Politica
Il presidente Michele Grassi: «Sto maturando la decisione di dimettermi»
Ancora una volta il presidente in mezzo al fuoco incrociato di maggioranza e opposizione
Terlizzi - domenica 12 aprile 2015
12.50
Vita difficile quella del presidente del consiglio comunale. Non sarà stata una giornata facile per il presidente Michele Grassi trovatosi ancora una volta nel mezzo del fuoco incrociato di maggioranza e opposizione. Del resto, Grassi ieri è stato capace di mettere d'accordo Gemmato e Di Tria, di certo non è cosa da poco.
Il primo screzio è appunto con il sindaco Ninni Gemmato, arrivato a seduta già iniziata: «Ringrazio il presidente - ha ironizzato il sindaco - per la cortesia istituzionale di aver iniziato il consiglio comunale in mia assenza, nonostante avessi avvertito a suo tempo che sarebbe stato difficile per me essere puntuale il sabato. Questo la dice lunga sulla sua correttezza istituzionale e sul suo essere super partes.» Polemiche anche sulla convocazione urgente del consiglio comunale richiesta dalle opposizioni e accordata entro i cinque giorni: «Quando la richiesta urgente l'ho presentata io - si è lamentato il primo cittadino - i cinque giorni sono diventati ottanta giorni. Non metto in discussione il diritto delle opposizioni di richiedere una convocazione urgente del consiglio comunale - ha aggiunto il sindaco - mi piacerebbe conoscere i criteri secondo cui questo diritto ad alcuni viene accordato mentre ad altri no.»
«Se il sindaco volesse fare un duello con la presidenza del consiglio io mi sottraggo» ha risposto Grassi.
Come se non bastasse, anche Vincenzo di Tria ha bacchettato il presidente: «Lei effettivamente è scorretto: il 10 marzo scorso ha messo all'ordine del giorno delle determinazioni senza uno straccio di delibera. Inoltre, questo ping-pong tra lei e la maggioranza ci ha stancato. Ma che ci sta a fare lì a fare il presidente del consiglio comunale? - è stata la domanda retorica dell'ex sindaco Di Tria - non ha senso essere vituperato in ogni seduta di consiglio sia dalla maggioranza che dall'opposizione.»
Insomma, un chiaro invito - l'ennesimo - alle dimissioni. Ed ecco la risposta di Michele Grassi: «Vorrei rassicurare il consigliere Di Tria che ci sto pensando, da qualche giorno sto maturando la decisione di dimettermi. Ancora di più da ieri sera, visto che stanotte non ho dormito. Vorrei però ricordare a tutti che più vado verso questa decisione più le mani si liberano. E io sono un tipo che quando ho le mani completamente libere faccio male.»
Il primo screzio è appunto con il sindaco Ninni Gemmato, arrivato a seduta già iniziata: «Ringrazio il presidente - ha ironizzato il sindaco - per la cortesia istituzionale di aver iniziato il consiglio comunale in mia assenza, nonostante avessi avvertito a suo tempo che sarebbe stato difficile per me essere puntuale il sabato. Questo la dice lunga sulla sua correttezza istituzionale e sul suo essere super partes.» Polemiche anche sulla convocazione urgente del consiglio comunale richiesta dalle opposizioni e accordata entro i cinque giorni: «Quando la richiesta urgente l'ho presentata io - si è lamentato il primo cittadino - i cinque giorni sono diventati ottanta giorni. Non metto in discussione il diritto delle opposizioni di richiedere una convocazione urgente del consiglio comunale - ha aggiunto il sindaco - mi piacerebbe conoscere i criteri secondo cui questo diritto ad alcuni viene accordato mentre ad altri no.»
«Se il sindaco volesse fare un duello con la presidenza del consiglio io mi sottraggo» ha risposto Grassi.
Come se non bastasse, anche Vincenzo di Tria ha bacchettato il presidente: «Lei effettivamente è scorretto: il 10 marzo scorso ha messo all'ordine del giorno delle determinazioni senza uno straccio di delibera. Inoltre, questo ping-pong tra lei e la maggioranza ci ha stancato. Ma che ci sta a fare lì a fare il presidente del consiglio comunale? - è stata la domanda retorica dell'ex sindaco Di Tria - non ha senso essere vituperato in ogni seduta di consiglio sia dalla maggioranza che dall'opposizione.»
Insomma, un chiaro invito - l'ennesimo - alle dimissioni. Ed ecco la risposta di Michele Grassi: «Vorrei rassicurare il consigliere Di Tria che ci sto pensando, da qualche giorno sto maturando la decisione di dimettermi. Ancora di più da ieri sera, visto che stanotte non ho dormito. Vorrei però ricordare a tutti che più vado verso questa decisione più le mani si liberano. E io sono un tipo che quando ho le mani completamente libere faccio male.»