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IMG WA. Foto Paolo Alberto Malerba
Attualità

Giaquinto, Porta e le botteghe meridionali del Settecento

Gli studi del terlizzese Francesco De Nicolo e di Cecilia Veronese saranno illustrati al Museo Diocesano di Molfetta

Verrà presentato venerdì 10 novembre alle ore 20:00 presso l'auditorium "Achille Salvucci" , del Museo Diocesano di Molfetta, lo studio realizzato grazie all'intesa tra Fondazione Museo Diocesano e Università degli Studi di Padova – che hanno messo in campo due giovani e brillanti studiosi – che ricostruisce la genesi della collezione disegnativa Piepoli-Spadavecchia, giunta al Museo Diocesano di Molfetta nel 2013, per volontà di Virginia Piepoli, desiderosa di non disperdere un fondo di importanza storica e artistica.

Tra i disegni, gli storici dell'arte Cecilia Veronese ed il terlizzese Francesco De Nicolo, hanno riconosciuto le mani di vari artisti che hanno calcato le scene dell'arte del Sei e Settecento nel sud Italia. Oltre a Corrado Giaquinto, di cui è stata individuata con certezza la sua attività come discepolo di Solimena, sono presenti lavori di Gliri, De Mura, Carella, Cavalier d'Arpino e della bottega dei Porta, con un importante nucleo di Nicola Porta, oltre a molti allievi minori.

Sono stati decodificati inoltre i rapporti tra le botteghe della Terra di Bari, attive nella decorazione delle chiese e delle abitazioni del tempo, in un intreccio di relazioni lavorative e talvolta familiari, sinora per lo più inedite. Individuati disegni con riferimenti ad opere dislocate tra Andria, Altamura, Molfetta, Bitonto, Giovinazzo, Ruvo, derivanti e ispirate dallo studio dei maestri che operavano a Napoli e Roma. E proprio da Roma proviene una parte dei disegni, portata a Molfetta dall'allievo di Giaquinto, Nicola Porta.
Una pubblicazione di oltre trecento pagine che offre alla comunità degli studiosi l'intera schedatura della collezione, ponendosi più come un punto di partenza per nuove deduzioni e indagini che come un punto di arrivo. Le novità emerse sono tante e ricche di risvolti ancora da indagare, per cui il Museo Diocesano di Molfetta intende aprirsi al dibattito scientifico per i prossimi anni.
Lo studio, pubblicato da Claudio Grenzi editore, verrà dunque presentato venerdì 10 novembre alle ore 20:00, alla presenza del direttore del Museo Diocesano don Michele Amorosini, del presidente della Fondazione Museo Diocesano don Angelo Mazzone, del vescovo Mons. Domenico Cornacchia e dell'editore Claudio Grenzi.

Contestualmente sarà inaugurata la mostra nei nuovi Ambienti del Seminario Vescovile annessi al Museo Diocesano, a ingresso libero sino a fine anno, dal martedì al giovedì dalle ore 10:00 alle ore 13:00 e per scuole e gruppi organizzati, dal venerdì alla domenica dalle ore 10:00 alle ore 13:00 e dalle ore 16:00 alle ore 20:00.

La redazione di TerlizziViva ha sentito nel merito ed in anteprima lo storico dell'arte nato nella Città dei Fiori Francesco De Nicolo, «grazie a questa ricerca è stato possibile ricostruire la complessa rete di legami professionali, ed anche personali, esistenti tra le botteghe pittoriche locali del Settecento. In particolar modo, per quanto riguarda Terlizzi, sono emersi legami tra i pittori Domenico e Gioacchino Quercia col pittore Giuseppe Porta di Molfetta. Sono anche presentati documenti inediti che consentono di attribuire opere della nostra città come la tela della Madonna di Ciurcitano tra i Santi Marco, Giovanni Battista ed Antonio di Padova che fu realizzata nel 1726 dal pittore barese Francesco Antonio Volpicella per l'altare a destra del santuario di Santa Maria di Sovereto», è stata parte del suo racconto.
A tal proposito nella nostra foto copertina, si possono notare dipinti di Santi e Sante francescani, realizzati dal pittore terlizzese Domenico Quercia, posti nell'oratorio di San Francesco e risalenti al 1724.
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