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Attualità
Il governatore Emiliano in visita al "Sarcone" di Terlizzi
E' imminente il sopralluogo nelle tre strutture del nordbarese
Terlizzi - martedì 27 dicembre 2016
8.49
Potrebbe arrivare oggi Michele Emiliano a visitare l'ospedale "Michele Sarcone" di Terlizzi. Il governatore della Regione Puglia è atteso in questi giorni per una visita ai tre nosocomi principali del nordbarese, il "Don Tonino Bello" di Molfetta, l' "Umberto I" di Corato e appunto il "Sarcone". Obiettivo: guardare da vicino queste tre realtà della sanità del nordbarese per capire quale delle tre è la più indicata ad ospitare il futuro (?) presidio di primo livello annunciato dallo stesso Emiliano.
Era stato il sindaco di Terlizzi, Ninni Gemmato, nelle settimane scorse a chiedere al governatore pugliese di fare visita alle tre strutture ospedaliere per farsi un'idea delle condizioni in cui versano, per poter poi fare una decisione oggettiva. Bisognerà scegliere uno dei tre ospedali, infatti, affinché ospiti tutte le unità operative di eccellenze degne di un ospedale di primo livello, compresa la cardiochirurgia, l'utic e soprattutto la rianimazione. La scelta andrà fatta, così dicono, sulla base di elementi oggettivi: le condizioni strutturali attuali, la presenza di suoli per edificare nuovi reparti, la centralità degli ospedali e la facilità con cui possono essere raggiunti anche dai pazienti provenienti dalle città limitrofi.
Quel che è certo è che l'ospedale di Terlizzi, il pronto soccorso in particolare, fu ristrutturato qualche anno fa con una spesa di diversi milioni di euro. Furono realizzate moderne sale operatorie e implementati nuovi macchinari. Opere mai inaugurate. Strutture e operatori mai messi nelle condizioni di mettere a frutto al massimo questi investimenti e queste nuove tecnologie. Uno spreco enorme che conferma l'isterismo che attraversa la sanità pugliese negli ultimi anni. Terlizzi, intanto, è un ospedale destinato - almeno sulla carta - a essere convertito in struttura territoriale, non più ospedale di base dunque.
Era stato il sindaco di Terlizzi, Ninni Gemmato, nelle settimane scorse a chiedere al governatore pugliese di fare visita alle tre strutture ospedaliere per farsi un'idea delle condizioni in cui versano, per poter poi fare una decisione oggettiva. Bisognerà scegliere uno dei tre ospedali, infatti, affinché ospiti tutte le unità operative di eccellenze degne di un ospedale di primo livello, compresa la cardiochirurgia, l'utic e soprattutto la rianimazione. La scelta andrà fatta, così dicono, sulla base di elementi oggettivi: le condizioni strutturali attuali, la presenza di suoli per edificare nuovi reparti, la centralità degli ospedali e la facilità con cui possono essere raggiunti anche dai pazienti provenienti dalle città limitrofi.
Quel che è certo è che l'ospedale di Terlizzi, il pronto soccorso in particolare, fu ristrutturato qualche anno fa con una spesa di diversi milioni di euro. Furono realizzate moderne sale operatorie e implementati nuovi macchinari. Opere mai inaugurate. Strutture e operatori mai messi nelle condizioni di mettere a frutto al massimo questi investimenti e queste nuove tecnologie. Uno spreco enorme che conferma l'isterismo che attraversa la sanità pugliese negli ultimi anni. Terlizzi, intanto, è un ospedale destinato - almeno sulla carta - a essere convertito in struttura territoriale, non più ospedale di base dunque.