Cronaca
Gero Grassi vaccinato contro il Covid: «Non ho tolto il posto a nessuno»
Numerose le critiche ricevute dall'ex deputato dem
Terlizzi - venerdì 8 gennaio 2021
0.15
È stato sollevato un discutibile polverone sulla vaccinazione anti-Covid ricevuta dal terlizzese Gero Grassi, ex deputato del Partito Democratico, martedì scorso, 5 gennaio, all'Istituto Tumori di Bari "Giovanni Paolo II".
È giusto sin da subito precisare che Grassi, 62 anni, è subentrato alla rinuncia di un'altra persona a sottoporsi al vaccino. Sebbene, quindi, ricopra il ruolo di Presidente del Consiglio di Indirizzo e Verifica (CIV) all'interno della struttura oncologica, pare difficile condividere i biasimi che lo reputano un privilegiato.
Il caso è stato riportato da diverse testate (edizioni locali di "Repubblica" e "Il Quotidiano Italiano") le quali rendono nota la replica del nostro concittadino alle tante critiche subite per il fatto di non essere in prima linea ad affrontare l'emergenza sanitaria.
«L'altro ieri, mentre era in corso la vaccinazione, si è creato un vuoto, qualcuno ha rinunciato per sua scelta, trattandosi di una decisione su base volontaria, mi hanno chiesto se volessi essere vaccinato e ho accettato, peraltro ero anche preoccupato, come chiunque altro, poi non ho sentito niente, non c'è stato alcun problema ed è andato tutto benissimo. In Asl ieri hanno vaccinato il personale amministrativo, non i degenti».
Dunque, stando alle parole dell'ex onorevole, il vaccino gli è stato proposto, affinché non andasse inutilizzato se non si fosse trovato per tempo un altro soggetto disponibile.
«Non ho tolto il posto a nessuno. Le disposizioni, che non ho fatto io, prevedono la vaccinazione di tutto il personale e poi dei malati, quel vaccino che hanno somministrato a me non lo avrebbero potuto dare a un paziente. Quanto a chi dice che non sono esposto, personalmente sono a contatto tre volte a settimana con personale sanitario, dipendenti, malati presenti in istituto».
All'Istituto Tumori le vaccinazioni sono state pianificate da qualche giorno, a partire dal 31 dicembre: il 1° gennaio è toccato a quindici operatori sanitari, fra medici, infermieri e personale addetto; dal 4 gennaio, tutti i giorni dalle 15 alle 18, sono in programmazione le altre somministrazioni. L'obiettivo è di assicurare, entro la seconda metà di gennaio, la copertura vaccinale per i lavoratori del nosocomio e delle aziende esterne che vi entrano in contatto.
È giusto sin da subito precisare che Grassi, 62 anni, è subentrato alla rinuncia di un'altra persona a sottoporsi al vaccino. Sebbene, quindi, ricopra il ruolo di Presidente del Consiglio di Indirizzo e Verifica (CIV) all'interno della struttura oncologica, pare difficile condividere i biasimi che lo reputano un privilegiato.
Il caso è stato riportato da diverse testate (edizioni locali di "Repubblica" e "Il Quotidiano Italiano") le quali rendono nota la replica del nostro concittadino alle tante critiche subite per il fatto di non essere in prima linea ad affrontare l'emergenza sanitaria.
«L'altro ieri, mentre era in corso la vaccinazione, si è creato un vuoto, qualcuno ha rinunciato per sua scelta, trattandosi di una decisione su base volontaria, mi hanno chiesto se volessi essere vaccinato e ho accettato, peraltro ero anche preoccupato, come chiunque altro, poi non ho sentito niente, non c'è stato alcun problema ed è andato tutto benissimo. In Asl ieri hanno vaccinato il personale amministrativo, non i degenti».
Dunque, stando alle parole dell'ex onorevole, il vaccino gli è stato proposto, affinché non andasse inutilizzato se non si fosse trovato per tempo un altro soggetto disponibile.
«Non ho tolto il posto a nessuno. Le disposizioni, che non ho fatto io, prevedono la vaccinazione di tutto il personale e poi dei malati, quel vaccino che hanno somministrato a me non lo avrebbero potuto dare a un paziente. Quanto a chi dice che non sono esposto, personalmente sono a contatto tre volte a settimana con personale sanitario, dipendenti, malati presenti in istituto».
All'Istituto Tumori le vaccinazioni sono state pianificate da qualche giorno, a partire dal 31 dicembre: il 1° gennaio è toccato a quindici operatori sanitari, fra medici, infermieri e personale addetto; dal 4 gennaio, tutti i giorni dalle 15 alle 18, sono in programmazione le altre somministrazioni. L'obiettivo è di assicurare, entro la seconda metà di gennaio, la copertura vaccinale per i lavoratori del nosocomio e delle aziende esterne che vi entrano in contatto.