Attualità
Il direttore generale di Arpal Puglia ospite a Terlizzi: la nostra intervista
Gianluca Budano è stato ospite dell'associazione Agorà domenica 15 dicembre
Terlizzi - martedì 17 dicembre 2024
Domenica 15 dicembre presso l'associazione "Agorà Terlizzi Miriam Oreste e Michele Colasanto" si è svolto il convegno dal titolo "Politiche occupazionali in Puglia".
Dopo i saluti di Michele De Chirico - presidente Agorà e l'introduzione di Maurizio Vino - componente Agorà, ospite d'eccezione del seminario è stato Gianluca Budano, direttore generale di Arpal Puglia - Agenzia Regionale per le Politiche Attive del Lavoro.
Budano ha svolto un relazione entusiastica in merito alle attività svolte dall'Agenzia, impreziosita da un rinnovamento sia dal punto di vista del personale assunto, sia delle politiche attive del lavoro, con particolare attenzione al portale Lavoro per Te - con relativa app: vero leitmotiv dell'incrocio tra domanda e offerta di lavoro. Lo abbiamo intervistato.
Che differenze ci sono tra politiche attive e passive del lavoro?
Le prime attengono alle attività promozionali che la Pubblica Amministrazione mette in campo affinché il cittadino possa essere collocato nel mondo del lavoro. In una versione moderna, tali politiche hanno uno sguardo privilegiato alle imprese che cercano manodopera, al fine di implementare l'incrocio tra domanda e offerta di lavoro. Le politiche passive invece attengono a incentivi e strumenti di ordine economico che lo Stato offre per ristorare nell'immediato la perdita del lavoro e il ripristino di una condizione lavorativa ottimale.
Una fotografia delle politiche attive in Puglia.
Le politiche attive del lavoro prevedono appositi programmi ministeriali e l'efficientamento dell'incrocio tra domanda e offerta di lavoro attraverso strumenti innovativi come il portale Lavoro per Te e la relativa app: la grande novità è che a brevissimo ci sarà l'abilitazione da parte delle imprese alla pubblicazione diretta delle proprie offerte di lavoro. Non si tratta di un beneficio solo per le imprese ma anche per tutti i cittadini.
Migliaia di giovani continuano a emigrare dal Sud al Nord Italia e all'estero: come invertire questa rotta?
Con la strategia regionale "Mare a sinistra".
Tuttavia, a tale fenomeno va aggiunta l'ordinaria denatalità che vive il nostro Paese: viviamo quindi un doppio spopolamento, che significa un cambiamento completo del nostro tessuto sanitario, di welfare e delle risorse a disposizione per gestire i servizi pubblici. Non c'è quindi solo il problema dell'emigrazione, ma anche il disagio di coloro che restano, che vedono spopolato e cambiato il proprio tessuto cittadino.
Nella nostra Regione, che ha il miglior incremento di Pil a livello nazionale, vogliamo far sì che tutte le nostre offerte di lavoro siano promosse e partecipate, per garantire una possibilità di rientro a coloro che sono andati via. Stiamo puntando molto sulla rete Eures; abbiamo inoltre chiesto ad Anci di poter accedere all'anagrafe dei nostri cittadini emigrati all'estero per avviare una collaborazione e comunicazione mirata, al fine di promuovere lo sviluppo economico soprattutto in favore di coloro che sono andati via.
Che futuro vede per le politiche occupazionali della Puglia?
Vedo un futuro roseo: la nostra Regione sta crescendo tantissimo e potrebbe ritrovarsi a non garantire copertura alle posizioni lavorative attive - sia per quelle altamente specializzate, sia per le mansioni più semplici. Vogliamo puntare sull'attrazione dei talenti e su una migliore gestione dei flussi migratori per trasformare le nostre Comunità in meglio.
Ci sarà un prossimo grande concorso in Arpal?
Ce n'è uno attivo per 50 unità, che ha visto la presentazione di 12 mila domande. Non è detto che, in considerazione di una capienza importante di idonei, queste graduatorie non possano scorrere. Ci aspettiamo infatti che tale numero di domande si traduca in un'effettiva partecipazione al concorso - che vedrà l'espletamento di una prova unica telematica - al fine di avere una lunga graduatoria di idonei, completare il nostro piano di potenziamento e avere un esercito al completo al servizio della società civile. L'obiettivo è arrivare ad avere un contingente di 1500 unità.
Non ci saranno altri concorsi?
Non lo escludo, anche alla luce del turn over dei dipendenti regionali assegnati all'Arpal, che richiederà continuamente la possibilità di rigenerare la nostra platea occupazionale.
Un messaggio ai ragazzi pugliesi trasferiti per lavoro al Nord Italia e all'estero...
Vivere in Puglia porta una condizione di benessere organizzativo maggiore: non conta solo il lavoro e la prospettiva professionale - che in Puglia c'è e torna ad esserci - ma conta anche l'ambiente in cui si vive e il legame con i propri affetti, componente fondamentale del proprio benessere psicologico. Dico loro - come anche a tutti coloro che vogliano venire a vivere e lavorare in Puglia - di monitorare i profili social di Arpal Puglia e il portale Lavoro per Te - con l'apposita app - e tutti i nostri canali comunicativi, perchè sono ricchi di tante opportunità lavorative. Qui si può lavorare bene, crescere professionalmente, ma soprattutto crescere nelle e con le nostre comunità.
Un messaggio a chi sta meditando di lasciare questa terra per lavoro: perché restare?
