Attualità
Galliani: «Via Macello ultimo vanto della visione strategica di Terlizzi dell'Amministrazione comunale»
La Consigliera indipendente accende i riflettori sul piazzale del nascente centro commerciale «venuto altino» e sulle varianti approvate dalla Giunta
Terlizzi - giovedì 1 luglio 2021
15.08
«È via Macello l'ultimo vanto della visione strategica di questa Amministrazione comunale, davvero vulcanica nel campo della pianificazione urbanistica, dei lavori pubblici e del patrimonio. Ferratissimi in argomento, tornano ad esibirsi sul tema delle quote irraccordabili.
Replicano il miracolo di Largo Torino e vederli mani in pasta, mentre l'opera si compie, è inebriante».
L'attacco è frontale ed è di Mariangela Galliani, Consigliera comunale indipendente, la quale ha acceso i riflettori su quanto sta accadendo non lontano dal MAT, il Laboratorio Urbano oggi luogo di molte iniziative culturali.
«Facciamo sintesi - spiega Galliani -. Il piazzale del parcheggio del Centro Commerciale è venuto altino: 60 cm a occhio e croce e non si "accocchia" alla strada. Il fattaccio va risolto e, perciò, finisce in casa nostra. Sfilando la competenza al Consiglio Comunale, la Giunta avrebbe autorizzato - senza averne affatto competenza - una fantomatica variante al Permesso di Costruire originario per approvare l'innalzamento della quota stradale e, dunque, avallare la correzione», è la denuncia.
«Loro la raccontano meglio però - ironizza ancora la Consigliera indipendente -. E dicono di una generosa miglioria accordata al fine di introdurre un tratto di fogna bianca e smaltire le acque di pioggia verso un recapito che non esiste. Non hanno esitato, nonostante sul fronte opposto - sottolinea ancora - preesistano altri accessi e proprietà che per effetto di cotanta generosa opera si scopriranno improvvisamente sottomesse, deturpate da un'iniziativa che compromette l'amenità dei fondi».
Tra quegli immobili c'è proprio il MAT e Galliani non esita a dire la sua: «Tra abitazioni e terreni di tanti cittadini, ce n'è una che appartiene a tutti: è il MAT. Il MAT è parte del patrimonio immobiliare comunale e il suo valore commerciale va difeso. Il MAT ha una storia, incompatibile con la bislacca idea di dar lustro al monumentale edificio commerciale, "accorciando" i muri di cinta e gli accessi e i portali. E la sua storia va difesa», è la conclusione che ha trovato già sponda in diversi settori delle opposizioni.
Nessuna guerra all'importante opera dei privati, ma contrasto ad un'idea di città che non terrebbe nemmeno conto del proprio patrimonio culturale. Sarebbe questo il messaggio che deve passare. Vicenda intricata, certo, ma che può avere ancora una soluzione prettamente amministrativa che non scontenti nessuno. L'appello agli amministratori è dunque a correggere il tiro ed a lasciare che l'interesse legittimo di imprenditori, quello di privati cittadini proprietari di immobili e la custodia di un bene quale il MAT coincidano.
Replicano il miracolo di Largo Torino e vederli mani in pasta, mentre l'opera si compie, è inebriante».
L'attacco è frontale ed è di Mariangela Galliani, Consigliera comunale indipendente, la quale ha acceso i riflettori su quanto sta accadendo non lontano dal MAT, il Laboratorio Urbano oggi luogo di molte iniziative culturali.
«Facciamo sintesi - spiega Galliani -. Il piazzale del parcheggio del Centro Commerciale è venuto altino: 60 cm a occhio e croce e non si "accocchia" alla strada. Il fattaccio va risolto e, perciò, finisce in casa nostra. Sfilando la competenza al Consiglio Comunale, la Giunta avrebbe autorizzato - senza averne affatto competenza - una fantomatica variante al Permesso di Costruire originario per approvare l'innalzamento della quota stradale e, dunque, avallare la correzione», è la denuncia.
«Loro la raccontano meglio però - ironizza ancora la Consigliera indipendente -. E dicono di una generosa miglioria accordata al fine di introdurre un tratto di fogna bianca e smaltire le acque di pioggia verso un recapito che non esiste. Non hanno esitato, nonostante sul fronte opposto - sottolinea ancora - preesistano altri accessi e proprietà che per effetto di cotanta generosa opera si scopriranno improvvisamente sottomesse, deturpate da un'iniziativa che compromette l'amenità dei fondi».
Tra quegli immobili c'è proprio il MAT e Galliani non esita a dire la sua: «Tra abitazioni e terreni di tanti cittadini, ce n'è una che appartiene a tutti: è il MAT. Il MAT è parte del patrimonio immobiliare comunale e il suo valore commerciale va difeso. Il MAT ha una storia, incompatibile con la bislacca idea di dar lustro al monumentale edificio commerciale, "accorciando" i muri di cinta e gli accessi e i portali. E la sua storia va difesa», è la conclusione che ha trovato già sponda in diversi settori delle opposizioni.
Nessuna guerra all'importante opera dei privati, ma contrasto ad un'idea di città che non terrebbe nemmeno conto del proprio patrimonio culturale. Sarebbe questo il messaggio che deve passare. Vicenda intricata, certo, ma che può avere ancora una soluzione prettamente amministrativa che non scontenti nessuno. L'appello agli amministratori è dunque a correggere il tiro ed a lasciare che l'interesse legittimo di imprenditori, quello di privati cittadini proprietari di immobili e la custodia di un bene quale il MAT coincidano.