Cronaca
I Dello Russo-Ficco usati come "ponte" di rifornimento con l'Albania
55 gli indagati. A casa di Paolo Ficco rinvenuti un giubbotto antiproiettile e 18.000 euro
Terlizzi - martedì 27 novembre 2018
17.26
Droga a fiumi dall'Albania, per un valore di 10 milioni di euro. Si parla anche di questo nelle centinaia di intercettazioni contenute fra le oltre 250 pagine dell'ordinanza di custodia cautelare.
Secondo l'impianto accusatorio del sostituto procuratore presso la Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Lecce, Valeria Farina Valaori, le indagini hanno fatto emergere un presunto giro criminale finalizzato al traffico di sostanze stupefacenti che vede nel ruolo di organizzatore e promotore Sergio Panarese, 34 anni, di Tricase.
I traffici illeciti si sarebbero svolti principalmente nel territorio di Tricase e zone limitrofe, per poi espandersi fino a Brindisi e in terra di Bari, precisamente a Terlizzi, dove opera lo storico clan capeggiato dalle famiglie Dello Russo e Ficco. Il filo rosso che legava Tricase a Terlizzi sarebbe stato il legame tra Michela De Ruvo e Sergio Panarese, salentino che aveva allestito una rete di smercio nel Capo di Leuca.
Tra gli arrestati, oltre a esponenti della criminalità salentina, ci sono ben quattro indagati di Terlizzi, appartenenti alle famiglie Dello Russo e Ficco: Michela De Ruvo, 30enne, Giambattista De Sario, 43enne, noto come "Rocky"; Roberto Dello Russo, 38enne, noto come "Malandrino", e Paolo Ficco, 39enne. Proprio in casa di Ficco, durante le perquisizioni, sono stati trovati un giubbotto antiproiettile e 18.000 euro.
L'indagine, iniziata nel mese di ottobre del 2015 e terminata nel dicembre del 2017, ha riguardato le attività di due organizzazioni, una con base nel leccese, l'altra con ramificazioni a Terlizzi, città che, attraverso il gruppo Dello Russo-Ficco, era uno dei principali canali di rifornimento per le piazze del sud pugliese per quanto riguarda il traffico di cocaina, eroina, marijuana e hashish.
Il clan Dello Russo-Ficco, a sua volta, si approvvigionava da canali albanesi. Insomma, c'erano loro dietro il fiorente traffico di droga che partiva dall'Albania ed era destinato al Salento. Un clan usato come "ponte" di rifornimento con il Paese delle Aquile.
Secondo l'impianto accusatorio del sostituto procuratore presso la Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Lecce, Valeria Farina Valaori, le indagini hanno fatto emergere un presunto giro criminale finalizzato al traffico di sostanze stupefacenti che vede nel ruolo di organizzatore e promotore Sergio Panarese, 34 anni, di Tricase.
I traffici illeciti si sarebbero svolti principalmente nel territorio di Tricase e zone limitrofe, per poi espandersi fino a Brindisi e in terra di Bari, precisamente a Terlizzi, dove opera lo storico clan capeggiato dalle famiglie Dello Russo e Ficco. Il filo rosso che legava Tricase a Terlizzi sarebbe stato il legame tra Michela De Ruvo e Sergio Panarese, salentino che aveva allestito una rete di smercio nel Capo di Leuca.
Tra gli arrestati, oltre a esponenti della criminalità salentina, ci sono ben quattro indagati di Terlizzi, appartenenti alle famiglie Dello Russo e Ficco: Michela De Ruvo, 30enne, Giambattista De Sario, 43enne, noto come "Rocky"; Roberto Dello Russo, 38enne, noto come "Malandrino", e Paolo Ficco, 39enne. Proprio in casa di Ficco, durante le perquisizioni, sono stati trovati un giubbotto antiproiettile e 18.000 euro.
L'indagine, iniziata nel mese di ottobre del 2015 e terminata nel dicembre del 2017, ha riguardato le attività di due organizzazioni, una con base nel leccese, l'altra con ramificazioni a Terlizzi, città che, attraverso il gruppo Dello Russo-Ficco, era uno dei principali canali di rifornimento per le piazze del sud pugliese per quanto riguarda il traffico di cocaina, eroina, marijuana e hashish.
Il clan Dello Russo-Ficco, a sua volta, si approvvigionava da canali albanesi. Insomma, c'erano loro dietro il fiorente traffico di droga che partiva dall'Albania ed era destinato al Salento. Un clan usato come "ponte" di rifornimento con il Paese delle Aquile.