Politica
Il presidente Grassi: «Vado avanti con la mia battaglia di legalità e trasparenza»
«Si poteva decidere di avviare una nuova fase di confronto, invece hanno preferito attaccarmi»
Terlizzi - mercoledì 3 dicembre 2014
11.25
Non si arrende, il presidente del Consiglio comunale Michele Grassi. Nonostante la censura contro di lui votata dalla maggioranza (e dal sindaco Gemmato) nell'ultimo consiglio comunale, il presidente della massima assise cittadina dichiara a TerlizziViva che porterà avanti la sua battaglia: «Se per garantire legalità e trasparenza qualcuno, ancora imbastito da cultura totalitaria, intende inviare il sottoscritto al "confino" faccia pure, ma nella consapevolezza che anche dai confini di triste memoria continuerò a lavorare per il progresso democratico e civile della mia comunità.»
«Da mesi – spiega il presidente del Consiglio - ho posto in evidenza il deficit di democrazia e trasparenza, così come le ripetute violazioni di Regolamento Consigliare, che connotano la gestione del Comune, dove si è giunti (da qui la protesta forte e del tutta inusuale ma motivata dei gruppi di minoranza) a negare reiteratamente gli atti che per legge e opportunità vanno comunque posti a disposizione di tutti i Consiglieri per l'esercizio pieno e consapevole del loro mandato elettivo. La situazione, particolarmente incresciosa – aggiunge Grassi – si trascina ormai da mesi ed è attenzionata dal Prefetto.»
Il clima politico, insomma, non sembra volgere al meglio. Sullo sfondo restano sempre le vicende giudiziarie che hanno interessato il Comune di Terlizzi nel 2013, fatti per i quali le minoranze chiedono ancora chiarimenti e trasparenza. La situazione, poi, è peggiorata il 12 novembre scorso, quando Grassi durante una seduta consiliare aveva autorizzato il capogruppo Berardi a intervenire: «Sarebbe stata l'occasione, magari, per riprendere la questione e insieme, minoranza e maggioranza, decidere di avviare una nuova fase di confronto. La maggioranza ha deciso, invece, di attaccare il sottoscritto, nella qualità di Presidente per aver consentito l'intervento di Berardi che motivava l'abbandono della seduta di Consiglio, guardandosi bene dall'entrare nel merito di quanto denunciato e che attiene, in un momento delicato della vita amministrativa terlizzese, il regolare, legale e trasparente modus operandi. Di fatto, mentre si censura il sottoscritto, permangono tutte le questioni richiamate dai consiglieri di minoranza e cioè il mancato accesso ad atti essenziali e che attengono anche a precise e gravi responsabilità come quelle correlate alle ultime vicende giudiziarie.»
«Da mesi – spiega il presidente del Consiglio - ho posto in evidenza il deficit di democrazia e trasparenza, così come le ripetute violazioni di Regolamento Consigliare, che connotano la gestione del Comune, dove si è giunti (da qui la protesta forte e del tutta inusuale ma motivata dei gruppi di minoranza) a negare reiteratamente gli atti che per legge e opportunità vanno comunque posti a disposizione di tutti i Consiglieri per l'esercizio pieno e consapevole del loro mandato elettivo. La situazione, particolarmente incresciosa – aggiunge Grassi – si trascina ormai da mesi ed è attenzionata dal Prefetto.»
Il clima politico, insomma, non sembra volgere al meglio. Sullo sfondo restano sempre le vicende giudiziarie che hanno interessato il Comune di Terlizzi nel 2013, fatti per i quali le minoranze chiedono ancora chiarimenti e trasparenza. La situazione, poi, è peggiorata il 12 novembre scorso, quando Grassi durante una seduta consiliare aveva autorizzato il capogruppo Berardi a intervenire: «Sarebbe stata l'occasione, magari, per riprendere la questione e insieme, minoranza e maggioranza, decidere di avviare una nuova fase di confronto. La maggioranza ha deciso, invece, di attaccare il sottoscritto, nella qualità di Presidente per aver consentito l'intervento di Berardi che motivava l'abbandono della seduta di Consiglio, guardandosi bene dall'entrare nel merito di quanto denunciato e che attiene, in un momento delicato della vita amministrativa terlizzese, il regolare, legale e trasparente modus operandi. Di fatto, mentre si censura il sottoscritto, permangono tutte le questioni richiamate dai consiglieri di minoranza e cioè il mancato accesso ad atti essenziali e che attengono anche a precise e gravi responsabilità come quelle correlate alle ultime vicende giudiziarie.»