Cronaca
Eternit nelle campagne tra Giovinazzo e Terlizzi
Ennesimo caso di rifiuti speciali abbandonati illecitamente
Terlizzi - giovedì 24 settembre 2015
8.05
Ancora eternit abbandonato illecitamente in mezzo sul ciglio della strada. La notizia è apparsa sul sito GiovinazzoViva: tettoie e rifiniture edili in eternit ed amianto abbandonate nell'agro tra Giovinazzo, Molfetta e Terlizzi, nei pressi di quella che in gergo i giovinazzesi chiamano Torre Arsa o Disperata, al bivio fra la strada vicinale Cappuccini e quella definita strada vicinale Mino, in località Madonna della Rosa.
Siamo al confine tra i tre territori comunali e qualcuno (più d'uno evidentemente) ha pensato bene di disfarsi di tettoie e rifiniture oggi fuori legge. E lo ha fatto violando proprio la legge, trasformando in discarica un posto a pochi metri dalle coltivazioni. Così si vuol bene al territorio, salvo poi riempirci tutti la bocca con parole quali turismo ed ecosostenibilità.
Siamo qui a a denunciare, tuttavia, una prassi diffusa: per poche centinaia di euro c'è chi si offre (lavoratori edili su tutti) di smantellare queste coperture e di smaltirle in questo modo. E, secondo quanto ci raccontano molti lettori, la prassi è diffusissima. Noi documentiamo e denunciamo quanto sta accadendo. È l'ennesima situazione in cui latitano i controlli (provvedesse il Comune di competenza) ed in cui i cittadini si comportano in maniera vergognosa. E noi non staremo mai in silenzio fin quando non si provvederà a ristabilire l'ordine delle cose.
Se l'intervento spetti ai corpi di Polizia Locale o ad alcuni reparti specializzati delle Armi, riguarda chi deve agire. A noi va il compito di informare, perché chi commette questi reati deve essere punito e gli altri, che intendono comportarsi allo stesso modo, devono iniziare ad aver paura di essere denunciati. Stato di polizia? No, solo ripristino delle regole.
Siamo al confine tra i tre territori comunali e qualcuno (più d'uno evidentemente) ha pensato bene di disfarsi di tettoie e rifiniture oggi fuori legge. E lo ha fatto violando proprio la legge, trasformando in discarica un posto a pochi metri dalle coltivazioni. Così si vuol bene al territorio, salvo poi riempirci tutti la bocca con parole quali turismo ed ecosostenibilità.
Siamo qui a a denunciare, tuttavia, una prassi diffusa: per poche centinaia di euro c'è chi si offre (lavoratori edili su tutti) di smantellare queste coperture e di smaltirle in questo modo. E, secondo quanto ci raccontano molti lettori, la prassi è diffusissima. Noi documentiamo e denunciamo quanto sta accadendo. È l'ennesima situazione in cui latitano i controlli (provvedesse il Comune di competenza) ed in cui i cittadini si comportano in maniera vergognosa. E noi non staremo mai in silenzio fin quando non si provvederà a ristabilire l'ordine delle cose.
Se l'intervento spetti ai corpi di Polizia Locale o ad alcuni reparti specializzati delle Armi, riguarda chi deve agire. A noi va il compito di informare, perché chi commette questi reati deve essere punito e gli altri, che intendono comportarsi allo stesso modo, devono iniziare ad aver paura di essere denunciati. Stato di polizia? No, solo ripristino delle regole.