Politica
I fiori di Leverano in mostra. E Terlizzi?
La riflessione della consigliera comunale indipendente Mariangela Galliani
Terlizzi - giovedì 16 settembre 2021
Nelle scorse giornate, il polo salentino del fiore ha messo in mostra le sue bellezze con rassegne che ne hanno valorizzato produzioni, qualità, varietà ed utilizzi. Impressionante il ritorno mediatico di "Leverano in fiore", questo il nome dato alla manifestazione, che ha avuto il merito di attrarre compratori ed investitori da ogni parte d'Italia, in una fine estate in cui la Puglia è ancora la regione più visitata.
Terlizzi da questo punto di vista langue da qualche tempo e talvolta il confronto è impietoso.
Sul tema si è espressa nelle scorse ore anche Mariangela Galliani, consigliera comunale indipendente, che ha scritto: «Mentre Leverano osanna la sua ricchezza e la mette in mostra, la floricoltura terlizzese resta nelle mani degli appetiti più voraci. Il settore produttivo più illuminato di questo territorio resta quello più esposto alle cattive conseguenze della gestione di una classe politica in malafede la cui unica intenzione è quella di sottrarre il Mercato alla sua Comunità per svenderlo ad un gestore privato.
Lo hanno affidato - è l'accusa dell'ex esponente di maggioranza -, per strategia, all'incuria di un assessore eternamente assente e a tecnici presi in prestito; gli hanno negato persino le cure essenziali e sopravvive a fatica, simile ad un gigante stanco e decadente. Sfinisce con lui la Scuola "de Gemmis"».
Per Galliani l'intero settore andrebbe ripensato, ridando slancio ad un'economia basilare per la città di Terlizzi, non a caso conosciuta come la "città dei fiori".
«Non è più scrigno - continua Galliani riferendosi a quella idea - potente di impulsi, di promozione e di valorizzazione del fiore e della cultura, ma, orpello di vacui proclami elettorali, soccombe di fianco all'antica villa. Del passato nobile e della lungimirante visione di Gennaro de Gemmis, restano i pezzi venuti giù al peso di una ignobile indifferenza e di una bramosia indecente», è l'accusa diretta agli amministratori di oggi.
Sin qui la polemica di carattere politica. Resta tuttavia il rammarico, in chi racconta questa cittadina, di un processo che negli ultimi anni sembra essersi arrestato, al netto della sciagura pandemica che ha condizionato tutto il mercato. Ma proprio per questo ci sarebbe bisogno di nuove idee che risollevino l'intero comparto floricolo terlizzese e che rimettano al centro della vita cittadina (anche con manifestazioni come quella salentina) il vero oro di questo lembo di terra del nord barese.
Terlizzi da questo punto di vista langue da qualche tempo e talvolta il confronto è impietoso.
Sul tema si è espressa nelle scorse ore anche Mariangela Galliani, consigliera comunale indipendente, che ha scritto: «Mentre Leverano osanna la sua ricchezza e la mette in mostra, la floricoltura terlizzese resta nelle mani degli appetiti più voraci. Il settore produttivo più illuminato di questo territorio resta quello più esposto alle cattive conseguenze della gestione di una classe politica in malafede la cui unica intenzione è quella di sottrarre il Mercato alla sua Comunità per svenderlo ad un gestore privato.
Lo hanno affidato - è l'accusa dell'ex esponente di maggioranza -, per strategia, all'incuria di un assessore eternamente assente e a tecnici presi in prestito; gli hanno negato persino le cure essenziali e sopravvive a fatica, simile ad un gigante stanco e decadente. Sfinisce con lui la Scuola "de Gemmis"».
Per Galliani l'intero settore andrebbe ripensato, ridando slancio ad un'economia basilare per la città di Terlizzi, non a caso conosciuta come la "città dei fiori".
«Non è più scrigno - continua Galliani riferendosi a quella idea - potente di impulsi, di promozione e di valorizzazione del fiore e della cultura, ma, orpello di vacui proclami elettorali, soccombe di fianco all'antica villa. Del passato nobile e della lungimirante visione di Gennaro de Gemmis, restano i pezzi venuti giù al peso di una ignobile indifferenza e di una bramosia indecente», è l'accusa diretta agli amministratori di oggi.
Sin qui la polemica di carattere politica. Resta tuttavia il rammarico, in chi racconta questa cittadina, di un processo che negli ultimi anni sembra essersi arrestato, al netto della sciagura pandemica che ha condizionato tutto il mercato. Ma proprio per questo ci sarebbe bisogno di nuove idee che risollevino l'intero comparto floricolo terlizzese e che rimettano al centro della vita cittadina (anche con manifestazioni come quella salentina) il vero oro di questo lembo di terra del nord barese.