Politica
Il Pd a Gemmato: «Stai dalla parte della Panzini o dei terlizzesi?»
Ancora polemiche sul caso Censum e sulla scelta del Comune di non costituirsi nel processo contro la dirigente comunale
Terlizzi - giovedì 16 aprile 2015
10.49
Prosegue lo strascico di polemiche legate al caso Censum e al procedimento gidiziario che vede coinvolta la dirigente comunale Francesca Panzini. E' ancora il Partito Democratico a tuonare contro il Comune di Terlizzi costituitosi in giudizio contro la Censum ma non contro la Panzini, dirigente del settore tributi all'epoca dei fatti che hanno visto la Censum non riversare nelle casse comunali quasi 1.600.000 euro.
Il Pd giudica la condotta del sindaco Gemmato "faziosa, non lineare, non trasparente e altresì pregiudizievole per l'immagine e gli interessi della Comunità Terlizzese".
Come già ampiamente anticipato nei giorni scorsi da TerlizziViva, nel corso del consiglio comunale dell'11 aprile scorso i sette consiglieri di opposizione hanno anche proposto, in corso di seduta, un ulteriore ordine del giorno chiedendo che il Comune di Terlizzi si costituisse parte civile anche contro la dirigente Panzini, al fine di meglio tutelare l'immagine dell'Ente. Il sindaco Gemmato e la sua maggioranza al contrario hanno rigettato tale proposta, ritenendo di allineare le scelte dell'amministrazione a un parete tecnico del legale del Comune di Terlizzi (avv. Mendicini) che, in una sua relazione ha dichiarato la non responsabilità della dirigente Panzini.
«Il Partito Democratico - si legge in un comunicato stampa - nell'esclusivo interesse dei cittadini terlizzesi, ha finora consumato tutti gli atti possibili a livello istituzionale attraverso i suoi consiglieri comunali, chiedendo di poter visionare tutti gli atti amministrativi e anche processuali per far luce sulla vicenda, censurando il sindaco Gemmato ed addirittura autosospendendosi per le gravi omissioni sul diritto di accesso agli atti, informando più volte il Prefetto e le varie autorità competenti, coinvolgendo l'on. Gero Grassi con un'interrogazione parlamentare, informando i cittadini in pubbliche manifestazioni e attraverso comunicati stampa e manifesti. Oggi - continua la nota - la cittadinanza può rendersi conto delle irresponsabilità con cui l'amministrazione Gemmato sta affrontando la questione del recupero dei soldi dei terlizzesi. Gemmato, invece di pubblicizzare un opuscoletto di falsità sulla sua attività amministrativa, dovrebbe quantomeno vergognarsi perché la città langue in ogni settore dopo tre anni di sua amministrazione: rifiuti sparsi per il territorio, sporcizia diffusa, inefficienze amministrative, gara nuovi loculi in alto mare, nessuna notizia sul sottopasso viale dei Lilium su cui sono stati persi in finanziamenti europei, strade dissestate, manutenzioni a rilento e mal effettuate, pubblica illuminazione ballerina, servizi pubblici senza controllo abbandonati a se stessi. Gemmato - conclude il circolo Pd di Terlizzi - farebbe cosa utile e buona annunciando il suo fallimento politico-amministrativo per evitare ulteriori e gravi danni alla città.»
Il Pd giudica la condotta del sindaco Gemmato "faziosa, non lineare, non trasparente e altresì pregiudizievole per l'immagine e gli interessi della Comunità Terlizzese".
Come già ampiamente anticipato nei giorni scorsi da TerlizziViva, nel corso del consiglio comunale dell'11 aprile scorso i sette consiglieri di opposizione hanno anche proposto, in corso di seduta, un ulteriore ordine del giorno chiedendo che il Comune di Terlizzi si costituisse parte civile anche contro la dirigente Panzini, al fine di meglio tutelare l'immagine dell'Ente. Il sindaco Gemmato e la sua maggioranza al contrario hanno rigettato tale proposta, ritenendo di allineare le scelte dell'amministrazione a un parete tecnico del legale del Comune di Terlizzi (avv. Mendicini) che, in una sua relazione ha dichiarato la non responsabilità della dirigente Panzini.
«Il Partito Democratico - si legge in un comunicato stampa - nell'esclusivo interesse dei cittadini terlizzesi, ha finora consumato tutti gli atti possibili a livello istituzionale attraverso i suoi consiglieri comunali, chiedendo di poter visionare tutti gli atti amministrativi e anche processuali per far luce sulla vicenda, censurando il sindaco Gemmato ed addirittura autosospendendosi per le gravi omissioni sul diritto di accesso agli atti, informando più volte il Prefetto e le varie autorità competenti, coinvolgendo l'on. Gero Grassi con un'interrogazione parlamentare, informando i cittadini in pubbliche manifestazioni e attraverso comunicati stampa e manifesti. Oggi - continua la nota - la cittadinanza può rendersi conto delle irresponsabilità con cui l'amministrazione Gemmato sta affrontando la questione del recupero dei soldi dei terlizzesi. Gemmato, invece di pubblicizzare un opuscoletto di falsità sulla sua attività amministrativa, dovrebbe quantomeno vergognarsi perché la città langue in ogni settore dopo tre anni di sua amministrazione: rifiuti sparsi per il territorio, sporcizia diffusa, inefficienze amministrative, gara nuovi loculi in alto mare, nessuna notizia sul sottopasso viale dei Lilium su cui sono stati persi in finanziamenti europei, strade dissestate, manutenzioni a rilento e mal effettuate, pubblica illuminazione ballerina, servizi pubblici senza controllo abbandonati a se stessi. Gemmato - conclude il circolo Pd di Terlizzi - farebbe cosa utile e buona annunciando il suo fallimento politico-amministrativo per evitare ulteriori e gravi danni alla città.»