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Cronaca
Far west a Terlizzi, annullata la sentenza di condanna a Dello Russo
I fatti risalgono al 2015: l'uomo era accusato di aver tentato di uccidere Gioacchino Baldassarre. Adesso un nuovo giudizio
Terlizzi - venerdì 14 marzo 2025
16.16
Si dovrà celebrare un nuovo processo d'appello per stabilire le effettive responsabilità a carico di Roberto Dello Russo, uno degli assoluti protagonisti di una serie interminabile di botta e risposta tra due famiglie malavitose di Terlizzi da sempre contrapposte. Ieri, infatti, la Cassazione ha annullato la pena a 3 anni e 4 mesi.
In totale accoglimento delle ragioni giuridiche formulate dal cassazionista Dario Vannetiello e dall'avvocato Ada Rosito, la Suprema Corte, nonostante il contrario avviso del procuratore generale, ha annullato la sentenza di condanna emessa dalla Corte di Appello di Bari il 7 marzo 2024: in quell'occasione l'uomo, imputato per il tentato omicidio di Gioacchino Baldassarre, fu assolto dall'accusa più grave, «rideterminando la pena inflitta in ordine agli ulteriori reati» in 3 anni e 4 mesi.
I reati contestati erano plurimi: detenzione e porto in luogo pubblico di arma da fuoco nonché lesioni subite da una passante, Assunta Altamura, reati aggravati dalla recidiva reiterata e specifica. La vicenda era quella di un conflitto a fuoco, avvenuto il 30 giugno 2015, quando un commando di quattro persone, Giuseppe Baldassarre e i figli Michele, Vincenzo e Gioacchino, quest'ultimo già condannato per l'omicidio del padre di Dello Russo, Giovanni, cercarono di uccidere il figlio.
I quattro, armati di kalashnikov e revolver 357 magnum, erano diretti per una rappresaglia verso il clan rivale, capeggiato dal boss, intercettato in via dei Garofani. Ma Dello Russo, dopo un violento conflitto a fuoco in pieno centro e dopo essere sfuggito alla loro vendetta, ebbe la meglio sui rivali e reagì, colpendo Giuseppe e Michele Baldassarre, entrambi rimasti feriti. Arrestato, fu condannato in primo grado, dal Tribunale di Trani, a 13 anni e 6 mesi di reclusione per tentato omicidio.
Da quest'accusa, però, ne uscì pulito lo scorso anno, quando la Corte d'Appello ridusse la condanna a 3 anni e 4 mesi per i rimanenti delitti, «condividendo la tesi dell'avvocato Ada Rosito che ruotava sulla assenza della volontà omicida di Dello Russo che avrebbe agito per difendersi dai Baldassarre». L'annullamento di ieri «è totale e dovrà procedersi ad un nuovo giudizio, seppur si profila il superamento di termini di prescrizione con la polverizzazione della pena per Dello Russo».
Per i legali, «l'esito del processo in favore di Dello Russo appare clamoroso anche perché pare contrastare con la condanna per tentato omicidio ai danni di Dello Russo inflitta a Gioacchino e a Giuseppe Baldassarre costoro partecipanti allo stesso conflitto a fuoco in pieno giorno che scosse l'intera comunità di Terlizzi».
In totale accoglimento delle ragioni giuridiche formulate dal cassazionista Dario Vannetiello e dall'avvocato Ada Rosito, la Suprema Corte, nonostante il contrario avviso del procuratore generale, ha annullato la sentenza di condanna emessa dalla Corte di Appello di Bari il 7 marzo 2024: in quell'occasione l'uomo, imputato per il tentato omicidio di Gioacchino Baldassarre, fu assolto dall'accusa più grave, «rideterminando la pena inflitta in ordine agli ulteriori reati» in 3 anni e 4 mesi.
I reati contestati erano plurimi: detenzione e porto in luogo pubblico di arma da fuoco nonché lesioni subite da una passante, Assunta Altamura, reati aggravati dalla recidiva reiterata e specifica. La vicenda era quella di un conflitto a fuoco, avvenuto il 30 giugno 2015, quando un commando di quattro persone, Giuseppe Baldassarre e i figli Michele, Vincenzo e Gioacchino, quest'ultimo già condannato per l'omicidio del padre di Dello Russo, Giovanni, cercarono di uccidere il figlio.
I quattro, armati di kalashnikov e revolver 357 magnum, erano diretti per una rappresaglia verso il clan rivale, capeggiato dal boss, intercettato in via dei Garofani. Ma Dello Russo, dopo un violento conflitto a fuoco in pieno centro e dopo essere sfuggito alla loro vendetta, ebbe la meglio sui rivali e reagì, colpendo Giuseppe e Michele Baldassarre, entrambi rimasti feriti. Arrestato, fu condannato in primo grado, dal Tribunale di Trani, a 13 anni e 6 mesi di reclusione per tentato omicidio.
Da quest'accusa, però, ne uscì pulito lo scorso anno, quando la Corte d'Appello ridusse la condanna a 3 anni e 4 mesi per i rimanenti delitti, «condividendo la tesi dell'avvocato Ada Rosito che ruotava sulla assenza della volontà omicida di Dello Russo che avrebbe agito per difendersi dai Baldassarre». L'annullamento di ieri «è totale e dovrà procedersi ad un nuovo giudizio, seppur si profila il superamento di termini di prescrizione con la polverizzazione della pena per Dello Russo».
Per i legali, «l'esito del processo in favore di Dello Russo appare clamoroso anche perché pare contrastare con la condanna per tentato omicidio ai danni di Dello Russo inflitta a Gioacchino e a Giuseppe Baldassarre costoro partecipanti allo stesso conflitto a fuoco in pieno giorno che scosse l'intera comunità di Terlizzi».