Attualità
Il sindaco: «L'odio genera violenza e la violenza si esercita anche con le offese»
Nel discorso del sindaco un appello a riconoscere e rispettare l'avversario in tutti i contesti della vita
Terlizzi - lunedì 25 marzo 2019
7.46
Ruota attorno al concetto dell' «odio» che genera violenza, il discorso con cui il sindaco Ninni Gemmato ieri mattina ha concluso la cerimonia pubblica di commemorazione del 75° anniversario dell'Eccidio delle Fosse Ardeatine.
Giornata soleggiata e partecipata. La città ricorda i due martiri terlizzesi don Pietro Pappagallo e Gioacchino Gesmundo. Come ogni anno il sindaco depone i fiori sulla tomba di don Pietro Pappagallo, poi più tardi inizia il corteo istituzionale.
Quest'anno tra i partecipanti c'è una rappresentanza dell'ANPI, sezione romana intitolata proprio a don Pappagallo, con la presidente Carla Pergolo. E poi sfilano, lungo i corsi cittadini, i consiglieri comunali di tutte le forze politiche, una scolaresca della scuola "Pappagallo" e le associazioni combattentistiche e d'arma. Presente anche la parlamentare giovinazzese on. Francesca Galizia e tra le istituzioni militari il maresciallo dei Carabinieri Domenico Andresani.
«La giornata di oggi - dice nel suo intervento il sindaco - ci aiuti a rammentare che anche in una piccola comunità come la nostra il rispetto e il riconoscimento reciproco non devono mai venir meno. Diversamente, il rischio è che si generi solo odio. E l'odio è il terreno su cui crescono la sopraffazione e la violenza. Questo vale nella politica, così come in altri contesti, in famiglia, nei luoghi di lavoro, nella società in genere».
CONFRONTO E RISPETTO PER CHI AMMINISTRA UNA CITTA'
«Terlizzi, la nostra comunità - sottolinea il sindaco Germmato - vive un momento storico di grandi cambiamenti positivi. Se facessimo scorrere velocemente, una dietro l'altra, le immagini di Terlizzi scattate in diversi momenti in questi ultimi anni (un po' come quell'esperimento che si fa con i più piccoli per mostrare come funziona un'animazione), riusciremmo a vedere in pochi istanti la profonda evoluzione che vede protagonista Terlizzi. Talvolta ci abituiamo troppo presto a un quartiere nuovo che prima non c'era, a un'area giochi nata al posto di uno spazio degradato, a un servizio pubblico che prima era solo un disagio: le novità ci mettono poco a diventare parte del nostro paesaggio quotidiano, eppure basterebbe fermarsi un attimo e guardarsi attorno per accorgersi delle infrastrutture che sono nate e di quelle che si sono evolute, dei tanti cantieri materiali e immateriali che stanno cambiando Terlizzi pur tra le tante cose che ci sono ancora da fare».
«Cosa c'entra tutto questo con la giornata di oggi? È presto detto: il governo di una città, il modo con cui un comunità cambia e progredisce, nascono da un'idea di città proposta, accettata e condivisa attraverso un processo di scelta democratica. La visione politica che ispira il governo di una comunità, per quanto sia più o meno condivisibile, criticabile, emendabile, deve restare pur sempre rispettabile».
«NO ALLA VIOLENZA FATTA ANCHE CON LE PAROLE»
A proposito di odio e violenza, il sindaco condanna fermamente l'episodio della sparatoria in strada avvenuto qualche giorno fa ed esprime sostegno al lavoro dei Carabinieri.
«Le lezione delle Fosse Ardeatine - conclude il sindaco - ci insegni dunque, a rigettare sempre la violenza come metodo, anche quella delle parole che diventano offese. La convivenza civile non può passare mai attraverso la delegittimazione o, peggio, l'abbattimento dell'avversario».
Giornata soleggiata e partecipata. La città ricorda i due martiri terlizzesi don Pietro Pappagallo e Gioacchino Gesmundo. Come ogni anno il sindaco depone i fiori sulla tomba di don Pietro Pappagallo, poi più tardi inizia il corteo istituzionale.
Quest'anno tra i partecipanti c'è una rappresentanza dell'ANPI, sezione romana intitolata proprio a don Pappagallo, con la presidente Carla Pergolo. E poi sfilano, lungo i corsi cittadini, i consiglieri comunali di tutte le forze politiche, una scolaresca della scuola "Pappagallo" e le associazioni combattentistiche e d'arma. Presente anche la parlamentare giovinazzese on. Francesca Galizia e tra le istituzioni militari il maresciallo dei Carabinieri Domenico Andresani.
«La giornata di oggi - dice nel suo intervento il sindaco - ci aiuti a rammentare che anche in una piccola comunità come la nostra il rispetto e il riconoscimento reciproco non devono mai venir meno. Diversamente, il rischio è che si generi solo odio. E l'odio è il terreno su cui crescono la sopraffazione e la violenza. Questo vale nella politica, così come in altri contesti, in famiglia, nei luoghi di lavoro, nella società in genere».
CONFRONTO E RISPETTO PER CHI AMMINISTRA UNA CITTA'
«Terlizzi, la nostra comunità - sottolinea il sindaco Germmato - vive un momento storico di grandi cambiamenti positivi. Se facessimo scorrere velocemente, una dietro l'altra, le immagini di Terlizzi scattate in diversi momenti in questi ultimi anni (un po' come quell'esperimento che si fa con i più piccoli per mostrare come funziona un'animazione), riusciremmo a vedere in pochi istanti la profonda evoluzione che vede protagonista Terlizzi. Talvolta ci abituiamo troppo presto a un quartiere nuovo che prima non c'era, a un'area giochi nata al posto di uno spazio degradato, a un servizio pubblico che prima era solo un disagio: le novità ci mettono poco a diventare parte del nostro paesaggio quotidiano, eppure basterebbe fermarsi un attimo e guardarsi attorno per accorgersi delle infrastrutture che sono nate e di quelle che si sono evolute, dei tanti cantieri materiali e immateriali che stanno cambiando Terlizzi pur tra le tante cose che ci sono ancora da fare».
«Cosa c'entra tutto questo con la giornata di oggi? È presto detto: il governo di una città, il modo con cui un comunità cambia e progredisce, nascono da un'idea di città proposta, accettata e condivisa attraverso un processo di scelta democratica. La visione politica che ispira il governo di una comunità, per quanto sia più o meno condivisibile, criticabile, emendabile, deve restare pur sempre rispettabile».
«NO ALLA VIOLENZA FATTA ANCHE CON LE PAROLE»
A proposito di odio e violenza, il sindaco condanna fermamente l'episodio della sparatoria in strada avvenuto qualche giorno fa ed esprime sostegno al lavoro dei Carabinieri.
«Le lezione delle Fosse Ardeatine - conclude il sindaco - ci insegni dunque, a rigettare sempre la violenza come metodo, anche quella delle parole che diventano offese. La convivenza civile non può passare mai attraverso la delegittimazione o, peggio, l'abbattimento dell'avversario».