Cronaca
«Grazie a tutti», il messaggio di riconoscenza lasciato dall'immigrato che ha vissuto in strada a Terlizzi
Luisa Zanni è una dei volontari che lo ha aiutato in via Carelli:«Un uomo discreto, gentile ed educato»
Terlizzi - sabato 7 marzo 2020
06.00
«Grazie a tutti» è il cartello trovato affisso qualche mattina fa in via Carelli, nel luogo in cui era parcheggiata l'automobile di Bushiba, il marocchino di circa cinquant'anni giunto a Terlizzi lo scorso dicembre nel pieno della campagna olivicola (qui l'articolo in cui ne abbiamo parlato a gennaio: https://www.terlizziviva.it/notizie/poverta-e-solitudine-in-via-carelli-un-uomo-vive-nella-sua-auto/).
Per circa tre mesi Bushiba ha vissuto nella sua macchina in maniera discreta e silenziosa. Attorno a lui era stata attivata una piccola rete di solidarietà da parte di diversi cittadini terlizzesi che gli hanno fornito assistenza nel pieno del gelo invernale come meglio potevano.
E il ringraziamento di Bushiba, prima di lasciare Terlizzi, è stata proprio la sua riconoscenza rivolta agli "angeli" del nostro paese che hanno tentato di alleviare la sua condizione di povertà e solitudine.
Lo racconta a TerlizziViva Luisa Zanni, residente nel quartiere di via Carelli, che ha notato sin da subito il veicolo di Bushiba, dal momento che il suo balcone affaccia proprio su quella via. Luisa lo descrive come un uomo molto riservato e di buone maniere, poiché nessun gesto «sconcio o volgare» è stato mai posto in essere.
Luisa è stata uno dei suoi "angeli", dopo che ha assistito a un episodio che le ha ghiacciato il cuore. «Una fredda sera di dicembre l'ho visto lavarsi i piedi sul marciapiede. Insieme a mia figlia ho preso la decisione di aiutarlo».
Per non risultare invadente, però, ha prima domandato allo stesso Bushiba se avesse avuto piacere nel ricevere il suo supporto «e lui con molta gentilezza ha accettato». Luisa ha agito personalmente, secondo i suoi principi etici e morali, ma è sicura che anche altri volontari abbiano apportato il loro contributo, giacché c'erano diversi prodotti nella dimora mobile oltre a quelli portati da lei.
Innanzitutto, Luisa ha provveduto a non far mancare del cibo, soprattutto pane e tonno, oltre che scatolami di vario genere che potessero essere conservati e consumati quando se ne fosse avuta necessità. Bushiba era solito prepararsi da mangiare cuocendo i cibi sul fornellino da campeggio posto sul retro della macchina.
La generosità di Luisa è stata a tutto tondo. Gli ha donato scarpe, giubbotti, coperte e persino un piccolo stendipanni dopo aver constatato che Bushiba teneva i suoi slip appesi a delle grucce sulla ringhiera. «Ho pensato che forse sarebbe stato più intimo se avesse potuto appenderli più comodamente».
Luisa faceva visita a Bushiba molto spesso per accertarsi delle sue condizioni. «Ho un cane e quando lo accompagnavo nelle sue uscite, incrociavo spesso Bushiba, lo salutavo e lui con molta educazione e uno splendido sorriso mi rispondeva!».
«È stata una bella emozione leggere quel piccolo cartello», conclude Luisa, «Andavo da lui con mia figlia, perché credo sia fondamentale far capire ai nostri figli l'importanza delle buone azioni, in modo da essere un esempio».
Per circa tre mesi Bushiba ha vissuto nella sua macchina in maniera discreta e silenziosa. Attorno a lui era stata attivata una piccola rete di solidarietà da parte di diversi cittadini terlizzesi che gli hanno fornito assistenza nel pieno del gelo invernale come meglio potevano.
E il ringraziamento di Bushiba, prima di lasciare Terlizzi, è stata proprio la sua riconoscenza rivolta agli "angeli" del nostro paese che hanno tentato di alleviare la sua condizione di povertà e solitudine.
Lo racconta a TerlizziViva Luisa Zanni, residente nel quartiere di via Carelli, che ha notato sin da subito il veicolo di Bushiba, dal momento che il suo balcone affaccia proprio su quella via. Luisa lo descrive come un uomo molto riservato e di buone maniere, poiché nessun gesto «sconcio o volgare» è stato mai posto in essere.
Luisa è stata uno dei suoi "angeli", dopo che ha assistito a un episodio che le ha ghiacciato il cuore. «Una fredda sera di dicembre l'ho visto lavarsi i piedi sul marciapiede. Insieme a mia figlia ho preso la decisione di aiutarlo».
Per non risultare invadente, però, ha prima domandato allo stesso Bushiba se avesse avuto piacere nel ricevere il suo supporto «e lui con molta gentilezza ha accettato». Luisa ha agito personalmente, secondo i suoi principi etici e morali, ma è sicura che anche altri volontari abbiano apportato il loro contributo, giacché c'erano diversi prodotti nella dimora mobile oltre a quelli portati da lei.
Innanzitutto, Luisa ha provveduto a non far mancare del cibo, soprattutto pane e tonno, oltre che scatolami di vario genere che potessero essere conservati e consumati quando se ne fosse avuta necessità. Bushiba era solito prepararsi da mangiare cuocendo i cibi sul fornellino da campeggio posto sul retro della macchina.
La generosità di Luisa è stata a tutto tondo. Gli ha donato scarpe, giubbotti, coperte e persino un piccolo stendipanni dopo aver constatato che Bushiba teneva i suoi slip appesi a delle grucce sulla ringhiera. «Ho pensato che forse sarebbe stato più intimo se avesse potuto appenderli più comodamente».
Luisa faceva visita a Bushiba molto spesso per accertarsi delle sue condizioni. «Ho un cane e quando lo accompagnavo nelle sue uscite, incrociavo spesso Bushiba, lo salutavo e lui con molta educazione e uno splendido sorriso mi rispondeva!».
«È stata una bella emozione leggere quel piccolo cartello», conclude Luisa, «Andavo da lui con mia figlia, perché credo sia fondamentale far capire ai nostri figli l'importanza delle buone azioni, in modo da essere un esempio».