Giacomo Volpe
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Vita di città

Giacomo Volpe alla guida del gruppo di ricerca oncologico "Fusion-Target"

Il progetto è volto a studiare malattie genetiche responsabili di patologie tumorali del sangue

È un'eccellenza del territorio in ambito medico il terlizzese Giacomo Volpe che, a partire dal 2021, presta servizio nell'Istituto Tumori "Giovanni Paolo II" di Bari, occupandosi di coordinare le attività di ricerca della "Unità Leucemie". La sua professionalità, ispirata da una costante dedizione, lo ha condotto alla guida del team di ricerca che ha partecipato al progetto "Fusion – Target" di IRST - Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori "Dino Amadori".

Il nostro brillante concittadino ha completato il ciclo di studi in Biochimica tra l'università di Bari e quella di Urbino e ha perseverato nella formazione scientifica, con un dottorato di ricerca in Ematologia Molecolare, nell'Institute of Cancer and Genomic Sciences dell'Università di Birmingham nel Regno Unito: in particolare, ha approfondito il ruolo di una mutazione del gene FLT3 nella genesi e progressione delle leucemie mieloidi acute.

Nel 2018 è stato reclutato dall'Istituto di Biomedicina e Salute di Guangzhou in Cina, dove ha prestato servizio come Professore Associato in Modellazione Patologica e ha gestito un gruppo di ricerca votato all'applicazione di tecnologie di sequenziamento nello studio di leucemie e tumori al fegato.

Una personalità complessa che da due anni è tornata a lavorare a Bari portando con sé le competenze acquisite all'estero, sino a impegnarsi in nuove appassionanti sfide volte al miglioramento del benessere collettivo e dei pazienti.

«Il Progetto "Fusion-Target" si pone l'obiettivo di identificare, tramite tecnologie di sequenziamento ed algoritmi bioinformatici, nuove fusioni geniche e l'impatto che le stesse possono avere nella patogenesi delle leucemie», spiega in esclusiva il ricercatore Volpe alla redazione di TerlizziViva, «Ciò accade quando due geni diversi, come risultato di danno al DNA, si fondono formando un nuovo gene che acquisisce una nuova funzione, non più fisiologica bensì patologica, guidando la trasformazione maligna di cellule del sangue e del midollo osseo in cellule tumorali».

Nello specifico, il suo gruppo di ricerca avrà il compito di generare nuovi modelli cellulari tramite tecnologie di riprogrammazione somatica e "genome-editing", al fine di studiare, a livello molecolare, come l'acquisizione di tali mutazioni istruisca un programma oncogenico che porta allo sviluppo delle leucemie. Il progetto consentirà, dunque, di identificare le fusioni geniche per diagnosticare e curare le patologie genetiche responsabili di talune leucemie e malattie tumorali ematologiche.
  • Istituto Tumori Bari
  • giacomo volpe
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