Agricoltori in protesta
Agricoltori in protesta
Attività Produttive

Fuori uso il pozzo in contrada Lioy, la protesta di Coldiretti Puglia

Gli agricoltori si sono incatenati davanti ai pozzi nelle campagne del Barese

Gli agricoltori sono arrivati dalla campagne per incatenare i trattori davanti ai cancelli dei pozzi perché l'acqua viene erogata a singhiozzo, spesso non arriva proprio e alberi da frutto, mandorli e olivi seccano. Il gesto eclatante degli agricoltori di Coldiretti è stato messo in atto dinanzi ai cancelli di Pozzo della Parata a Bitonto, stanchi di vivere ogni anno una emergenza con l'erogazione dell'acqua a singhiozzo con turni che non riescono a garantire la corretta irrigazione dei campi. A risentire è tutto il settore agricolo divenuto rovente e secco – denuncia Coldiretti Puglia – con oltre 164 milioni di metri cubi di acqua in meno rispetto alla capienza degli invasi, con i prodotti agricoli di stagione a rischio nei campi.

Medesima situazione critica a Palo del Colle con il Pozzo Difesa che non funziona – denuncia Coldiretti Puglia - a causa di problemi elettrici che inibiscono il funzionamento delle pompe. Ma ad Adelfia sono fermi per un guasto al quadro elettrico il Pozzo 4 in contrada Fieno e il Pozzo 1 in contrada Brunetta, il Pozzo 5 a causa di cali di tensione ha una portata d'acqua limitata, il Pozzo 16 in Contrada Sirenga ha problemi al quadro elettrico e alla condotta idrica, mentre il Pozzo 13 in contrada Parco dei Prinicipi ha problemi alla pompa. A Terlizzi è ormai fuori uso da oltre 1 anno il pozzo in contrada Lioy, mentre a Putignano il Pozzo di San Pietro Piturno ha necessità di un abbassamento delle pompe perché c'è stato un ribasso importante della falda.

Con la siccità e l'aumento dei livelli del mare, la risalita del cuneo salino rende inutilizzabili le risorse idriche e gli stessi terreni con uno scenario che – sottolinea la Coldiretti regionale – è più che preoccupante per l'economia agricola dell'intera regione. Tra l'altro, la Puglia è la regione d'Italia dove piove meno con 641,5 millimetri annui medi e impatti gravi sull'agricoltura causati dalla siccità che distrugge le coltivazioni e favorisce i roghi e rappresenta la calamità più rilevante per i campi e mantiene anche il primato negativo – ricorda Coldiretti Puglia – della disponibilità annua media di risorsa pro capite con soli 1000 metri cubi, meno della metà della disponibilità annua pro capite media nazionale stimata in 2330 metri cubi. D'altro canto ogni anno va perso l'89% dell'acqua piovana, una dispersione che la Puglia non può permettersi – conclude Coldiretti Puglia - considerato che l'acqua non ce l'ha e ha bisogno di importanti opere per ridisegnare il proprio assetto idrico e idrogeologico e per garantire non solo l'approvvigionamento idrico per la popolazione, ma per assicurare corpi irrigui adeguati alle produzioni agricole, artigianali e industriali.

I campi e le stalle sono stretti nella morsa dell'emergenza siccità – insiste Coldiretti Puglia - con la fallimentare gestione dell'acqua e della bonifica in Puglia, a partire dalla mancanza delle manutenzioni ordinarie e straordinarie per cui comunque agli agricoltori vengono recapitate le cartelle pazze, ma lo stesso vale per le opere irrigue di cui molte sono incomplete, spesso in stato precario, con perdite non più sostenibili e anche gli invasi realizzati hanno necessità di essere riqualificati, ampliati e resi idonei per una moderna distribuzione sull'area regionale. Per questo Coldiretti Puglia ha chiesto ai Prefetti della Puglia un tavolo regionale permanente per l'emergenza irrigua e siccità che affronti senza indugio annose quanto impellenti questioni a carico di ARIF e dei consorzi di bonifica commissariati: A causa delle reti colabrodo va perso 1 litro di acqua su 2, uno spreco che non ci si può permettere, dall'efficientamento delle reti di adduzione e scolo al completamento impianti incompiuti, dalla manutenzione straordinaria degli impianti irrigui collettivi, pozzi compresi e delle reti di distribuzione di acqua potabile nelle aree rurali al rinnovo degli accordi con le Regioni Basilicata e Molise, dall'ampliamento e messa a regime di impianti idonei per una moderna distribuzione sull'area regionale alla questione annosa dei consorzi di bonifica commissariati.
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