sottende questa campagna elettorale. Il presidente della Regione in visita a Terlizzi per il comizio finale di Michelangelo De Chirico non dissimula lo scenario politico a sinistra che si presenta alla città e parla chiaramente di una «situazione difficile del centrosinistra che evidentemente ancora perdura». Il dato politico è che Emiliano per la prima volta in questa campagna elettorale riconosce anche nella coalizione di Pasquale Vitagliano una cultura che si ispira al centrosinistra, parla di un «pezzettino» che manca ancora alla unità del centrosinistra» e definisce Michelangelo un «sindaco sarto» confermando che queste elezioni potranno essere «un'ulteriore occasione per riconciliare il centrosinistra». Parole solo in apparenza casuali, ma che forse già guardano all'orizzonte del ballottaggio.
Emiliano non risparmia critiche all'amministrazione comunale. Offre i saluti istituzionali al sindaco Ninni Gemmato, poi però parla di una Terlizzi «isolata», di una città che a suo dire non è stata capace di inserirsi nei circuiti dei finanziamenti sovracomunali, in particolare nel settore turistico: «C'è bisogno di un cambio, c'è bisogno di uno scatto di orgoglio» dice Emiliano sottolineando di contro le qualità di De Chirico, le qualità «di un professionista che è allo stesso tempo un politico capace di sapersi relazionare con i cittadini e con le istituzioni».
Il governatore ha infine ribadito la sua strategia per l'ospedale: nell'area Molfetta-Terlizzi-Corato piuttosto che chiudere un ospedale e mantenerne due in vita, «gli operatori mi hanno sottoposto la sfida di chiuderne due per realizzarne uno di eccellenza, uno pari al Di Venere di Bari con tutti i reparti più importanti». Sceglieremo dei parametri oggettivi, conclude il governatore, per decidere quale sarà l'ospedale destinato a diventare di primo livello.
Michelangelo De Chirico chiude la sua campagna elettorale con la stessa sobrietà e concretezza che lo hanno contraddistinto fin qui. Mai nessuna parola sopra le righe e solo l'elenco delle cose da fare. E infine un pensiero alla sua famiglia e le sue scuse pubbliche per tutto il tempo sottratto a moglie e figli per il bene della città.
Emiliano non risparmia critiche all'amministrazione comunale. Offre i saluti istituzionali al sindaco Ninni Gemmato, poi però parla di una Terlizzi «isolata», di una città che a suo dire non è stata capace di inserirsi nei circuiti dei finanziamenti sovracomunali, in particolare nel settore turistico: «C'è bisogno di un cambio, c'è bisogno di uno scatto di orgoglio» dice Emiliano sottolineando di contro le qualità di De Chirico, le qualità «di un professionista che è allo stesso tempo un politico capace di sapersi relazionare con i cittadini e con le istituzioni».
Il governatore ha infine ribadito la sua strategia per l'ospedale: nell'area Molfetta-Terlizzi-Corato piuttosto che chiudere un ospedale e mantenerne due in vita, «gli operatori mi hanno sottoposto la sfida di chiuderne due per realizzarne uno di eccellenza, uno pari al Di Venere di Bari con tutti i reparti più importanti». Sceglieremo dei parametri oggettivi, conclude il governatore, per decidere quale sarà l'ospedale destinato a diventare di primo livello.
Michelangelo De Chirico chiude la sua campagna elettorale con la stessa sobrietà e concretezza che lo hanno contraddistinto fin qui. Mai nessuna parola sopra le righe e solo l'elenco delle cose da fare. E infine un pensiero alla sua famiglia e le sue scuse pubbliche per tutto il tempo sottratto a moglie e figli per il bene della città.