Dopo tempi di grossissime difficoltà, la nostra Regione è in forte crescita e ha grandissime prospettive: lo dicono tutti gli osservatori internazionali. Questo è il momento per restare; qualora si voglia partire, si può farlo, ma con la prospettiva di tornare con il proprio bagaglio ricco di esperienze e competenze acquisite fuori regione.
Dopo i saluti di Michele De Chirico - presidente Agorà e l'introduzione di Maurizio Vino - componente Agorà, ospite d'eccezione del seminario è stato Gianluca Budano, direttore generale di Arpal Puglia - Agenzia Regionale per le Politiche Attive del Lavoro.
Budano ha svolto un relazione entusiastica in merito alle attività svolte dall'Agenzia, impreziosita da un rinnovamento sia dal punto di vista del personale assunto, sia delle politiche attive del lavoro, con particolare attenzione al portale Lavoro per Te - con relativa app: vero leitmotiv dell'incrocio tra domanda e offerta di lavoro. Lo abbiamo intervistato.
Che differenze ci sono tra politiche attive e passive del lavoro?
Le prime attengono alle attività promozionali che la Pubblica Amministrazione mette in campo affinché il cittadino possa essere collocato nel mondo del lavoro. In una versione moderna, tali politiche hanno uno sguardo privilegiato alle imprese che cercano manodopera, al fine di implementare l'incrocio tra domanda e offerta di lavoro. Le politiche passive invece attengono a incentivi e strumenti di ordine economico che lo Stato offre per ristorare nell'immediato la perdita del lavoro e il ripristino di una condizione lavorativa ottimale.
Una fotografia delle politiche attive in Puglia.
Le politiche attive del lavoro prevedono appositi programmi ministeriali e l'efficientamento dell'incrocio tra domanda e offerta di lavoro attraverso strumenti innovativi come il portale Lavoro per Te e la relativa app: la grande novità è che a brevissimo ci sarà l'abilitazione da parte delle imprese alla pubblicazione diretta delle proprie offerte di lavoro. Non si tratta di un beneficio solo per le imprese ma anche per tutti i cittadini.
Migliaia di giovani continuano a emigrare dal Sud al Nord Italia e all'estero: come invertire questa rotta?
Con la strategia regionale "Mare a sinistra".
Tuttavia, a tale fenomeno va aggiunta l'ordinaria denatalità che vive il nostro Paese: viviamo quindi un doppio spopolamento, che significa un cambiamento completo del nostro tessuto sanitario, di welfare e delle risorse a disposizione per gestire i servizi pubblici. Non c'è quindi solo il problema dell'emigrazione, ma anche il disagio di coloro che restano, che vedono spopolato e cambiato il proprio tessuto cittadino.
Nella nostra Regione, che ha il miglior incremento di Pil a livello nazionale, vogliamo far sì che tutte le nostre offerte di lavoro siano promosse e partecipate, per garantire una possibilità di rientro a coloro che sono andati via. Stiamo puntando molto sulla rete Eures; abbiamo inoltre chiesto ad Anci di poter accedere all'anagrafe dei nostri cittadini emigrati all'estero per avviare una collaborazione e comunicazione mirata, al fine di promuovere lo sviluppo economico soprattutto in favore di coloro che sono andati via.
Che futuro vede per le politiche occupazionali della Puglia?
Vedo un futuro roseo: la nostra Regione sta crescendo tantissimo e potrebbe ritrovarsi a non garantire copertura alle posizioni lavorative attive - sia per quelle altamente specializzate, sia per le mansioni più semplici. Vogliamo puntare sull'attrazione dei talenti e su una migliore gestione dei flussi migratori per trasformare le nostre Comunità in meglio.
Ci sarà un prossimo grande concorso in Arpal?
Ce n'è uno attivo per 50 unità, che ha visto la presentazione di 12 mila domande. Non è detto che, in considerazione di una capienza importante di idonei, queste graduatorie non possano scorrere. Ci aspettiamo infatti che tale numero di domande si traduca in un'effettiva partecipazione al concorso - che vedrà l'espletamento di una prova unica telematica - al fine di avere una lunga graduatoria di idonei, completare il nostro piano di potenziamento e avere un esercito al completo al servizio della società civile. L'obiettivo è arrivare ad avere un contingente di 1500 unità.
Non ci saranno altri concorsi?
Non lo escludo, anche alla luce del turn over dei dipendenti regionali assegnati all'Arpal, che richiederà continuamente la possibilità di rigenerare la nostra platea occupazionale.
Un messaggio ai ragazzi pugliesi trasferiti per lavoro al Nord Italia e all'estero...
Vivere in Puglia porta una condizione di benessere organizzativo maggiore: non conta solo il lavoro e la prospettiva professionale - che in Puglia c'è e torna ad esserci - ma conta anche l'ambiente in cui si vive e il legame con i propri affetti, componente fondamentale del proprio benessere psicologico. Dico loro - come anche a tutti coloro che vogliano venire a vivere e lavorare in Puglia - di monitorare i profili social di Arpal Puglia e il portale Lavoro per Te - con l'apposita app - e tutti i nostri canali comunicativi, perchè sono ricchi di tante opportunità lavorative. Qui si può lavorare bene, crescere professionalmente, ma soprattutto crescere nelle e con le nostre comunità.
Un messaggio a chi sta meditando di lasciare questa terra per lavoro: perché restare?
Dopo tempi di grossissime difficoltà, la nostra Regione è in forte crescita e ha grandissime prospettive: lo dicono tutti gli osservatori internazionali. Questo è il momento per restare; qualora si voglia partire, si può farlo, ma con la prospettiva di tornare con il proprio bagaglio ricco di esperienze e competenze acquisite fuori regione.