Chiesa locale
Festa Maggiore 2024, il bilancio di Michelangelo Matacchione
In esclusiva per TerlizziViva le parole del presidente del Comitato Festa Maggiore 2024
Terlizzi - venerdì 30 agosto 2024
Con il rientro del Carro Trionfale al "Lamione" avvenuto domenica 25 agosto, si è di fatto concluso il programma religioso e civile dei festeggiamenti in onore di Maria SS di Sovereto. La redazione di TerlizziViva ha intervistato Michelangelo Matacchione presidente del Comitato Festa Maggiore 2024, per tirare un bilancio complessivo circa lo svolgimento dei festeggiamenti in onore della Vergine di Sovereto, in una edizione tra le più partecipate e capace di uscire dai confini cittadini e regionali anche per merito del lavoro mediatico che c'è stato.
Presidente Matacchione, com' è andata dal suo punto di vista questa edizione della Festa Maggiore?
Prima di tutto, vorrei ringraziare tutti coloro che hanno partecipato e lavorato duramente per rendere questa edizione della Festa Maggiore un vero successo.
Dal mio punto di vista, questa edizione è stata estremamente positiva. Abbiamo visto una grande partecipazione da parte della comunità terlizzese e non in un'atmosfera di festa che ha coinvolto tutti.
Sono particolarmente orgoglioso dell'organizzazione complessiva di quest'anno, che ha ricevuto un riscontro molto positivo da parte dei cittadini.
Ovviamente, ci sono sempre margini di miglioramento, e auguro che nel futuro si lavori per risolvere alcune piccole criticità emerse, in modo che le prossime edizioni siano ancora migliori.
Nel complesso, sono molto soddisfatto di come è andata questa edizione e sono fiducioso che la nostra Festa Maggiore continuerà a crescere e a migliorare negli anni a venire.
Rispetto alla sua prima esperienza da presidente del Comitato (scorso anno) cosa è cambiato per lei quest'anno ai fini organizzativi della Festa?
Il primo anno viene definito l'anno del rodaggio: è tutto così nuovo, vivi delle emozioni che non pensavi di poter provare e vieni catapultato in una realtà ricca di grandi responsabilità. Il secondo, invece, è l'anno delle consapevolezze. L'entusiasmo iniziale lascia spazio ad una maggiore concretezza. Parlo di una concretezza di idee, di novità, ma l'obiettivo è sempre lo stesso...quello del miglioramento e della voglia di far bene per la nostra comunità, grazie alla collaborazione proficua di tutti. Stando alle emozioni, quelle restano sempre inspiegabili.
Nel suo album personale dei ricordi c'è stato un momento della Festa o un'episodio, che in queste due edizioni l'ha emozionata più di ogni altra cosa?
Nell'album dei miei ricordi, ci sono due momenti nello specifico che non dimenticherò così facilmente. Il primo è relativo allo scorso anno, l'ingresso del 16 Aprile. Un mix di sensazioni mai provate, l'inizio di un'avventura che mi ha reso umanamente fragile e trasparente, in cui non ho mai nascosto la commozione profonda e sincera. Il secondo, quello che riguarda quest'anno, ha a che fare con l'arrivo del Carro Trionfale in Concattedrale Domenica 4 Agosto. Questo momento ha segnato la chiusura di due anni bellissimi e ha ravvivato in maniera nitida i sentimenti di grande devozione che ci hanno sempre guidati ed indirizzati.
Ci sono possibilità che lei possa proseguire l'esperienza da presidente del Comitato per ancora un'edizione della Festa? E se così non dovesse essere in linea generale, che consigli si sente di dare ad un suo eventuale successore?
