Francesco Paolo Barile sul palco
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Politica

Francesco Paolo Barile rinuncia alla carica di Consigliere comunale di Terlizzi

In una nota spiega le sue ragioni. Non sarà lui a sostituire Vito D'amato

La rotazione dei Consiglieri comunali è un principio che il movimento civico Città Civile si è dato sin dal 2017. I candidati potranno entrare nella massima assise a turnazione, dando un loro contributo alla causa, alle idee, al programma presentato in piena trasparenza tre anni fa. Se dopo le dimissioni di Daniela Zappatore, attuale coordinatrice, era subentrato il volitivo Vito D'amato, così non sarà per il terzo maggior suffragato, Francesco Paolo Barile. Il perché lo spiega lui in una lettera aperta che vi pubblichiamo integralmente.


LE RAGIONI DI FRANCESCO PAOLO BARILE

«Siete stati in molti a sostenermi a giugno del 2017, ad affidarmi il vostro voto e le vostre aspettative. Quelle elezioni amministrative non andarono bene per Pasquale Vitagliano (uomo di eccezionale cultura, umanità e preparazione, prima che candidato Sindaco) che avrebbe impresso una vera svolta a questa città. Fu una sconfitta tremenda per Terlizzi di cui oggi e negli anni a venire ne pagheremo le conseguenze.
Fui invece soddisfatto del mio risultato personale: centodieci preferenze per chi non si occupa normalmente di politica, per chi non investe una barca di soldi e non svende la propria dignità in una campagna elettorale furono davvero un bel numero che mi valsero il gradino più basso sul podio della lista di Città Civile. Terzo più suffragato non eletto, dopo due grandi del calibro di Daniela Zappatore e Vito D'Amato.
Alla mia "altitudine" ci si accontenta e si gioisce con poco, anche di stare scomodo su uno sgabello ad aspettare il proprio turno. E quel turno oggi è arrivato. Quasi tutti sanno che Città Civile, la lista civica che ho appoggiato nel 2017 e sostengo da indegno militante da circa sette anni, attua il meccanismo della turnazione dei consiglieri comunali; ovvero il primo consigliere eletto, dopo circa 18 mesi, si dimette lasciando il posto al secondo e così via. L'alternanza permette a più d'uno di vivere l'esperienza del Consiglio Comunale e sancisce senza se e senza ma che la rappresentanza nella massima assise cittadina non è una questione di nome e cognome o di famiglia ma che può essere esercitata in forma collegiale, attraverso gli organi democratici del movimento politico e in forma ancora più elegante ed estremamente pragmatica con la turnazione dei consiglieri in ordine di suffragi ricevuti. Senza nulla togliere e nel massimo rispetto di chi abbraccia la croce della consiliatura per cinque interi anni, magari all'opposizione dall'inizio alla fine.
Principi e dinamiche da essi discendenti che ben aderiscono ad una realtà politica tra le più longeve e attive della città (Città Civile nasce e fa politica dal 2004), che ha nel suo manifesto valori per nulla facili da affermare, come legalità, trasparenza, integrità morale, confronto aperto, sostenibilità, merito e competenza.
Vito D'Amato sì è dimesso da qualche giorno ma sul suo scranno non succederò io. Dichiaro adesso, con questo comunicato e poi con gli atti e nelle sedi istituzionali opportune, la mia rinuncia ad assumere la carica di Consigliere Comunale. A rappresentare Città Civile, seguendo quel filo di partecipazione condivisa ci sarà qualcun altro che esplicherà degnamente il suo ruolo come hanno fatto Daniela prima e Vito poi.
Il mio è un verdetto che arriva dopo mesi di riflessioni e attente valutazioni, e pur essendo estremamente doloroso, è dal mio punto di vista la scelta migliore che io possa fare in questo momento proprio per non tradire il mandato dei centodieci elettori, garantire una rappresentanza all'altezza di Città Civile e preservare il mio attivismo per la città in campo ambientale, iniziato il giorno stesso del mio ritorno a Terlizzi dopo oltre dieci anni di "esilio lavorativo". Una follia, penseranno molti. Chi non vorrebbe avere l'onore e l'onere di rappresentare i cittadini nella massima assise locale? Chi non si riempirebbe d'orgoglio per questo traguardo?
Due ragioni sono venute a determinare la mia decisione: l'attuale organizzazione familiare unita a quella lavorativa determinano l'impossibilità materiale di dedicare un tempo adeguato agli impegni a cui un consigliere comunale che si rispetti tiene fede per svolgere al meglio il suo mandato; la carica nell'Associazione di Promozione Sociale "Puliamo Terlizzi" che mi onoro di presiedere dalla sua formale costituzione nel 2015 è incompatibile con quella di Consigliere Comunale, secondo una precisa volontà dei fondatori e ribadita in un articolo inserito nello statuto proprio per garantire l'indipendenza degli organi direttivi e dell'Associazione stessa da qualsivoglia interferenza partitica.
I singoli possono e devono avere proprie idee politiche; aderire e militare in un contesto partitico è pratica assai nobile, tra le più nobili. L'organizzazione che profonde il suo impegno civile attraverso il volontariato deve invece nel suo complesso poter lavorare con Enti, Autorità e Istituzioni libera da lacci e lacciuoli, senza schierarsi ma anche senza rinunciare al diritto di critica, cioè di analisi oggettiva e giudizio. D'altronde chi mi conosce bene e mi è vicino sa quanto abbia sempre tenuto ben separate e indipendenti le due sfere pur senza rinunciare a nessuno dei miei diritti. La clamorosa rinuncia allo scranno è anche una risposta a chi per lungo tempo mi ha accusato di aver messo in piedi Puliamo Terlizzi e raccolto monnezza per quasi un decennio, per approdare in politica. Semmai è le politica di chi accusa che avrebbe dovuto occuparsi di ciò che l'Associazione denuncia da sempre e su cui mette le mani per trasformare, per migliorare le cose dal basso e con l'unico innegabile interesse che ciascun volontario e cittadino sostenitore ha di vivere in un paese più sano, civile e sostenibile.
In estrema sintesi, in questo momento e in questa particolare congiuntura personale Francesco Paolo è più utile che stia "in mezzo alla strada" in veste di primo e ultimo dei volontari per continuare assieme a tutti coloro i quali si sporcano da anni le mani ad imprimere una spinta forte e contraria alla violenza anti-ecologica subita da questa nostra terra. Effetti drammatici che sono anche una delle risultanti di una devoluzione socio-culturale senza precedenti.
Ringrazio Città Civile per la possibilità che mi ha offerto, ringrazio quanti votandomi nel 2017 capiranno e anche coloro i quali avendomi sostenuto o anche avversato criticheranno questa mia scelta purchè lo facciano apertamente e con garbo. E infine auguri a chi siederà al mio posto in Consiglio Comunale.
Sono certo che per tutti il tempo e le scelte migliori stiano nel cammino che dobbiamo ancora percorrere».


FRANCESCO PAOLO BARILE
  • Francesco Paolo Barile
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