Cronaca
«I provvedimenti sul crac della Casa Divina Provvidenza, non riguardano il Vescovo Martella»
L'Ufficio diocesano Comunicazioni sociali chiarisce la posizione del vescovo della diocesi
Terlizzi - domenica 14 giugno 2015
23.54
«Le notizie, rilanciate da diverse testate giornalistiche, riguardanti la posizione di Monsignor Luigi Martella, Vescovo di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, nella vicenda della Casa Divina Provvidenza, risultano tendenziose e suscitano nell'opinione pubblica deduzioni gratuite che offendono la figura del Vescovo.» L'Ufficio diocesano Comunicazioni sociali sgombra il campo da ogni voce su un ventilato coinvolgimento del vescovo della diocesi Molfetta-Giovinazzo-Ruvo-Terlizzi nelle vicende di cronaca che negli ultimi giorni hanno investito la struttura di Bisceglie. Il nome di Martella era comparso, infatti, sulle pagine di alcuni quotidiani nazionali tra i presunti indagati da parte della magistratura di Trani.
«I provvedimenti resi noti dalle Autorità Giudiziarie relativi al crac della Casa Divina Provvidenza - si legge in una nota diffusa alla stampa - non riguardano in alcun modo il Vescovo Martella che anzi, lo ricordiamo, il 29 ottobre 2013, fu nominato Commissario Apostolico per tutte le Comunità della Congregazione delle Ancelle della Divina Provvidenza, la cui casa generalizia è in Bisceglie.
La nomina si rese necessaria proprio a causa delle preoccupanti notizie circa lo stato economico, finanziario e debitorio dell' "Opera don Uva", appartenente alla Congregazione delle Ancelle della Divina Provvidenza. La scelta della Santa Sede, nominando Mons. Martella, fu quindi compiuta al fine di tutelare e promuovere la corretta gestione dei beni temporali, per il bene dei lavoratori impegnati presso le strutture della Casa Divina Provvidenza-Opera don Uva, la vita dell'Istituto religioso e l'organizzazione delle sue attività apostoliche. L'ansia di dare notizie sensazionali, non deve mai travalicare il rispetto delle persone coinvolte e della verità dei fatti, che è compito delle Autorità preposte accertare.»
«I provvedimenti resi noti dalle Autorità Giudiziarie relativi al crac della Casa Divina Provvidenza - si legge in una nota diffusa alla stampa - non riguardano in alcun modo il Vescovo Martella che anzi, lo ricordiamo, il 29 ottobre 2013, fu nominato Commissario Apostolico per tutte le Comunità della Congregazione delle Ancelle della Divina Provvidenza, la cui casa generalizia è in Bisceglie.
La nomina si rese necessaria proprio a causa delle preoccupanti notizie circa lo stato economico, finanziario e debitorio dell' "Opera don Uva", appartenente alla Congregazione delle Ancelle della Divina Provvidenza. La scelta della Santa Sede, nominando Mons. Martella, fu quindi compiuta al fine di tutelare e promuovere la corretta gestione dei beni temporali, per il bene dei lavoratori impegnati presso le strutture della Casa Divina Provvidenza-Opera don Uva, la vita dell'Istituto religioso e l'organizzazione delle sue attività apostoliche. L'ansia di dare notizie sensazionali, non deve mai travalicare il rispetto delle persone coinvolte e della verità dei fatti, che è compito delle Autorità preposte accertare.»