
Vita di città
Il Comitato cittadino di via Molfetta ha incontrato il sindaco Gemmato
Sicurezza stradale, viabilità, decoro urbano gli argomenti affrontati durante la serata
Terlizzi - giovedì 13 febbraio 2020
L'8 febbraio scorso, nell'ufficio del sindaco Ninni Gemmato, c'è stato l'incontro con i rappresentanti del Comitato cittadino di via Molfetta.
Molti tra loro vivono in una casa di campagna, si tratta di circa centottanta famiglie che popolano l'area attorno a contrada Gurgo, via Pozzo Schettino e contrada Reddito. In maggioranza sono terlizzesi, ma tra di loro ci sono anche persone di Molfetta.
Tanti i punti affrontati durante l'incontro, dalle condizioni della strada che collega Terlizzi a Molfetta, all'illuminazione pubblica, al decoro urbano e al problema dell'abbandono dei rifiuti, per poi concentrarsi sulla pressante richiesta di incolumità e sicurezza di famiglie che vivono lontane dal centro della città.
«Quella che per tutti è una strada provinciale, per noi è la strada di casa - racconta quasi rassegnato Vincenzo -. Qui di notte capita pure di dover assistere a gare di velocità tra auto o moto e quindi resta il fatto che è una strada troppo pericolosa, ormai nota come la strada della morte, ci sono più lapidi che luci».
Tante le richieste fatte alla Città Metropolitana per quanto riguarda la sicurezza stradale, anche con il posizionamento di autovelox, tante le promesse, ma nulla di concreto realizzato. L'ultimo episodio ha riguardato il persistente buio lungo l'arteria, senza interventi per diversi mesi, salvo poi scoprire che bastava solo armare l'interruttore dell'impianto di pubblica illuminazione, disarmato in precedenza per alcuni lavori di manutenzione. Senza dimenticare i lampioni divelti dopo sinistri automobilistici e mai ripristinati.
Stanchi, con la paura di diventare una periferia tra le periferie, i cittadini del Comitato di via Molfetta hanno inoltrato le loro richieste al sindaco Gemmato, tra cui quella della sicurezza lungo la provinciale è divenuta centrale anche in chiave dissuasiva per fatti criminosi (tanti sono stati i furti o i tentativi di furto nelle villette). Richiesto anche un intervento per ripristinare il manto stradale da sistemare e la necessità di avere a disposizione una fermata per gli autobus.
Ultima questione affrontata la situazione ormai ventennale del rudere dell'ex mobilificio Giancaspro, riparo per decine di migranti stagionali impiegati nella raccolta delle olive, che di notte camminano sul ciglio della strada con gravissimo pericolo per loro e per gli automobilisti (di recente anche un rogo che poteva costar caro). Da questo punto di vista ci sarebbero delle novità positive, poiché l'Ufficio tecnico comunale avrebbe già scritto agli eredi e alla curatela fallimentare per trovare finalmente una soluzione in tempi accettabili.
Tocca dunque al Comune di Terlizzi risolvere i problemi palesati da cittadini che andranno ascoltati ancora. Ninni Gemmato ha già predisposto alcuni sopralluoghi da parte della Polizia Locale per verificare lo stato di quelle contrade ed iniziare con i primi interventi. Speriamo sia un inizio, un nuovo inizio per quelle famiglie.
Molti tra loro vivono in una casa di campagna, si tratta di circa centottanta famiglie che popolano l'area attorno a contrada Gurgo, via Pozzo Schettino e contrada Reddito. In maggioranza sono terlizzesi, ma tra di loro ci sono anche persone di Molfetta.
Tanti i punti affrontati durante l'incontro, dalle condizioni della strada che collega Terlizzi a Molfetta, all'illuminazione pubblica, al decoro urbano e al problema dell'abbandono dei rifiuti, per poi concentrarsi sulla pressante richiesta di incolumità e sicurezza di famiglie che vivono lontane dal centro della città.
«Quella che per tutti è una strada provinciale, per noi è la strada di casa - racconta quasi rassegnato Vincenzo -. Qui di notte capita pure di dover assistere a gare di velocità tra auto o moto e quindi resta il fatto che è una strada troppo pericolosa, ormai nota come la strada della morte, ci sono più lapidi che luci».
Tante le richieste fatte alla Città Metropolitana per quanto riguarda la sicurezza stradale, anche con il posizionamento di autovelox, tante le promesse, ma nulla di concreto realizzato. L'ultimo episodio ha riguardato il persistente buio lungo l'arteria, senza interventi per diversi mesi, salvo poi scoprire che bastava solo armare l'interruttore dell'impianto di pubblica illuminazione, disarmato in precedenza per alcuni lavori di manutenzione. Senza dimenticare i lampioni divelti dopo sinistri automobilistici e mai ripristinati.
Stanchi, con la paura di diventare una periferia tra le periferie, i cittadini del Comitato di via Molfetta hanno inoltrato le loro richieste al sindaco Gemmato, tra cui quella della sicurezza lungo la provinciale è divenuta centrale anche in chiave dissuasiva per fatti criminosi (tanti sono stati i furti o i tentativi di furto nelle villette). Richiesto anche un intervento per ripristinare il manto stradale da sistemare e la necessità di avere a disposizione una fermata per gli autobus.
Ultima questione affrontata la situazione ormai ventennale del rudere dell'ex mobilificio Giancaspro, riparo per decine di migranti stagionali impiegati nella raccolta delle olive, che di notte camminano sul ciglio della strada con gravissimo pericolo per loro e per gli automobilisti (di recente anche un rogo che poteva costar caro). Da questo punto di vista ci sarebbero delle novità positive, poiché l'Ufficio tecnico comunale avrebbe già scritto agli eredi e alla curatela fallimentare per trovare finalmente una soluzione in tempi accettabili.
Tocca dunque al Comune di Terlizzi risolvere i problemi palesati da cittadini che andranno ascoltati ancora. Ninni Gemmato ha già predisposto alcuni sopralluoghi da parte della Polizia Locale per verificare lo stato di quelle contrade ed iniziare con i primi interventi. Speriamo sia un inizio, un nuovo inizio per quelle famiglie.