Eventi e cultura
Il tema dell'accessibilità al centro della "Giornata del Contemporaneo"
In contrada Pozzo Rosso dieci installazioni di artisti pugliesi e lucani
Terlizzi - giovedì 17 ottobre 2024
In occasione della ventesima edizione della "Giornata del Contemporaneo", svoltasi come di consueto nel mese di ottobre, anche Terlizzi con il circolo culturale "RA Contemporary Art" ha aderito alla manifestazione nazionale volta ad avvicinare il pubblico all'arte contemporanea. Promosso da AMACI (Associazione dei Musei d'Arte Contemporanea Italiani), si tratta di un evento curato dalle istituzioni italiane e da numerosi enti che svolgono ricerca sull'arte contemporanea.
Il tema scelto per l'anno 2024 è quello dell'accessibilità, termine volto a valorizzare l'inclusione e la possibilità di accedere a un luogo o a una risorsa. Tra i più fervidi sostenitori dell'iniziativa spicca il concittadino Paolo De Santoli che da sempre contribuisce ad arricchire il nostro territorio con le sue idee creative. «Abbiamo voluto privilegiare il rapporto con la natura vegetale in questo periodo autunnale appena iniziato e in un'epoca già catastrofica per i cambiamenti climatici», chiosa l'estroso De Santoli, «abbiamo dato rilievo ai piccoli gesti, alle piccole cose, agli elementi naturali identitari della relazione uomo-natura».
A partecipare alla divulgazione del contemporaneo sono stati dieci artisti provenienti non solo da Terlizzi e dalla Puglia, ma anche dal materano: oltre a Paolo De Santoli, che ha fatto gli onori di casa, hanno apportato il loro contributo Dario Carmentano, Pieluca Cetera, Pino Coce, Donatella Di Bisceglie, Ezia Mitolo, Massimo Nardi, Silvana Quatela, Valerio Tempesta e Antonella Ventola. In maniera sinergica, l'interessante manipolo di intellettuali ha proposto la sua visione di accessibilità, insediandosi lo scorso 12 ottobre nella contrada agreste chiamata "O Pozzo Rosso" e caratterizzata da ulivi ultrasecolari: è proprio qui che le energie sono state convogliate nell'operazione installativa di "LandArt" (arte della terra).
Le espressioni artistiche sono state il prodotto del dialogo fra le opere realizzate in proprio e i materiali tipici della campagna, come terreno, rami, tronchi, foglie, pietre, frutti, corde ed elementi ferrosi. «Ed è così che il podere prescelto si è animato di tante significative installazioni nel pieno rispetto dell'ambiente ospitante». Ad esempio, solo per citare alcuni attacchi d'arte, sono stati piantati dei ceci che un giorno germoglieranno; è stata assemblata una composizione marina che ricorda la Puglia sommersa dalle acque; tre teste espressive sormontano vasi canopi, il cui tratto distintivo è un melograno che rimembra il detto locale «ti hanno aperto la testa come un melograno»; dalle potature degli alberi sono stati modellati animali fantastici; spunta un orecchio abitato da un serpentello dorato che vive nell'indifferenza.
«Insomma, tanti interventi da costituire un "parco d'arte" dedicato all'ambiente e alla sua salvaguardia», osserva De Santoli, «l'accessibilità va intesa come un invito ad abitare un luogo e a fertilizzarlo col valore aggiunto della creatività, dell'arte, della lentezza e del buon vivere».
Infine, conclude con una riflessione rivolta tra le righe agli amministratori locali: «Se questa azione fosse stata esercitata in un parco pubblico, forse avremmo avuto dieci belle opere ambientali!».
Il tema scelto per l'anno 2024 è quello dell'accessibilità, termine volto a valorizzare l'inclusione e la possibilità di accedere a un luogo o a una risorsa. Tra i più fervidi sostenitori dell'iniziativa spicca il concittadino Paolo De Santoli che da sempre contribuisce ad arricchire il nostro territorio con le sue idee creative. «Abbiamo voluto privilegiare il rapporto con la natura vegetale in questo periodo autunnale appena iniziato e in un'epoca già catastrofica per i cambiamenti climatici», chiosa l'estroso De Santoli, «abbiamo dato rilievo ai piccoli gesti, alle piccole cose, agli elementi naturali identitari della relazione uomo-natura».
A partecipare alla divulgazione del contemporaneo sono stati dieci artisti provenienti non solo da Terlizzi e dalla Puglia, ma anche dal materano: oltre a Paolo De Santoli, che ha fatto gli onori di casa, hanno apportato il loro contributo Dario Carmentano, Pieluca Cetera, Pino Coce, Donatella Di Bisceglie, Ezia Mitolo, Massimo Nardi, Silvana Quatela, Valerio Tempesta e Antonella Ventola. In maniera sinergica, l'interessante manipolo di intellettuali ha proposto la sua visione di accessibilità, insediandosi lo scorso 12 ottobre nella contrada agreste chiamata "O Pozzo Rosso" e caratterizzata da ulivi ultrasecolari: è proprio qui che le energie sono state convogliate nell'operazione installativa di "LandArt" (arte della terra).
Le espressioni artistiche sono state il prodotto del dialogo fra le opere realizzate in proprio e i materiali tipici della campagna, come terreno, rami, tronchi, foglie, pietre, frutti, corde ed elementi ferrosi. «Ed è così che il podere prescelto si è animato di tante significative installazioni nel pieno rispetto dell'ambiente ospitante». Ad esempio, solo per citare alcuni attacchi d'arte, sono stati piantati dei ceci che un giorno germoglieranno; è stata assemblata una composizione marina che ricorda la Puglia sommersa dalle acque; tre teste espressive sormontano vasi canopi, il cui tratto distintivo è un melograno che rimembra il detto locale «ti hanno aperto la testa come un melograno»; dalle potature degli alberi sono stati modellati animali fantastici; spunta un orecchio abitato da un serpentello dorato che vive nell'indifferenza.
«Insomma, tanti interventi da costituire un "parco d'arte" dedicato all'ambiente e alla sua salvaguardia», osserva De Santoli, «l'accessibilità va intesa come un invito ad abitare un luogo e a fertilizzarlo col valore aggiunto della creatività, dell'arte, della lentezza e del buon vivere».
Infine, conclude con una riflessione rivolta tra le righe agli amministratori locali: «Se questa azione fosse stata esercitata in un parco pubblico, forse avremmo avuto dieci belle opere ambientali!».