Eventi e cultura
Il grande valore dell'"Immacolata in gloria con la Trinità, Santi e Angeli" di Michele de Napoli
L'opera è un olio su tela, cm133x85, ed è collocata nella Pinacoteca civica. Ci spiega tutto Vito Bernardi
Terlizzi - mercoledì 9 dicembre 2020
Ieri, 8 dicembre, la Chiesa cattolica ha celebrato la Solennità dell'Immacolata Concezione. Una festa particolarmente sentita in Italia di cui ci ha voluto raccontare l'origine il dott. Vito Bernardi, già direttore della Biblioteca comunale.
Ed è stato lui, con la sua conoscenza di tanti aspetti della cultura locale, a raccontarci di una importante opera di Michele de Napoli. Quanto segue è da leggere d'un fiato.
«Con la Bolla "Ineffabilis Deus" del 1854, Papa Pio IX proclamava il dogma dell'Immacolata Concezione di Maria.
Dopo tante dispute teologiche nel mondo cattolico, specie tra francescani e domenicani, il privilegio della Vergine, nata senza peccato originale, veniva sancito in un dogma di cui il massimo sostenitore era stato il beato Duns Scoto, francescano scozzese. La festività dell'8 dicembre ci porta alla mente un'importante opera di Michele de Napoli (1808-1892) dal titolo "Immacolata in gloria con la Trinità, Santi e Angeli"(olio su tela,cm.133,5x85) sita nella Civica Pinacoteca. L' opera venne realizzata dall' artista il 1853,un anno prima della proclamazione del dogma e, sicuramente, rappresenta un lavoro preparatorio al maestoso affresco sotto volta per la cattedrale di Capua che il de Napoli realizzo' dietro committenza dell'arcivescovo di quella città, Mons. Giuseppe Cosenza (1789-1863).
Purtroppo, durante la seconda guerra mondiale, precisamente il 9 settembre del 1943, veniva distrutta da un bombardamento la magnifica cattedrale di Capua. Si perdeva anche il maestoso affresco che richiamava il trionfo del concepimento della Vergine.
Al riguardo la nostra Pinacoteca conserva molti studi preparatori. L'opera "Immacolata in Gloria", l'unico lavoro del de Napoli firmato e datato 1853, presenta nella parte bassa i nostri progenitori. Eva nasconde il volto con la mano sinistra, consapevole di aver disobbedito a Dio; Adamo, prostrato a terra, è affranto dal dolore per aver ascoltato Eva. Angeli, profeti e santi sono rivolti verso la maestà e la bellezza di Maria, centro di tutta la composizione. A sinistra in primo piano possiamo ammirare Mosè con le tavole della Legge; accanto, di spalle, il precursore di Cristo, il Battista; più avanti il re Davide, gli apostoli Pietro col triregno e Paolo e i santi Gerolamo e Tommaso d'Aquino. In alto, i santi Gioacchino , Giuseppe e Sant' Anna con lo specchio. Al centro l'Immacolata, circondata da schiere di Angeli, con in mano il giglio simbolo dell'immacolato concepimento. Chiude la composizione la Trinità, con l'Eterno Padre, lo Spirito Santo sotto forma di colomba e Cristo con il vessillo crocesignato.
Lo storico dell'Arte Mario D'Orsi, ordinatore nel 1939 della Pinacoteca, vedeva in quest'opera "la gaiezza tutta settecentesca di scenografia e colore". Si è voluto con questo contributo presentare al grande pubblico, subito dopo la festività dell'Immacolata, un'opera frutto della maturità dell'artista terlizzese.
L'auspicio e il desiderio è che il patrimonio pittorico e non lasciato dal de Napoli alla sua città, superata l'attuale emergenza sanitaria, possa finalmente essere goduto e studiato nella sua interezza per dare finalmente onore e visibilità ad un grande della pittura italiana e meridionale dell'Ottocento».
Vito Bernardi
Ed è stato lui, con la sua conoscenza di tanti aspetti della cultura locale, a raccontarci di una importante opera di Michele de Napoli. Quanto segue è da leggere d'un fiato.
«Con la Bolla "Ineffabilis Deus" del 1854, Papa Pio IX proclamava il dogma dell'Immacolata Concezione di Maria.
Dopo tante dispute teologiche nel mondo cattolico, specie tra francescani e domenicani, il privilegio della Vergine, nata senza peccato originale, veniva sancito in un dogma di cui il massimo sostenitore era stato il beato Duns Scoto, francescano scozzese. La festività dell'8 dicembre ci porta alla mente un'importante opera di Michele de Napoli (1808-1892) dal titolo "Immacolata in gloria con la Trinità, Santi e Angeli"(olio su tela,cm.133,5x85) sita nella Civica Pinacoteca. L' opera venne realizzata dall' artista il 1853,un anno prima della proclamazione del dogma e, sicuramente, rappresenta un lavoro preparatorio al maestoso affresco sotto volta per la cattedrale di Capua che il de Napoli realizzo' dietro committenza dell'arcivescovo di quella città, Mons. Giuseppe Cosenza (1789-1863).
Purtroppo, durante la seconda guerra mondiale, precisamente il 9 settembre del 1943, veniva distrutta da un bombardamento la magnifica cattedrale di Capua. Si perdeva anche il maestoso affresco che richiamava il trionfo del concepimento della Vergine.
Al riguardo la nostra Pinacoteca conserva molti studi preparatori. L'opera "Immacolata in Gloria", l'unico lavoro del de Napoli firmato e datato 1853, presenta nella parte bassa i nostri progenitori. Eva nasconde il volto con la mano sinistra, consapevole di aver disobbedito a Dio; Adamo, prostrato a terra, è affranto dal dolore per aver ascoltato Eva. Angeli, profeti e santi sono rivolti verso la maestà e la bellezza di Maria, centro di tutta la composizione. A sinistra in primo piano possiamo ammirare Mosè con le tavole della Legge; accanto, di spalle, il precursore di Cristo, il Battista; più avanti il re Davide, gli apostoli Pietro col triregno e Paolo e i santi Gerolamo e Tommaso d'Aquino. In alto, i santi Gioacchino , Giuseppe e Sant' Anna con lo specchio. Al centro l'Immacolata, circondata da schiere di Angeli, con in mano il giglio simbolo dell'immacolato concepimento. Chiude la composizione la Trinità, con l'Eterno Padre, lo Spirito Santo sotto forma di colomba e Cristo con il vessillo crocesignato.
Lo storico dell'Arte Mario D'Orsi, ordinatore nel 1939 della Pinacoteca, vedeva in quest'opera "la gaiezza tutta settecentesca di scenografia e colore". Si è voluto con questo contributo presentare al grande pubblico, subito dopo la festività dell'Immacolata, un'opera frutto della maturità dell'artista terlizzese.
L'auspicio e il desiderio è che il patrimonio pittorico e non lasciato dal de Napoli alla sua città, superata l'attuale emergenza sanitaria, possa finalmente essere goduto e studiato nella sua interezza per dare finalmente onore e visibilità ad un grande della pittura italiana e meridionale dell'Ottocento».
Vito Bernardi