Come ho già detto precedentemente in altre dichiarazioni, ciò che accadrà in futuro non è dato saperlo. Questo percorso, tortuoso e ricco di colpi di scena, richiede un'energia e dei sacrifici importanti. Famiglia, affetti, lavoro vengono accantonati per lasciare spazio all'organizzazione complessiva di questo evento incredibile. Penso che, a prescindere da come andrà, ogni persona dovrebbe avere la possibilità di provare almeno una volta nella vita l'emozione che da presidente ho provato io. Si capiscono tante cose e si impara ad apprezzare tutti coloro che, anche nel loro piccolo, contribuiscono a rendere la nostra comunità migliore. Auguro a tutti di mettersi in gioco e di superare i propri limiti: io l'ho fatto, prima da fedele e poi da cittadino.
Presidente Matacchione, com' è andata dal suo punto di vista questa edizione della Festa Maggiore?
Prima di tutto, vorrei ringraziare tutti coloro che hanno partecipato e lavorato duramente per rendere questa edizione della Festa Maggiore un vero successo.
Dal mio punto di vista, questa edizione è stata estremamente positiva. Abbiamo visto una grande partecipazione da parte della comunità terlizzese e non in un'atmosfera di festa che ha coinvolto tutti.
Sono particolarmente orgoglioso dell'organizzazione complessiva di quest'anno, che ha ricevuto un riscontro molto positivo da parte dei cittadini.
Ovviamente, ci sono sempre margini di miglioramento, e auguro che nel futuro si lavori per risolvere alcune piccole criticità emerse, in modo che le prossime edizioni siano ancora migliori.
Nel complesso, sono molto soddisfatto di come è andata questa edizione e sono fiducioso che la nostra Festa Maggiore continuerà a crescere e a migliorare negli anni a venire.
Rispetto alla sua prima esperienza da presidente del Comitato (scorso anno) cosa è cambiato per lei quest'anno ai fini organizzativi della Festa?
Il primo anno viene definito l'anno del rodaggio: è tutto così nuovo, vivi delle emozioni che non pensavi di poter provare e vieni catapultato in una realtà ricca di grandi responsabilità. Il secondo, invece, è l'anno delle consapevolezze. L'entusiasmo iniziale lascia spazio ad una maggiore concretezza. Parlo di una concretezza di idee, di novità, ma l'obiettivo è sempre lo stesso...quello del miglioramento e della voglia di far bene per la nostra comunità, grazie alla collaborazione proficua di tutti. Stando alle emozioni, quelle restano sempre inspiegabili.
Nel suo album personale dei ricordi c'è stato un momento della Festa o un'episodio, che in queste due edizioni l'ha emozionata più di ogni altra cosa?
Nell'album dei miei ricordi, ci sono due momenti nello specifico che non dimenticherò così facilmente. Il primo è relativo allo scorso anno, l'ingresso del 16 Aprile. Un mix di sensazioni mai provate, l'inizio di un'avventura che mi ha reso umanamente fragile e trasparente, in cui non ho mai nascosto la commozione profonda e sincera. Il secondo, quello che riguarda quest'anno, ha a che fare con l'arrivo del Carro Trionfale in Concattedrale Domenica 4 Agosto. Questo momento ha segnato la chiusura di due anni bellissimi e ha ravvivato in maniera nitida i sentimenti di grande devozione che ci hanno sempre guidati ed indirizzati.
Ci sono possibilità che lei possa proseguire l'esperienza da presidente del Comitato per ancora un'edizione della Festa? E se così non dovesse essere in linea generale, che consigli si sente di dare ad un suo eventuale successore?
Come ho già detto precedentemente in altre dichiarazioni, ciò che accadrà in futuro non è dato saperlo. Questo percorso, tortuoso e ricco di colpi di scena, richiede un'energia e dei sacrifici importanti. Famiglia, affetti, lavoro vengono accantonati per lasciare spazio all'organizzazione complessiva di questo evento incredibile. Penso che, a prescindere da come andrà, ogni persona dovrebbe avere la possibilità di provare almeno una volta nella vita l'emozione che da presidente ho provato io. Si capiscono tante cose e si impara ad apprezzare tutti coloro che, anche nel loro piccolo, contribuiscono a rendere la nostra comunità migliore. Auguro a tutti di mettersi in gioco e di superare i propri limiti: io l'ho fatto, prima da fedele e poi da cittadino.